Chissà

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Chissà.

Chissà se a volte
Quando sono impegnata in cose che non voglio
Quando il mio sguardo è concentrato
Su altro
Che non sei tu

Mi guardi.

Chissà a cosa pensi
Quando alzo il viso stanco da quel quaderno ormai stracciato
E incontro la periferia dei tuoi occhi
Curiosi
Veloci

Per non farsi trovare
Legare.

Sfuggi
Ti scansi violento
Euridice che dai lunghi capelli intrecciati di fiori non si lascia sfiorare
Da colui che di lei cercava il frutto dolce e proibito
Che gli avrebbe riscaldato il cuore e tutto il corpo suo.

Così tu vai
Avanti e indietro sul mio cuore e nei miei occhi
Ricordandomi sempre che stupida son stata ad inseguirti così ferocemente
Per poi lasciarti andare via dalle mie braccia
Mentre esalavi il tuo ultimo fiato sulle mie labbra.

Non farti, mia luce,
Avvelenare da quel serpente nascosto nell'erba.
Non trasformarti in pianta che
Sempre si muove sul suolo dove è nata
E mai altrove.

Quel viscido non è che un ostacolo al nostro segreto amore.

Non andartene come se non ci conoscessimo
Come se le tue labbra non fossero mai state
Così vicine
Ad assaporare le mie.

Chissà se li senti, i miei occhi
Bruciarti sulla nuca pallida
E poi seguire il profilo del tuo volto
E i suoi muscoli muoversi
Mentre la tua bocca si piega
Per sorridere a lei
E non a me.

Chissà cosa vedi
Mentre ti volti a sbirciarmi da vicino
Mentre ti guardo e mi innamoro
Mentre mi ispiri storie ed elegie
Che mai leggerai.

Chissà se mi chiami codarda
Chissà se ti senti appagato
Nel vedermi soffrire quel poco
Perché la mia scelta non ha voluto rischiare.

Chissà se mi ami
E se a volte mi pensi
E sogni di sfiorarmi
Come io farei con te.

Chissà se son vere
Queste cose ch'io vedo
O son solo una burla
Del mio cuore spostato.

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