Stiles Stilinski

24 6 2
                                    

Era la prima sera che passavo con Stiles dopo la sua lotta contro il Nogitsune.
Stiamo insieme da molto tempo, ma per colpa di questa situazione difficile non abbiamo mai avuto occasioni per passare una normale serata assieme.
Il Nogitsune ha avuto dei brutti effetti su Stiles: è insicuro, spaventato, ha attacchi di panico più frequenti, non sorride più molto. Tutto in lui è diverso, eccetto il suo cuore.
---------------------------------------------------------
Ero ferma al portone di casa sua: il pensiero di una notte insieme normale mi rendeva felice, ma ero comunque ancora scombussolata dagli eventi passati, la morte di Allison specialmente. Da quando è arrivata a Beacon Hills è sempre stata la mia migliore amica, e vederla morire mi aveva decisamente cambiata. La cosa che mi spaventava di più era però il fatto che fosse stato Stiles a farlo, o perlomeno colui che lo controllava. Sapevo benissimo che non era colpa sua, ma in qualche modo questo incideva sul mio pensiero.

Alla fine mi feci coraggio e presi le chiavi:"Stiles! Sono qui!" lo chiamai ma nessuno rispose, così andai in camera sua e lo trovai steso a pancia in sotto sul letto:"Hey, ciao, scusa non ti avevo sentita" era come al solito un po' pensieroso:"Non fa niente" dissi chinandomi su di lui e lasciandogli un bacio sulla guancia:"Cosa vuoi mangiare?"
"Tranquillo, ci ho pensato io!" dissi mostrandogli i due cartoni di pizza che avevo in mano:"Grazie. Andiamo sotto?"
"Ok, certo".

Scendemmo le scale e arrivammo in salotto:"Vuoi guardare un film?"
"No, ho voglia di parlare con te" sembrò un po' scosso da questa mia affermazione.

Ci sedemmo sul divano, l'uno affianco all'altra:"Stiles come stai? Sono preoccupata" i suoi occhi sembrarono tremare a quella domanda:"Va tutto bene"
"Stiles, sii sincero con me, lo sai che non ti giudicherò mai"
"Mi sei mancata" sorrisi quasi commuovendomi: era la prima volta che diceva una cosa del genere dopo tanto tempo:"Mi sei mancato anche tu" mi girai verso di lui e, prendendogli il viso tra le mani, lo baciai. Sembrò un attimo sorpreso, ma ricambiò, accarezzandomi i capelli con una mano:"Lo sai che ti amo ancora, vero?" chiesi
"Ti amo anche io-rispose-non voglio che tu sia spaventata da me, ho solo paura di farti del male, vorrei solo fidarmi di me stesso, ma non posso" vedevo i suoi occhi riempirsi lentamente di lacrime:"Stiles io mi fido di te, ho avuto paura ovviamente, ma del Nogitsune. Non ho mai avuto paura di te, perché mi fido, e so che non mi faresti mai nulla. Lo so per certo" ero triste che pensasse questo, non volevo dargli quella impressione, non volevo farlo sentire inadeguato:"Dai, non ci pensiamo per una volta! Mangiamo e basta!" annuì asciugando un po' le lacrime e tornando a guardare la sua pizza.

"Tuo padre è a lavoro?"
"Sì, oggi lavora la notte e rimane alla centrale"
"Fa strano dopo tanto tempo rimanere soli e non stare in mezzo a disastri soprannaturali"
"È bello" appoggiai la testa sulla sua spalla:"Sai ho avuto moltissima paura di perderti. Pensavo che non sarei riuscito a sconfiggere tutto questo e che ti avrei lasciato sola senza dirti "ti amo" un'ultima volta"
"Sai benissimo che non lo avrei permesso"
"Avevo paura di morire, avevo paura che tu pensassi che non provo più nulla per te, avevo paura di perdere tutti quanti"
"E invece siamo qui ora, quando saremo grandi tutto questo sarà solo un ricordo, a tratti bellissimo e a tratti triste, ma sempre e solo un ricordo".

Finimmo di mangiare in silenzio, senza emettere nemmeno un fiato:"Andiamo sopra?"
"Sì, andiamo".

Ci alzammo e andammo verso le scale, ma prima che potessi fare anche un solo gradino mi prese per mano e mi tirò sulle sue labbra, baciandomi con un modo che non usava da molto. Era passionale, eccitante e travolgente. Fece scorrere le mani sui miei fianchi, accarezzandoli dolcemente. Avvolsi le braccia intorno al suo collo e mi lasciai trasportare.

"Stiles, andiamo in camera tua" lo presi per mano e andammo nella sua stanza. Chiusi la porta:"Baciami ancora, baciami quante volte vuoi" senza perdere tempo riprese a baciarmi con foga. Appoggiò le mani sulle mie cosce e mi prese in braccio, si girò e mi spinse gentilmente contro la porta.

Questa non sarebbe stata la nostra prima volta, ma era come se lo fosse: era diverso, non era più molto sicuro di sé e si notava.

