Can, come aveva anticipato ad Osman, rientrò a Londra un paio di giorni dopo.
Non aveva più visto Sanem dalla sera in cui lei lo aveva sorpreso a discutere con Cemal. Aveva solo ricevuto il suo messaggio in cui gli diceva di non sentirsi pronta. Non avrebbe voluto lasciarla così, ma la conosceva abbastanza da capire che voleva rimanere sola e la comprendeva anche.
In poche ore erano emerse talmente tante verità da devastare anche lo spirito più forte ed il suo, invece, era ancora tanto fragile...Si augurava che, con il tempo e con l'amore incondizionato del padre e degli amici, riuscisse a trovare la sua strada e la serenità che si meritava. Avrebbe voluto essere lui ad accompagnarla su quella strada, ma forse lei aveva ragione: non era il momento giusto e nessuno di loro due era pronto.
Gli aveva chiesto di perdonarla, ma non c'era nulla da perdonare. Erano tutti gli altri, suo padre, Ferit e Cemal Yilmaz, lui stesso che dovevano chiederle perdono per averla ferita, tradita, riempita di menzogne, per essersi arrogati il diritto di decidere per lei con la giustificazione di agire per il suo bene... E tuttavia, mentre era sull'aereo che lo stava riportando alla sua vita, Can si chiese se era proprio finita, perché solo all'idea di non vedere più i suoi occhi, il suo sorriso così contagioso, la sua camminata particolare, di non poter più accarezzare i suoi capelli, baciare le sue labbra, gli mancava il respiro e si sentiva precipitare in un vuoto senza fine...Chiuse gli occhi e si disse che no, non poteva finire così..
Sanem non tornò più alla Green Cosmetics. Presentò le dimissioni con effetto immediato ed il sig. Ferit, seppur dispiaciuto, perché si era affezionato a lei come ad una figlia, le accettò senza batter ciglio e rinunciò al preavviso. Girarono diverse voci sul perché si fosse licenziata così improvvisamente, ma nessuna di esse trovò mai conferma o smentita, finché, poco a poco, l'intera faccenda fu dimenticata.
Il video girato da Can aveva però colpito in maniera positiva i rappresentanti della Turkey Cosmetics, che si misero direttamente in contatto con Sanem. Avevano già ottenuto il consenso di Serkan affinché lo spot venisse trasmesso, ma senza la sua approvazione non potevano fare nulla.
Sanem era molto combattuta. In quel breve filmato lei continuava a vedere solamente la propria disabilità, null'altro, e non capiva proprio cosa ci trovassero di così bello. Alla fine, però, decise di accettare. Lo fece per Serkan, per ringraziarlo di tutto il tempo e le energie che le aveva dedicato. Aveva una famiglia da mantenere ed un introito extra gli sarebbe stato davvero utile.
Si trovava ad Ankara, nella sede della Turkey Cosmetics per firmare il contratto, in quello stesso ufficio dove mesi addietro si era seduto anche Can, quando comparve Melis.
"Ciao Sanem, sono davvero felice che, alla fine, tu abbia acconsentito alla messa in onda dello spot..."
"Signorina Demir.." la salutò Sanem sorpresa ed imbarazzata allo stesso tempo.
"Ti prego chiamami Melis. Tutte queste formalità tra di noi non sono proprio necessarie e sono ridicole...Come stai?"
Sanem fece spallucce "Sto bene" rispose guardinga.
"Sul serio?...Ho parlato con Cemal...so tutto...E' stato davvero un gran bastardo...E Can?" chiese poi, scrutandola attentamente.
Sanem distolse lo sguardo. Solo sentire pronunciare il suo nome le faceva male. "E' tornato a Londra" disse evasiva.
"Questo lo so, ma cosa hai intenzione di fare con lui?"
Sanem, di nuovo, alzò le spalle e sussurrò: "Non lo so..."
"Ascolta, ti sembrerà strano che sia io a dirti certe cose, ma voglio davvero bene a Can e se solo potessi tornare indietro non lo lascerei mai...Ho conosciuto diversi uomini, ma nessuno mi ha fatto sentire amata, desiderata e completa come lui. Ho provato a riprendermelo, ma non ci sono riuscita perché il suo cuore ormai appartiene a te e, credimi, non è facile conquistare uno come Can. Lui non cerca la perfezione, non l'ha mai cercata, anche se ti può sembrare strano. Lui cerca la magia, quella che tu hai dentro di te e che traspare dal modo in cui danzi e che, forse, una volta avevo anch'io...Ma non ti aspetterà in eterno, Sanem, e non sarà lui a tornare da te. Non fare l'errore che ha fatto io...va da lui, datti la possibilità di essere felice, ne hai pieno diritto e Can, fidati, ti renderà felice come non mai.."
Nell'udire quelle parole Sanem non seppe cosa dire, ma capì perché Can si era innamorato di quella donna. Non era solo un corpo bellissimo, ma era un'anima con sentimenti veri, sinceri, un'anima che aveva perso qualcosa proprio come lei. E allora comprese il perché della simpatia che aveva provato fin da subito nei suoi confronti, ne aveva riconosciuta la sofferenza, orgogliosamente mascherata da un atteggiamento di indifferenza verso tutto e tutti: era come guardare la parte più intima di sé in uno specchio.
STAI LEGGENDO
LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONE
Любовные романыOgnuno di noi ha qualcosa che lo rende unico. Spesso questo qualcosa è invisibile agli occhi e sfugge a un primo sguardo, abituato a cercare la perfezione e dove non la trova non si sofferma, passa oltre perdendo così, il più delle volte, la vera be...