Capitolo 29.1: Ti credo

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Sono sola sul ponte ad aspettare che Can faccia ritorno dal sottocoperta, imbarazzata da morire per essermi lasciata sfuggire quel complimento inappropriato

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Sono sola sul ponte ad aspettare che Can faccia ritorno dal sottocoperta, imbarazzata da morire per essermi lasciata sfuggire quel complimento inappropriato. «Era davvero necessario dirgli che quell'intreccio tra i capelli, gli sta bene?!» mi dico, meravigliandomi della mia stessa stupidità. Quest'uomo ti confonde.. Ti porta a fare cose che non vorresti! «C'è da dire che ha cambiato stile..» mi dico. E sta benissimo..pure troppo..
Mi guardo intorno osservando, per la prima volta con attenzione, quella che è stata la sua casa per un anno intero e mi dico che è davvero molto bella. Mi chiedo perché non gli ho detto di trovare bella la barca! Almeno non avrei fatto un complimento sul suo aspetto.. «Infondo, quello che ho detto, riguardava solo il fermaglio..» mi dico sottovoce.
Alzo gli occhi e finalmente lo vedo fare ritorno. Ha un sacchetto di velluto nero tra le mani e i suoi occhi, continuano ad osservarlo. Si siede accanto a me, rigirandosi quel sacchetto tra le dita delicatamente e resto ad osservarlo mentre scioglie il nodo per aprirlo. «Apri la mano» mi dice. Allungo la mia mano verso di lui che, senza esitare, riversa il contenuto di quel sacchetto sul mio palmo e, un oggetto di piccole dimensioni, finisce nella mia mano.

Resto senza parole, stupita ancora una volta. È un fermaglio identico al suo, nero, con un piccolo uccello d'argento. Non può essere.. Alzo gli occhi adagiando il mio sguardo su di lui, soffermandomi ad osservare quel fermaglio tra i suoi capelli. Stupita, li riabbasso per osservare quell'oggetto nella mia mano. Sono identici!
«Ecco, è per te!» mi dice mentre, ancora stupita, con le dita maneggio quell'oggetto che sento già così prezioso. «Ecco.. C'è un Albatros sopra. Se lo vuoi..» mi dice, rivelandomi che quell'uccello d'argento è un albatros. Un'Albatros..Sei tu..
«Lo voglio» rispondo, alzando gli occhi su di lui. I suoi occhi, si spostano sul fermaglio tra le mie mani e dalla sua espressione, so che ha qualcosa da dirmi. «Pensa a qualcuno che non vorrai mai dimenticare, ad un ricordo a cui tieni, richiudilo in questo fermaglio, legandolo tra i tuoi capelli e sarà sempre con te» mi dice sorridendomi in modo dolce.
L'ascolto sbalordita da quelle parole e mi chiedo se nel suo fermaglio, tra i suoi capelli ci sia io. Abbasso lo sguardo ancora una volta su quello che ormai è il mio fermaglio e sento il cuore riempirsi d'amore per lui. Sorrido, osservando l'albatros impresso sul cuoio nero, pensando che non potrebbe essere più perfetto di cosi. «Come si mette?» gli chiedo, desiderosa di indossarlo e avere qualcosa di nuovo in comune con lui, una sorta di simbolo, che ci rende in qualche modo uniti indissolubilmente, nonostante tutto. «Se permetti, io..» mi dice offrendosi gentilmente di aiutarmi. Ancora stupita da ciò che sta accadendo, prendo una ciocca dei miei capelli, portandola in avanti per permettergli di fissarlo. Vedo le sue mani nei miei capelli che, lievemente mi accarezzano. Sorrido per quel tocco cosi delicato, mentre resto ad osservare quel fermaglio, già cosi prezioso.

Lo apro e la sua mano, sfiora la mia per afferrarlo. Lo osservo, mentre con attenzione inizia ad intrecciarlo nei miei capelli e in quel momento, sposto lo sguardo verso il mare, pensando insistentemente a lui e a tutti i momenti più belli passati insieme, così che non possa mai abbandonarne il ricordo.
Imbarazzata, lo osservo chiudere il fermaglio e per un istante i nostri occhi si incontrano. In quello sguardo avverto qualcosa di diverso. Una sorta di piccolo nuovo inizio. «Ti sta veramente molto bene» mi dice, continuando a sistemarlo meglio che può. Agitata, porto una mano verso il fermaglio, dicendogli che anch'io penso che mi si addica e, quando al posto del cuoio le mie dita sfiorano le sue, allontano velocemente la mano e abbasso lo sguardo imbarazzata.
Can lascia andare la ciocca dei miei capelli sorridendomi. Prendo quella ciocca tra le mie mani e abbasso i miei occhi su quell'oggetto cosi piccolo ma cosi grande nel suo significato.
«Grazie» gli dico alzando lo sguardo sul suo volto felice e sereno. Distolgo lo sguardo dal suo, ancora meravigliata da quel gesto e osservo il mare, continuando a maneggiare il fermaglio tra i miei capelli.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora