DICIASSETTE

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Il bacio con Francesco è rovente

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Il bacio con Francesco è rovente. Le sue labbra sono calde mentre sono pressate dolcemente alle mie, tanto da fsrmi dimenticare chi e dove sono.

I baci di Giuliano sono sempre stati avidi e frettolosi. Lui voleva contatto, velocità, senza lasciare spazio tra di noi. I suoi baci mi facevano venire le farfalle nello stomaco, e non riuscivo a staccarmi da lui.

Ma il bacio di Francesco è diverso. La pressione sulle labbra è leggera. Lenta. Minuzziosa. Mi fa accellerare il battito più di quanto abbia fatto qualsiasi bacio di Giuliano, e mi rende le gambe molli, tanto da farmi appoggiare al muro e sospirare.

Appena le nostre labbra si lasciano, per farci prendere un respiro e rinclinare le nostre teste sospiro, "Cosa stiamo facendo?"

"Io..."

Apro gli occhi. Ma quando si sono chiusi?

Lo sguardo di Francesco è fremo sulla mie labbra, "Non rieso a toglierti dalla mia testa Maria"

A differenza di Giuliano il mio stomaco si riempie di farfalle per ragioni completamente diverse. Quelle semplici parole da parte di Francesco mi rendono senza parole e incapace di muovermi.

Inclino leggermente la testa e mi alzo sulle punte dei piedi.

Prima che uno dei due possa fare o dire qualcosa il rumore di passi risuona nel corridoio. Sta arrivando qualcuno.

"Il coprifuoco" sussurro. Senza dire altro, esco dalla tromba delle scale e corro in direzione del dormitorio di Tassorosso. Mi femo un momento per osservare Francesco che si sporge da dietro il muro. Mi guarda con occhi desiderosi, e il suo sguardo mi riempie il cuore e mi fa trattenere il respiro.

Torno in fretta alla sala comune, e una volta dentro sospiro mentre mi lascio scivolare contro la porta.

Questo bacio non è stato un incidente.

Per giorni ho tenuto per me il più grande segreto della mia vita

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Per giorni ho tenuto per me il più grande segreto della mia vita. Non l'ho detto a nessuno. Nemmeno a Bianca. Franceso Pazzi ha riempito i miei pensieri da sveglia. E quando non pensavo a lui, cercavo disperatamente di tenere i pensieri lontani da lui. Non volevo pensare a lui mentre ero vicino ad altre persone nel caso esse potessero capire i mie pensieri dalla mia espressione.

Gli unici momenti i cui mi permettevo di pensare "all' incidente nelle scale" era quando ero completamente sola o prima di addormentarmi. L'idea di non pensare più a lui era ormai sparita dalla mia mente. Così come il mio impegno nel cercare di odiarlo. Ed anche la convinzione che il nostro bacio sul treno dell'anno scorso non fosse significato niente.

Per fortuna, l'Esercito di Silente si è rivelato un ottima distrazione. Tutti i giorni ci incontriamo dopo le lezioni nella Stanza delle Necessità per esercitarci con gli incantesimi. In tutti i miei anni ad Hogwarts, non avevo mai imparato tanto quanto avevo imparato in queste ultime settimane. Con tutte le nostre capacità, i nostri talenti e le nostre esperienze combinate siamo diventati una potenza nel corpo studenti che non avrei voluto ritrovarmi contro.

Sfortunatamente, con l'incremento delle attività illecite, la Umbridge ha iniziato a sospettare qualcosa. Ha bandito i club extrascolastici e i raduni tra studenti. Ha assunto una banda di studenti per spiarci. Ha addirittura iniziato a fare domande ad alcuni membri di cui sospettava. Naturalmente, io ero in cima a qualla lista.

In un ventoso pomeriggio poco dopo Natale la Umbridge mi ha invitato gentilmente nel suo ufficio. Ovviamente, sapevo che se avessi declinato l'invito mi sarebbe toccata una punizione, così ho mantenuto i nervi saldi ed ho accettato. Ho informato Giuliano e qualche altro membro dell'Esercito di Silente nel caso fossi scomparsa o morta.

Mi trovo nell'ufficio del demone rosa, mentre mi offre una tazza di tè. Faccio per portare la tazza alla bocca e sento un odore dolcissimo pervadermi le narici, e divento subito sospettosa. Da libri e film avevo imparato che solitamente i veleni o erano inodore oppure erano estremamente dolci. È improbabile che stia cercando di avvelenarmi, al contrario però, è probabile che cerchi di farmi un un'incantesimo.

Fingo di berne un sorso, poi poso la tazza e mi rifiuto di bere ancora. Se voleva arricchire il mio bicchiere con un siero della verità, sarebbe dovuta essere più discreta.  Per lo meno, avrebbe potuto versarmi il tè davanti.  Arrivare e trovare la tazza fumante  già pronta ad aspettarti è stata la prima bandiera rossa che ho ricevuto. 

Le sue domande iniziali sono docili.  Come sta andando il tuo anno?  Ti piace qualche lezione in particolare?  Ci sono miglioramenti che pensi che Hogwarts potrebbe apportare?

Poi diventano più specifiche. 

Con chi trascorri il tempo libero?  Sei a conoscenza di club illegali?  Hai notato qualcosa di sospetto tra i tuoi compagni?

Più informazioni inutili le do, più lei si arrabbia.  Con tono stizzito, chiede finalmente ciò che vuole sapere veramente.  "Ti stai partecipando con altri studenti ad un club illegale qui a Hogwarts?"  Si mette a sedere un po 'più dritta.  Un po' più rigida.  Avendo aspettato il suo tempo, probabilmente pensava che ormai mi fossi rilassata nel corso dell'interrogatorio e che il siero della verità avesse fatto effetto. 

Si sbaglia enormemente. 

Le dico direttamente: "No, signora. Non lo farei mai". 

I suoi occhi si spostano sulla mia tazza per vedere che il liquido non sceso molto al di sotto del bordo.  Ormai è consapevole che sapevo esattamente cosa stava cercando di fare, e non ci stavo cascando.

La nostra battaglia di sguardi continua.  La Umbridge stringe lo sguardo e si schiarisce delicatamente la gola.  "Questo è tutto per oggi, signorina Fiore. Può dire ai suoi amici, se lo desidera, che interrogherò anche loro. Sono sicura che lei capisca che semplicemente non tollererò la violazione delle regole." 

"Naturalmente," rispondo con un mio sorriso tirato.  Poiché mi sento coraggiosa, come avevano detto Bianca e Guglielmo, aggiungo: "Spero che trovi presto i trasgressori, professoressa".

"Anch'io." 

Mi congeda e me ne vado in fretta con il cuore in tumulto e lo stomaco in subbuglio.  Se non mi fossi resa conto, avrei potuto finire per bere il tè e svelare tutti i miei segreti.  E non solo quelli sull' Esercito di Silente...

Mentre mi affretto a tornare indietro verso la Stanza delle Necessità in modo da poter incontrare i miei amici e avvertirli dell'imminente inquisizione, noto una figura incombere da dietro le scale.  Nelle ultime settimane, avevo rallentato in quasi tutti i corridoi nella speranza di scorgere Francesco in agguato, lì ad aspettarmi, ma ero rimasta delusa ogni volta.  Ovviamente aveva altre faccende da sbrigare al Ministero, quindi le sue visite erano poche e distanti tra loro.  Questa volta non è diverso, ma quando rallento il ritmo per sbirciare chi fosse la figura, non ne rimango delusa. 

"Francesco-'

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Parole: 1105

Champion of the Heart || Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora