Capitolo 29.2: Tu sei il mio mare

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Scendo sotto coperta e le mie mani cercano frenetiche quell'oggetto così speciale e prezioso

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Scendo sotto coperta e le mie mani cercano frenetiche quell'oggetto così speciale e prezioso.
Quel viaggio per me è stato importante, mi ha aperto gli occhi e credo che il destino ci abbia messo lo zampino.
Fin dal primo momento in cui i miei occhi si sono posati su quel fermaglio, l'ho sentito mio. Forse per la sua storia, perché mi faceva pensare a lei, a noi, al nostro amore. Ricordo le piccole mani di Aika che hanno avvolto le mie chiudendole intorno a questi due oggetti che alla fine'ho comprato, nella speranza che un giorno avrei potuto regalargliene uno. Quel giorno è arrivato.
Mi chiedo dove lo abbia messo e infine, ecco che aprendo un piccolo cassetto accanto al letto, vedo il sacchetto di velluto nero.
Rigiro quel piccolo sacchetto tra le mani e, sorridendo deciso come non mai, lo stringo nel palmo, pronto a risalire sul ponte e a donargli quel simbolo che da sempre ci ha accumunato.

Torno sul ponte e prendo posto accanto a lei, osservando quel sacchetto nero tra le mani. Con le dita sciolgo il nodo e senza pensarci due volte, le chiedo di aprire la mano.
Sanem allunga la sua mano verso di me e lascio che il piccolo fermaglio, gemello del mio, le ricada nel palmo. Resto in silenzio ad osservare la sua reazione e quando noto i suoi occhi sgranarsi alla sua vista, sorrido. «Ecco, è per te!» le dico mentre la vedo tutta intenta ad osservare il fermaglio.
«C'è un Albatros sopra. Se lo vuoi..» aggiungo, lasciandole notare che non è un uccello qualsiasi, quello impresso in questi fermagli, ma un Albatros, il simbolo del nostro amore. Quello stesso Albatros che lei ha cercato dopo un bacio al buio, quello stesso Albatros che si è rivelato a lei. Sono io e con questo gesto, mi sto donando a lei, ancora una volta. Spero con tutto me stesso che lei possa accettare il mio regalo, che possa accettare qualcosa di mio.
«Lo voglio» risponde e quasi mi lascio sfuggire un sorriso. I miei occhi ricadono su quel fermaglio tra le sue dita e a quel punto, le spiego come e in che modo va indossato.
«Pensa a qualcuno che non vorrai mai dimenticare, ad un ricordo a cui tieni, richiudilo in questo fermaglio, legandolo tra i tuoi capelli e sarà sempre con te» le spiego, sperando con tutto me stesso di essere io quel qualcuno, di esserci io in quel ricordo, di essere io a restare con lei per sempre.

I nostri occhi si incontrano ancora una volta, come se non riuscissero a smettere di farlo. Le sorrido dolcemente, perdendomi nei suoi occhi stupiti mentre resta in silenzio. Osserva il fermaglio sorridendo e sembra felice di averlo. Non posso fare a meno di guardarla e di pensare a quanto mi sia mancata in questo anno. Mi sono sentito incompleto, come se una parte di me mancasse e oggi, su questa barca, quella parte di me che credevo persa per sempre, è tornata ed è seduta qui, con me, con una cascata di onde scure ad incorniciarle il viso.
«Come si mette?» mi chiede con una luce nuova negli occhi e desiderosa di indossarlo. «Se permetti, io..» le rispondo, offrendo il mio aiuto per legarlo tra i suoi capelli.
Prende una ciocca dei suoi capelli e la porge verso di me, mentre mi avvicino a lei e con le mani, delicatamente le accarezzo i capelli, sorridendo per quel contatto così semplice ma cosi intimo.
La osservo e il desiderio di sempre, quello che vorrebbe afferrarla per il viso e baciarla dolcemente, si fa strada in me. Ho bramato a lungo e per troppo tempo quel contatto, quel desiderio di poterla sfiorare di nuovo, senza il timore che lei scappi via.
Prendo il fermaglio dalle sue mani che nel frattempo lo hanno aperto e lascio che le nostre dita si sfiorino ancora e infine intreccio e sistemo quel Albatros tra i suoi capelli scuri, mentre i suoi occhi osservano ogni mio movimento. È un nuovo inizio, il nostro. Non so cosa saremo, non so nulla. Ma è un inizio, e qualunque cosa sia, sono pronto a restarle accanto.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora