Capitolo 41

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"Amore, possiamo parlare del nostro matrimonio?" chiedo io.

"Certo" dice Ale prestando attenzione.

"Innanzitutto quando" dico io "Vorrei farlo prima che mi si veda la pancia"

"Mh, tra due mesi?" chiede lui "Facciamo qualcosa di tranquillo, niente di stravagante, giusto con amici e famigliari"

"Beh gli amici e i famigliari sono tutti tuoi, quindi te ne occuperai tu" dico io "Solo non ti azzardare ad invitare Shanon"

"Non sono cosi stupido, ma grazie per averlo specificato" ride.

"Dove lo facciamo?" chiedo io.

"Non saprei, qualche idea?" chiede lui.

Io faccio spallucce.

"Innanzitutto mi sembra giusto dirti che io in chiesa non ci voglio andare" dice Ale "Ci scambiamo gli anelli davanti ad amici e famigliari e sappi che voglio una bella dedica"

"Sono d'accordo" dico io "E anche io voglio la dedica"

"Oh, l'avrai eccome" dice lui sorridendo.

Io lo bacio.

"Sei bello" dico io.

Lui sorride.

Io mi accoccolo a lui e lui mi stringe.

"Devo andare in libreria oggi" dico io.

"Okay, io starò con Emily" dice lui.

"Va bene, ma ti prego, non insegnarle cose sconce, è piccola" dico io.

"Tranquilla, lo faccio solo quando ci sei tu, per vedere la tua reazione" ride lui.

"Piccola!" urla Ale.

Emily non tarda ad arrivare.

"Si?" dice.

"Oggi io e te saremo soli in casa, per un bel pò" dice lui.

"Dove vai mammina?" chiede lui.

"In libreria tesoro" dico io.

"Andiamo di la a suonare e a cantare papà? chiede Emily.

"Quanso mamma va via su" dice lui.

"Okay, allora chiamami" dice lei andando in camera.

"Ah a proposito, se lo vuoi portare qui portalo, gli troviamo un posto" dico io riferendomi al pianoforte.

"Davvero?" dice lui.

"Certo, è anche casa tua, ficcatelo in quella testa" dico io baciandolo.

"Si lo so, ma mi sembra strano" dice lui.

"Non deve sembrarti strano, ora è tutto condiviso" dico io "Ma il tio appartamento ti servirà, quando mi farai incazzare se non vuoi dormire sul divano vai nel tuo letto" rido.

Lui ride.

"Uh, hai intenzione di litigare con me?" dice lui prendendomi di peso e facendomi mettere sulle sue gambe.

"Mh-mh, faresti impazzire anche un santo" dico io.

"Oh e tu non sei una santa?" dice lui.

"No, per niente" gli metto le braccia attorno al collo.

Lui sorride e mi bacia.

"Basta" dico alzandomi "Devo andare, smettila di distrarmi"

"Ti distrai con poco" dice facendo spallucce.

Io vado in camera e lui ovviamente mi segue.

Prendo un paio di leggings corti e una maglietta bianca extra-large, mi pettino, metto le Vans e prendo lo zaino.

"Io vado" dico andando verso Ale che è sdraiato sul letto.

Gli lascio un leggero bacio sulle labbra.

"Ciao amore mio" dice lui sorridendo leggermente.

"Cercate di non distruggere casa" dico io.

"Ci proveremo, ma non prometto niente" dice lui ridendo leggermente.

Io scuoto la testa e vado a salutare anche Emily.

"Ciao amore" dico aprendo la porta.

Lei corre verso di me e mi abbraccia.

"Ciao mammina" dice e mi lascia un bacio leggero sulla guancia.

Chiudo di nuovo la porta ed esco di casa.

-

Torno a casa alle 21.

Sono letteralmente sfinita.

Ho messo apposto metà dei libri della libreria e devo dire che sono a buon punto, se tutto va bene entro una settimana dovrei riuscire ad aprire.

Quando entro le luci sono tutte spente.

Guardo nelle camere e non c'è nessuno, quindi deduco che stiano suonando il pianforte di la.

Vado in cucina e vedo che mi hanno lasciato un piatto di pasta.

Mangio velocemente e mi vado a fare una doccia per levarmi di dosso tutto il sudore.

Appena finisco mi metto una maglietta che mi arriva a metà coscia di Alessandro.

Prendo le chiavi ed esco dal mio appartamento per entrare nell'altro.

Le luci sono accese e sento strimpellare il pianoforte.

Chiudo la porta e li raggiungo.

"Ciao bimbi" dico entrando.

Si girano tutti e due e sorridono.

"Ciao amore" dice Ale alzandosi mentre Emily mi corre contro.

"Ciao piccola" dico abbassandomi.

Lei mi abbraccia sorridendo.

Mi rimetto in piedi e stampo un bacio sulle labbra ad Alessandro.

"Che facevate di bello?" chiedo io.

"Simao qui da ore sto cercando di far capire qualcosa ad Emily" dice lui.

"E come sta andando?" chiedo.

"Non bene" ride lei "Ma non è colpa mia! Ci sono troppo tasti" piagnucola.

"Dai, piano piano imparerai" dico io.

"Lo spero" dice Ale ridendo.

Amati Sempre 2 - Alessandro CasilloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora