Giulia aveva bisogno di cambiare aria, di spazio e di persone. In realtà, vorrebbe cambiare mondo. Perché viviamo in un mondo in cui se dici la risposta sbagliata in classe, vieni deriso. Dove se ti vesti in un certo modo, vieni guardato male. Dove se i tuoi voti non sono buoni come gli altri, sei stupido. Dove la gente dice 'devi mangiare di più' o 'devi perdere peso'. Viviamo in un mondo in cui le persone non sanno le cose che stanno attraversando gli altri. Dove se hai pomiciato con tre ragazzi sei una puttana, ma se non hai baciato nessuno sei una puritana. Dove se non fai parte della 'folla', sei un perdente. Viviamo in un mondo in cui tutti ci aspettiamo di essere all'altezza delle aspettative degli altri. Dove giudichiamo costantemente le persone. Viviamo in un mondo in cui essere se stessi non è accettato. Così si limitò a cambiare posto, per vivere una nuova vita e lasciarsi alle spalle il passato. Dopo ben 3 ore di viaggio nel più fastidioso silenzio con la sua famiglia, arrivarono a destinazione. La casa era tre volte più grande rispetto a quella di prima, era bianca con un giardino immenso e un altalena che rivolgeva lo sguardo alla strada. Come una bambina alla ricerca della spensieratezza, Giulia si gettò di fretta lì. Guardò il cielo, una lacrima le rigò il viso e pensò che era giusto cadere ma doveva rialzarsi di nuovo, di portare con sé la sua poca esperienza, di guardarsi e di concentrarsi su se stessa, sul suo prossimo incontro, su un nuovo incontro e su un futuro promettente che l'aspettava. Infatti Giulia doveva affrontare una nuova scuola, una nuova compagnia e un nuovo accademia di danza. Innanzitutto decise di vedere la sua nuova stanza e mettere a posto i suoi vestiti. Era bellissima e forse un po' troppo grande per lei, sistemò le varie valige e andò a sistemarsi per prendere una boccata d'aria. Il suo sguardo si soffermò sullo specchio che rifletteva la sua immagine in intimo, lei era stupenda ma non si amava. Osservava soltanto le parti che per lei risultavano brutte, ma non le cose belle di lei. Si sottovalutava, o perché le persone l'avevano portata a odiarsi. Tutto sommato non si soffermò per tanto tempo, finì di prepararsi e andò al piano di sotto.
<Mamma io esco, faccio un giro per di quì>> le sussurrò alla madre per poi darle un bacio.
<Stai tranquilla, vai.>>
Era buio e passò per un pacchetto, c'erano un mucchio di persone e lei era sola. Si sentiva in imbarazzo a passare davanti a dei ragazzi, così camminava con il telefono in mano. E senza farci caso calpestò il piede a qualcuno per poi andarci contro.
<Eiei, stai attenta>> sollevò lo sguardo e lui vide una ragazza smarrita. Insieme presero il cellulare di lei caduto a causa dello scontro, le loro mani si toccarono. Giulia alzò di un po' lo sguardo e osservò i suoi occhi celesti. Erano occhi difficili da captare ma che sapevano di drammi e di bontà, le cadde lo sguardo sulla sua bocca ma lo distolse subito. Si alzarono entrambi e lei nascose il suo viso e in un filo di voce: <Scusami, non ti avevo visto>...
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salgo io, poi sali tu?
Teen FictionUna storia palesemente inventata che ha come protagonisti giulia e sangio. <3 Spero che vi piaccia.