11. Fonte di informazioni

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Tornati alla cella ripensai a ciò che mi aveva detto il cacciatore: "anche io ho perso i miei fratelli, molto piccoli".
Quale sarà stata la causa? Aveva parlato di un'imboscata, ma da parte di chi?
Erano domande che non potevo porgli, gli avrei mostrato un lato di me che non avrebbero dovuto scoprire in quel momento...  Soprattutto loro, erano il problema.
<<Resta qui, vado a parlare con il Gran Maestro >> mi disse ed io annuii.
Dovevo pensare a cosa inventarmi una volta che lui fosse venuto a parlare con me di nuovo.
Ma dove avrei potuto condurli? Un passo falso e si sarebbero resi conto che gli stavo mentendo. Dovevo solamente....
<< No Lori, non posso andare in quel bosco a raccogliere quelle maledette bacche solo perché ne hai voglia! >>
Sentii un uomo urlare con qualcuno che non riuscivo a vedere dalla cella.
<< Ma papà sono le mie preferite, ti prego >> le rispose una voce tenera e alquanto stridula.
Una bambina.
<< È un viaggio lungo e non rischierò di morire nella Foresta Succhiasangue per te e per le tue stupide bacche! Ora va a pulire o impara a fare qualcosa dannazione, basta che non vieni a rompere me! >> il padre esasperato la lascio lì, da sola.
La "foresta Succhiasangue"? Ma che luogo era?
D'un tratto la bambina si voltò verso di me. Sapeva che avevo origliato la conversazione?
<< Tu chi sei? >> mi aveva rivolto la parola.
<< Oh, io ecco... >>  di male in peggio.
<< Perché hai le orecchie così appuntite? >> direi però che la curiosità non le mancava.
<<Shh, non urlare. Per favore. Sono nata così >>  non sapevo cos'altro risponderle.
Lei non sapeva chi fossi.. o cosa fossi.
<< Sono carine. Come i tuoi capelli. Alla mia mamma piace fare le treccine con i capelli così lunghi >>
<< Ti ringrazio. Però ecco, non credo tu debba stare qui >> non volevo le accadesse qualcosa di male solo perché mi stava parlando.
<< Ma io voglio >> disse mentre accarezzava il suo coniglietto. Era proprio una bella bambina.
<< Potrebbero arrabbiarsi con te, piccola. E io non voglio questo >> lei scrollò le spalle. Fece tutt'altro che andarsene.
Si sedette di fronte la mia cella.
<< E perché? La mia mamma non mi sgrida quasi mai, solo quando litigo con la mia sorellina >>
Trassi le mie conclusioni che, molto probabilmente, l'elemento disturbatore della sua quiete fosse il padre.
<< Tuo papà, invece? Si arrabbia spesso? >> mi avvicinai alle sbarre la guardai. Aveva uno sguardo triste.
<< Si, lui dice sempre che non avrebbe voluto avermi. Faccio troppi guai per lui, e parlo troppo >> quella frase mi spezzò il cuore. Non sapevo cosa significasse avere un padre, tantomeno così crudele.
Ma leggevo negli occhi di quella bambina il dolore e il desiderio di avere un padre migliore.
<< Anche i tuoi capelli sono belli. Mi piacciono quei fiori. A casa mia li coltiviamo in inverno >> cercai di sviare la conversazione.
Non volevo ricordare le notti in cui, da piccola, piangevo desiderando di avere un padre.
<< Grazie. Io sono Lori, comunque, e ho 10 anni. Mi piacciono i cavalli, mi piace disegnare e un giorno vorrei diventare una maestra. Lui invece è Peter. Dorme sempre. Tu chi sei? >> mi osservò attentamente.
Sentivo che aveva molte altre domande da farmi, ed io non ero sicura di voler rispondere a tutte.
<< Io sono... Evelyn >> non so perché le dissi il mio vero nome, ma ormai il danno era fatto.
Quella bambina mi ispirava così tanta tenerezza.
E questo non era affatto un bene per me.
<< Ciao Evelyn. Perché sei chiusa qui? Hai fatto qualcosa di sbagliato? >>
<< Non credo tesoro, non per me >>
<< E allora perché sei chiusa lì? >>
<< Perché non piaccio a molte persone >>
<< A me piaci..e anche a Peter >>
<< Io ti piaccio? >>
<< Si, sei molto bella. E mi stai ascoltando. Molti adulti mi cacciano via >>
<< Non hai delle amiche con cui parli o giochi? >>
<< No, qui non ho nessuno. Papà ci ha portato per lavorare...deve fare delle cose, ma non so quali >>
<< Da quanto tempo state qui? >>
<< Sei mesi credo...>> disse con una piccola scrollata di spalle.
Ci stavano cacciando da sei mesi, quei bastardi. Sapevano che ci avrebbero catturato in un modo o in un altro.
<< E tuo padre? Che lavoro fa? >> decisi di indagare, ora che ne avevo la possibilità.
<< Caccia via le persone cattive per tenerci al sicuro >>
Certamente. Il Gran Maestro, i suoi valletti e il lavaggio del cervello... però, gran bel lavoro.
<< Capisco...ho sentito per caso che ti piacciono le bacche? >>
<< Io adoro le bacche! Nel bosco di Mezzo crescono le bacche più buone che ci siano! Ma è pericoloso arrivarci, solo i più coraggiosi superano la foresta più brutta di tutte >>
Il bosco di Mezzo. Si trovava a Nord Est dell'accampamento.
<< La "Foresta Succhiasangue" ? Sai perché si chiama così? >> non l'avevo mai sentita, eppure conoscevo ogni angolo della mia terra.
<< Si dice che chi entri non ne esce più vivo. Succedono brutte cose a chi prova ad attraversarla >> Lori strinse forte il suo coniglietto. Povero Peter.
Quella bambina era una fonte di informazioni..ed era simpatica dovevo ammetterlo. Probabilmente era al cosa più carina in quel maledetto accampamento.
E ora, grazie a lei, sapevo dove li avrei portati, quei cacciatori.
La mia unica salvezza era diventata quella foresta.



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