Spostò le labbra sul mio collo, ma non mi fece un succhiotto, a lui non piaceva, continuò solamente a baciarmi, lentamente.
Lo aiutai a levarsi la camicia a scacchi che indossava e mi sfilai la maglia di dosso, rimanendo con un semplice reggiseno nero che lui aveva sempre amato alla follia. Mi squadrò velocemente prima di iniziare a toccarmi il seno. Come al solito mi guardò chiedendomi il permesso ed io annuii. Iniziò così a "massaggiarmi" il petto, mentre le sue labbra raggiungevano lentamente la zona.
Strinsi i suoi capelli tra le mani tenendolo stretto a me mentre continuava ad esplorarmi.

Spostai una mano ai suoi pantaloni, ma rimasi sorpresa quando notai che non era eccitato neanche un minimo:"Hey, che succede? Sto sbagliando qualcosa?" mi guardò quasi impaurito, come se avesse sperato che non me ne accorgessi. Mi posò a terra delicatamente e si sedette sul bordo del letto:"Stiles? Cosa c'è che non va?"
"Scusa, mi dispiace, davvero" iniziò a piangere, così mi avvicinai a lui commossa e lo abbracciai:"Tranquillo, non è colpa tua, non fa niente. Non sono arrabbiata. Dimmi solo se sono io ad aver sbagliato qualcosa"
"No, non sei tu, sono io. - rispose balbettando -Non ci riesco, ho troppi pensieri nella testa. Ho paura di perdere il controllo e di farti del male, non riesco a lasciarmi andare. Scusa ti prego, scusa"
"Vieni qui" lo strinsi a me, lasciandogli appoggiare la testa sul mio petto:"abbiamo tempo, non devi sentirti sotto pressione. Io posso aspettare, non smetterò sicuramente di amarti solo per questo. Ti darò tutto il tempo che vuoi, sta tranquillo" si sentiva impotente di fronte a tutto questo, non riusciva ad affrontare la situazione.

Quando smise di piangere mi chiese di riprovare, ed io acconsentii ovviamente.

Si mise sopra di me:"Stiles, toccami, sta tranquillo" dissi prendendo dolcemente la sua mano e spostandola sul mio seno. Iniziai nel frattempo a levare i leggins. "Sei bellissima, come al solito" lo baciai mentre esploravo il suo busto.
Mi slacciai il reggiseno e lo buttai a terra. Mi guardò come la prima volta, nello stesso identico modo.
Per un attimo mi tornò in mente quella notte, quella in cui insieme avevamo perso la verginità, mi ricordo quanto fosse nervoso e a tratti imbarazzato.

Iniziò a baciarmi il petto, facendomi provare un piacere enorme. L'eccitazione mi faceva sentire lo stomaco in sobbuglio, non come se stessi male, più che altro come quando si va su una montagna russa, la stessa sensazione.
Strinsi le gambe intorno al suo bacino e questa volta percepii la sua eccitazione:"Ti amo, ti amo da morire" gli sussurrai all'orecchio succhiandogli leggermente il lobo, facendogli emettere un piccolo gemito, che degustai contro la mia pelle.

Iniziò a sfilarsi i pantaloni:"Posso?" chiese avvicinando la mano alla mia intimità:"Sì" iniziò a levare anche l'ultimo pezzo di intimo che mi era rimasto, anche quello il suo preferito. Iniziò a stimolare il mio clitoride con le dita, facendomi inarcare la schiena e dopo pochi secondi entrò dentro di me con due dita, facendomi gemere:"Ti faccio male?"
"No, continua, non fermarti". Ad ogni sua mossa il piacere aumentava, ma volevo di più. Volevo sentirmi nuovamente unita a lui dopo tutte quelle settimane. Volevo ancora sentirmi amata da lui:"Stiles, ti prego" capì al volo. Prese un preservativo dalla scatola e lo infilò. Si chinò su di me e mi baciò sulle labbra un'ultima volta prima di entrare dolcemente nel mio corpo. Vidi sul suo volto un'espressione di piacere, mentre le sue spinte diventavano man mano più rapide. Mi prese le mani e si avvicinò a me, lasciando che il mio seno decidesse la distanza, appoggiò le labbra sopra alle mie, ma senza baciarmi, lasciandole semplicemente viaggiare su loro stesse:"Sei così perfetta-sussurrò sulle mie labbra-non potrei amarti di più" non riuscii più a resistere e lo baciai, tra affanni e gemiti le nostre lingue si intrecciavano.

Dopo qualche altro minuto venimmo insieme e Stiles si stese sfinito accanto a me:"Ti ho fatto male?" domandò accarezzandomi la mano:"Tranquillo, è stato perfetto"
"Mi eri mancata, non mi ricordavo quasi più come ci si sentisse a farlo"
"A te è piaciuto invece?"
"Certo".

Dopo un po' di carezze decisi di alzarmi per mettermi l'intimo e una maglietta per dormire:"Mi puoi prestare una maglia, non ho voglia di andare a prendere la mia"
"Prendi ciò che vuoi" presi la prima felpa che mi capitò sotto mano e la indossai. Stiles aveva invece messo addosso il suo solito pigiama.
Mi stesi sul letto e strinsi quel ragazzo a me: avvolse le braccia intorno al mio stomaco appoggiando la testa sul mio petto. Gli accarezzai i capelli fin quando non ci addormentamo entrambi:"Ti amo" "Ti amo anch'io Stiles".
_______________________________________
Ciao a tutti!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ditemi cosa ne pensate di questa nuova serie<33

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 11, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Film mentali Stiles Stilinski Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora