Capitolo 9

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Il giorno dopo

É pomeriggio, le lezioni sono terminate, esco dalla mia aula per andare fuori in giardino e godermi la giornata di sole, dal momento che le giornate stanno iniziando ad accorciarsi e le temperatura ad abbassarsi.

Varco la porta, giro l'angolo e davanti a me si presenta il professor Piton, con la sua solita espressione apatica, mi guarda con disdegno.

Piton: "Tu devi essere la nuova professoressa di difesa contro le arti oscure" lo dice con una voce a cui al suo interno contiene superiorità, disprezzo e indignazione, in realtà a sempre lo stesso tono con tutti.

T/n: "Sì sono io" in modo freddo.

Piton: "Eri una mia studentessa?" alza un sopracciglio.

T/n: "Sì, ero in corvonero."

Piton: "Speriamo che tu non sia una disgrazia per questa scuola" mi lancia un'occhiataccia prima di andarsene.

T/n: "È stato bello anche per me rivederla professore" roteo gli occhi al cielo e proseguo per la mia direzione.

Arrivo a destinazione, chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo per assaporare l'aria fresca.

Li riapro, mi siedo per terra contro un albero e dalla mia borsa prendo il libro che avevo iniziato a leggere il giorno prima, che stamattina sono andata a riprendere.

Comincio a leggere e mi perdo all'interno di esso, quello che mi circonda non ha più importanza, non riesce a distrarmi, sono completamente immersa nella lettura.

Non è un libro narrativo, è storico, nonostante questo non riesco a smettere di leggerlo, più le parole scorrono sotto i miei occhi più mi appassiona e la brama di sapere aumenta.

Perché parla della storia delle streghe e dei maghi del passato, quindi in un certo senso anche della mia.

Sono sempre stata affascinata dalla magia, credevo fosse spettacolare anche prima di sapere di possedere doti magiche.

Quando lo scoprii, attraverso la lettera di ammissione di Hogwarts, il mio cuore scoppiò di gioia, era un sogno per me.

Le emozioni che provai sono ancora indescrivibili, per quanto furono intense, eccitazione, felicità, ma più di tutte la speranza.

Speranza che l'inferno in cui stavo vivendo finisse al più presto e che io potessi scappare e lasciare alle mie spalle tutto il dolore e la sofferenza per ricominciare da zero, senza problemi e preoccupazioni che mi tormentassero.

Hogwarts per me è stato uno spiraglio di luce nella tempesta, un porto sicuro in cui approdare.

Questo posto mi ha dato serenità, felicità e anche un po' di spensieratezza, tutto ciò di cui una bambina di 11 anni aveva bisogno.

Impiegai parecchio tempo per superare tutte le ferite interne che avevo, ma ce la feci e ne vado molto fiera, anche se ripensarci oggi fa ancora male.

Sollevo lo sguardo, vedo che il sole sta tramontando e il cielo si sta sfumando da un giallo chiaro a un rosso spento.

Aspetto che il sole tramonti completamente, poi raccolgo le mie cose e vado a cena.

Mi siedo al mio posto e noto che il biondino non è ancora arrivato, però non gli do molto peso e inizio a cenare.

Torno in camera mia, mi faccio una doccia e mi sistemo, lasciando i capelli ondulati.

Mi affaccio alla finestra e vedo che il cielo è limpido e le stelle son ben visibili e luminose insieme alla luna, così decido di andare in un luogo in cui non vado da parecchio tempo e che mi è mancato.

Secret & Provocation // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora