12. Una singola lacrima

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<< L'hai riportata qui? >> Sentii improvvisamente la voce del Gran Maestro in lontananza.
<< Si, signore. È pronta a parlarvi >> questo era il cacciatore più giovane.
Dovevo mandare via Lori, o sarebbe finita male per entrambe.
Mi voltai velocemente verso di lei.
<< Hey, Lori, adesso devi andare via. Non possiamo parlare per troppo tempo >>
<< Ma tu mi piaci >>
<< Piccola anche tu mi piaci, ma ora devi andare. La tua mamma ti starà cercando ed è quasi ora di cena, no? >> sentivo i loro passi diventare più vicini e pesanti.
<< Va bene, me ne vado >> fece per andarsene quando mi pose una domanda che mi fece intenerire, mi spiazzò.
<< Vuoi essere mia amica? >> mi chiese.
Una domanda sciocca per alcuni, ma per me significava tanto.
Un essere umano che voleva essere mio amico.
Per quanto piccola e ingenua, non sapeva chi fossi, e comunque voleva che io le fossi amica.
Roba da matti.
<< Si, si mi piacerebbe tanto. Torna a trovarmi, ma solo quando non ci sarà nessuno nei paraggi >>
<< Promesso? >>
<< Promesso tesoro, ora vai >> la salutai con la mano mentre la vedevo allontanarsi.
Il Gran Maestro, appena arrivò, si avvicinò alla cella.
<< Allora, creatura, ti hanno insegnato un po' di buone maniere? Spero di si. Mi hanno detto che vorresti proporre un accordo >> il suo tono mi faceva infuriare. Ma dovevo mantenere la calma, o non ne sarei uscita viva.
<< Si, è così >>
<< E quale sarebbe questo accordo di cui tanto parli? >> sapeva di avermi in pugno. Povero vecchio.
Guardai il cacciatore più giovane che mi fece un cenno di parlare.
<< Vi porterò al regno. In cambio vorrei portare le mie cose via prima che lo attacchiate. Io resterò libera, dopodiché me ne andrò. Il mio popolo sarà vostro >> non so se ero riuscita nel mio intento. Speravo solo che la mia voce tremante non mi tradisse.
<< Tu ci porterai, personalmente, a sterminare il tuo popolo? In cambio della libertà? >>
<< Si...chiedo solo questo >>
<< Tu pensi che io sia stupido? Il fatto che siate creature maligne con poteri sovrannaturali non vi rende più intelligenti di noi. Tu menti! >>
<< No! Lo farò davvero, sono sincera! >> se gli altri avessero ascoltato quel vecchio bacucco per me sarebbe stata la fine.
<< Signore, io credo sia sincera. Proporrei di pensarci su. Avremmo l'intero popolo magico in pugno >>
A quel punto mi rivolsi al Gran Maestro guardandolo dritto negli occhi.
<< Vi giuro sul mio onore, su tutto ciò che mi è più caro, in nome della mia libertà, che sarà tutto vostro...se mi lasciate andare prima di ucciderli tutti >> ci fissammo per un lungo momento, finché non abbassò lo sguardo ed io guardai il giovane cacciatore.
<< Io accetterei, Papà. Pensaci bene, finirebbe tutto in poco tempo. Abbiamo già la vittoria in tasca >> gli disse appoggiandogli una mano sulla spalla.
<< D'accordo. E così sarà. Se provi solamente a sviarci, ti uccideremo creatura. Non abbiamo pietà per quelli come te.>>
Non emisi un solo verso. Aspettai che se ne andassero per accasciarmi a terra.
Mi scappò una lacrima. Una sola.
Fu più forte di me. I giorni di agonia si facevano sentire, la mia rabbia aumentava.
E se tutto fosse andato storto?
Non avrei più rivisto nessuno.
Sarei morta.
Ma con me anche quei cacciatori. Non sarei affondata da sola.
Decisi di pregare la Dea Themis, affinché potesse assistermi e darmi la forza per farli fuori una volta raggiunto il bosco.
Li avrei uccisi tutti.
Uno per uno.
Anche io non avevo pietà per quelli come voi, Gran Maestro.
E glie lo avrei dimostrato.

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