Era da due ore che non si parlava d'altro, esattamente da quando dei gufi del Settimanale delle Streghe avevano bussato alle porte delle case del mondo contemporaneamente e avevano lasciato la rivista sul tappeto. Esattamente da quando, stiracchiandosi pigramente, tutti si erano piegati, chi più agilmente, chi mettendosi una mano sulla schiena per lo sforzo. Esattamente da quando avevano strizzato gli occhi per leggere il primo titolo che campeggiava grande, maestoso, in prima pagina: James Potter, il ragazzo scomparso, insieme alla modella italiana Laura Gallo? Verità o gossip passeggero?
E ora tutti, anche il vecchio John che era in casa da secoli, ne parlavano per le vie del paese e, ovviamente, come ogni paese che si rispetti, speravano che James tornasse e donasse un sacco di soldi a tutti. Stupido, stupido pensiero, ma questo lo sapeva solo Sirius, certo che James facesse un altro dei suoi soliti casini che erano nella lista per farsi lasciare in un batter d'occhio, o forse anche più velocemente.
Anche Lily aveva letto l'articolo, quella mattina. Di solito si limitava a lasciare il giornale alle amiche, che leggevano tutto prendendo in giro i protagonisti di pettegolezzi e quant'altro. Invece quel giorno, appena aveva visto quel nome in copertina, si era azzuffata improvvisando una lotta degna dei lottatori di sumo per accaparrarsi per prima il giornale. Era rimasta anche un po' incredula vedendo che avevano dedicato a quel gossip ben tre pagine di giornale, scritte fitte e sicuramente con un bel po' di bugie, a partire da quando l'autrice, Rita Skeeter, diceva di averli visti ad una degustazione di cioccolato fondente. Molto strano, dato l'odio verso quel cibo di James. Lily non capiva perché tutte le ragazze si ostinassero a portarlo a quegli eventi, potevano andare a una degustazione sul cioccolato al latte, ma no, fondente.
La ragazza sarebbe stata a guardare le fotografie anche per ore se un'euforica Alice non sarebbe apparsa sulla porta urlando e sventolandole davanti una mano, colpendola anche più volte in faccia. Quando Lily iniziò a distinguere i tratti delle dita, vide subito un brillante anello capendo che finalmente Frank si era deciso a chiederle di sposarla.
"Tra un mese!" disse entusiasta Alice dopo essersi cambiata.
"Un mese? Ma è troppo poco! Alcuni aspettano anche più anni" rispose l'amica, consapevole di dover organizzare tutto alla perfezione.
"Lo so, es è per questo che è terribilmente bello! E tu, Marlene e Ellie sarete le mia damigelle. Pensa che Frank è anche riuscito ad ottenere un sì da James. Se viene lui tu ci devi essere!"
"James?" Li aveva ignorati per anni e rispondeva ad una lettera proprio adesso che si era finalmente dimenticata di lui? Non poteva che reputarlo al limite della cattiveria pura.
"Non è fantastico?!" Era una domanda retorica, perché sì, era ovvio che fosse fantastico.
***
"Cosa?" Marlene camminava in cerchio tenendo stretta la lettera che Lily le aveva mandato in gran fretta "Cioè, hai capito? Si sposano?" parlava con un suo collega, che la guardava in un misto tra confuso e irritato "E torna anche James. Dovrà passare un bel casino, lui. Sicuramente Euphemia arriverà la fase ‹punizioni a vita e sgridate come se non ci fosse un domani› appena avrà passato quella ‹oddio, sei tornato! dolci come se piovesse e privilegi a non finire›"
L'altro, intanto, la guardava storto. "Secondo te Ellie lo sa? Devo scriverglielo immediatamente, non può rimanere all'oscuro"
"Senta, McKinnon, non so di cosa tu stia parlando, non so chi siano questa Ellie e questo James. Quindi lasciami in pace una buona volta e smettila di parlarmi, non mi interessa" disse andandosene, lasciando Marlene sola nella stanza.
"Sei proprio uno stronzo, Jenkins. Lo sai, non è vero?" urlò lei, piena di furia verso quel ragazzo che si permetteva di zittirla. Aveva sempre odiato le persone che la zittivano, chiunque fossero, non faceva differenza.
La scrisse, alla fine, la lettera a Ellie. E ci mise dentro tutti i particolari, anche quelli che neanche la stessa Lily aveva colto. Perché lei era Marlene McKinnon, mica una ragazza qualunque, e sapeva cogliere tutto, anche i particolari più nascosti.
***
Lily era arrabbiata, forse furiosa. Odiava James e odiava la felicità che provava a saperlo felice. E molto probabilmente una cosa che saltellava per casa e una cimice che continuava a sbattere contro i muri non aiutavano.
Lei pretendeva di essere quella che l'avrebbe salutato come se la sua assenza non l'avesse ferita minimamente. Invece, con tutte le possibilità, l'avrebbe stritolato in un abbraccio sotto gli occhi confusi di quella che avrebbe dovuto essere la sua ragazza. Anzi, forse l'avrebbe fatto anche per prima, avrebbe spintonato tutti. Poi però si sarebbe scansata con un "Mh mh" di circostanza per girarsi e andare prontamente a sbattere contro il cameriere e rovesciandosi tutti i bicchieri di champagne sul vestito che aveva comprato la sera prima, sarebbe andata sicuramente così. Alice si sarebbe arrabbiata per lo champagne che avrebbe pagato, Frank avrebbe tentato di calmarla per il matrimonio, perché al proprio bisogna fare bella figura (anche a quello degli altri eh), lei si sarebbe arrabbiata ancora di più e così via, rovinando quello che sarebbe stato il giorno più felice della loro vita.
Lily, constatò quindi, che forse sarebbe stato meglio tenersi a distanza di sicurezza da James, presentarsi con una stretta di mano alla modella e fare finta di niente mentre loro si tenevano per mano camminando stilosi e bellissimi tra gli invitati.
"Che cazzo Lily, si vede lontano un miglio che piaci a James" era quello che le diceva sempre Alice. E probabilmente per fare il solito cliché avrebbe dovuto scuotere la testa e contraddirla in tono ovvio, ma onestamente anche Lily capiva che un po' piaceva a James, almeno secondo lei.
Si alzò dal divano, su cui era rimasta seduta a pensare facendo scivolare i pensieri sconnessi, che variavano dal "Alice sta ancora saltando come una pazza" a "voglio mangiare fino a quando non mi verrà da vomitare". Andò in cucina, per prepararsi il solito caffè che seguiva i suoi discorsi interiori. Guardò sul tavolo per la settima volta in quell'ora, lì venivano depositate le lettere ancora da leggere. Sperava che James scrivesse anche lei, per avvertirla del ritorno, ma niente, neanche un segnale. Sì, molto probabilmente doveva rivalutare il saluto al matrimonio. Abbracciare uno che neanche ti avvisa le sembrava fuori luogo, anche se a lei non sarebbe dispiaciuto per niente.
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Tutte lo lasciano - Jily
FanfictionSOSPESA Nella sua vita, James era sempre stato lasciato. Nessuna delle ragazze che erano state con lui, sempre per un breve periodo, era riuscita ad accettare i suoi difetti. Nonostante i consigli dei suoi amici, in particolare di Sirius, James fini...