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Il mio corpo stanco si agitava tra le lenzuola. Il tepore rilasava I miei muscoli, facendomi percepire in minor quantità il dolore.
Ma nonostante il calore e la morbidita del letto, non riuscivo propio ad addormentarmi.
-vedo che sei sveglia
Disse una voce profonda alle mie spalle.
-ti ho svegliato?- domandai io premendo il mio viso sul cosino.
Il ragazzo lentamente avolse il mio corpo con il suo. Sentii un leggero dolore causato dal contatto del suo torace con la mia schiena. Che al momento presentava numerose escoriazioni.
Delicatamente mi sposto i capelli disordinati dal collo. Susurandomi - no, neanche io riuscivo a dormire.
Detto ciò cominciò a baciarmi con forza il collo, mentre faceva vagare le sue mani sul mio addome.
-Dazai....scusami ma sono stanca. -
mormorai , in tutta risposta, avendo ben capito le sue intenzioni.
Lui udite le mie parole si allontano girandosi dall'altra parte del letto ed escamando con una voce irritata
-nell'ultimo periodo esageri sai? Non hai più neanche la forza di consolarmi di notte.
-no, io sono solo stanca- dissi sentendomi in colpa.
-io.. Non ti sto rifiutando...
La mia risposta fu spezzata dalla sua risata, una risata di gusto.
-scherzavo.
-sei antipatico
Risposi io, muovendomi pigramente sotto le coperte verso di lui. Mi strinsi a lui, baciandogli delicatamente la schiena.
-non è meraviglioso il calore umano?
-si... Credo di sì.-risposi mentre percorevo la sua schiena con le labbra. Era una cosa che gli piaceva molto e io lo sapevo. Avevo spesso l'impressione che gli piacessero più le "coccole" che ciò che di solito veniva dopo di essere. Non lo vedevo in viso, ma sapevo comunque che su quest'ultimo era apparso un ghigno di soddisfazione. Inquanto alla fine aveva ottenuto ciò che voleva come sempre. Passarono così alcuni minuti. Poi si volto, finalmente, appoggiando delicatamente il suo corpo sopra al mio. Le mie gambe si inteciarono alle sue istintivamente. E ugualmente fecero le mie dita giocando con i suoi capelli.
Le nostre labbra si incontrarono in un bacio che tutto fu tranne che puro. Sentivo il suo corpo reagire al mio e muoversi su di me.  Poi si fermo per un attimo allontanandosi da mio viso per abasarmi gli slip e guardarmi perché comprendersi ciò che voleva dire, senza dirlo.
Io feci spallucce e guardandolo risposi
-prendo la pillola e no non sono andata con nessuno dopo l'ultima volta con te, non ci sono problemi se non vuoi usarlo.
Mi sfilo deltutto gli slip per poi entrare con gentilezza.
Riappogio il suo torace al mio e delicatamente inizio a muoversi per poi diventare sempre più rude. Adorava quella posizione perché sapeva che io non ero particolarmente rumorosa, cercavo sempre di trattenermi, ma con il viso così vicino al mio poteva senza difficoltà sentirmi gemere. Sembrerà strano a dirsi ma adoro quel sorriso da pervertita che gli si stampa in viso quando lo facciamo. Riprese a baciarmi con foga. Stavo raggiungendo il culmine del piacere, tanto che fu per me necessario allontanarmi dalle sue labbra per poi incurvare la schiena, tappandomi con le mani la bocca.
Dazai acentuo ancora quel sorriso. Per poi aferarmi le mani, imobilizandole in maniera tutt'altro che dolce. Divenni rossa e non riuscendo a trattenermi cominciando così a genere il suo nome. Dazai avicino il viso al mio recchio e mi sussurro, con voce affamata
-sei meravigliosa.

Era bello stare tra le sue braccia e sentirlo citare letterati e filosofi. Forse per qualsiasi altra ragazza sarebbe stato noioso ma per me era ben più attraente che molto altro.
discutevamo su quale delle nostre visione fossero più corretta e poi ci stringevano l'uno all'altro. Passano così ore e ore. Finché Dazai non si addormento sul mio seno, con l'espressione tenera ed innocente di un bambino. Di tanto in tanto mormorava qualcosa di incomprensibile  strisciando il viso sul mio reggiseno. Io cercai di rimanere sveglia, mi piaceva molto guardarlo, ma in fine mi addormentai anch'io.

Al mio risveglio Dazai non era più nel letto con me. Mi alzai lentamente, non mi stupiva.
Tra i suoi interessi non viera una relazione. Ma capitava di rado che tra un lavoro e l'altro venisse invaso dalla noia e dalla solitudine. Così si presentava davanti al locale nella quale lavoravo a tarda sera, con uno sguardo da cagnolino bastonato. Alla fine anch'io mi sentivo sola e desideravo del calore.
Mentre ci ripensavo uscì dalla camera ed entrando nella cucina è lì lo vidi ai fornelli. Strizai gli occhi confusa. Lui in tutta risposta alla mia presenza mi dedico un sorriso tenero.
-hai fatto la colazione...- Dissi quasi mormorando
-tu apprezza l'impegno. - Mi rispose poggiando sul tavolo dei pankeik fumanti. Rimase li finché non li assaggia. Poi esulto come un bambino quando gli dissi che erano buoni.
-però riordino tu
-certo, tu va che è tardi...
-si, in verità non ho nulla da fare oggi ti dispiace se resto qui. Non vorei essere seccato.
-vuoi rimanere qui?
-si
-ti cercheranno... Non ci metteranno molto a scoprire che sei qui. Se posso permettermi dovresti cercare un posto più sicuro e confortevole.
-non puoi permetterti —disse facendomi intendere sorridendo che stava scherzando
-come desidera capo.
-resti qui con me?
-beh devo andare ai capannoni. Ho promesso a dei muri amici di....
-potresti chiamare e dire che stai male - disse con occhi da cerbiatto
-se è un ordine non posso che eseguirlo- rispissi io con un'espressione ancora un po' assonnata.
Lui  non rispose ed io continuai a parlare. Inoltre ero abituata a non ricevere risposte.
-senti non è che non apprezzi. Ma come mai non sei andato via?
-volevo passare un po' di tempo con te
-Dazai, non mentirmi? Dimmi di cosa hai bisogno e io ti aiuterò.
-vabbè se insisti allora....se propio vuoi farmi un favore....potresti prepararmi il bagno e magari restare a farmi compagnia.
-io.... - interruppi io - Tu vuoi davvero sprecare del tempo in un appartamento triste e spoglio come questo.
-si.... -disse in maniera secca

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