Cloe.
Il cielo si era già schiarito quando rientrò, chiuse la porta lentamente e camminò fino al letto sulle punte per non fare rumore, cercando di non svegliarmi, anche se non avrebbe corso questo pericolo: non avevo dormito affatto. Indossò il suo pigiama, e dopo essersi infilato sotto le lenzuola esitò nell'avvicinarsi a me; quando lo fece poggiò la testa sulla mia spalla e la baciò, mi strinse un'altra volta prima di ritirarsi dalla sua parte.
Al che mi girai prima che potesse addormentarsi, ci guardammo per un po' e poi mi sorrise.
«Come è andata?» mormorai.
«Bene.» si avvicinò.
«Senti, io...» iniziò timidamente «mi dispiace, i-io non avrei dovuto andarmene, sarei dovu-»
«Il problema non è che tu sia andato o no Michael... non importa neanche che io non sia arrivata all'acme del piacere, non ho bisogno di te per questo. Il fatto è che mi hai abbandonata lì come uno straccio vecchio. Hai raccolto i tuoi vestiti e ti sei comportato come se fossi da buttare.»
«Non me ne sono accorto fino a qua-»
«È esattamente quello che mi ha fatta scattare, Michael. Tu non ti sei accorto praticamente di niente, mentre io ero lì: nuda come una scema, a guardarti mentre gestivi i tuoi appuntamenti con la tua domestica, ad aspettare che tu mi dessi il contentino!
«E so benissimo che quando arriva una melodia o un testo non ci si può fare niente, si butta tutto giù e si lascia la creatività andare, faccio anche io questo lavoro, lo so! Ma mi hai fatta sentire come... come una sciacquetta, come quelle che-»
«No Baby, ma che dici? Io-»
«Beh, ma è così che mi hai fatta sentire!»
«Hai ragione, non so che dire, sono un cretino...»
«Sono stata trattata come ruota di scorta per troppo tempo, da David e da tanti altri, ne abbiamo parlato e non ho più intenzione di farmi mettere i piedi in testa, neanche da te. Merito rispetto. Merito di essere una priorità per l'uomo con cui convivo. Lo so che la musica è al tuo primo posto e che sarà sempre il tuo primo posto, so quanto è vitale per te, non pretendo che tu la trascuri... ma vorrei per lo meno essere considerata!»
Si sentiva terribilmente in colpa, lo percepivo dal suo discreto modo di avvicinare il suo corpo al mio, senza però riuscire a sostenere il mio sguardo. Sollevai il suo mento con un dito.
«Scusa, davvero...»
«Lo so...» le nostre fronti si sfiorarono.
«Stasera ti va di venire a sentire una demo a cui stiamo lavorando? Dobbiamo ancora registrare il ritornello ma ho davvero bisogno che tu la senta.»
«Non lo so Mike, non so se me la sento, non ho mai lavorato con professionisti, anche quando ho lavorato con Madonna facevo solo da sfond-»
«Hai scritto dei pezzi meravigliosi senza l'aiuto di nessuno, Bruce ha amato alla follia For All Time, per non parlare di quelli che hai scritto per Janet! Ti prego, vieni! Non voglio anticiparti niente ma è qualcosa che non ho mai sperimentato e voglio assolutamente il tuo parere!» cominciò ad infervorarsi.
«Va bene, va bene, vengo!»
«Grazie, tesoro, sono sicuro che ti piacerà!» mi schioccò un bacio sulla fronte e balzò dal letto.
«E ora dove vai?» mi scappò una risatina alla vista del suo esuberante entusiasmo.
«A chiamare Bill e gli altri, devono assolutamente saperlo! Tu continua pure a dormire, torno tra poco.» ritornò indietro per un altro bacio.
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•Falling In Love Wasn't My Plan•
Fanfiction**IN CORSO** Cloe Isabella Willick è alla soglia dei suoi 21 anni quando lei e la sua migliore amica partono da Roma per tornare nella loro città natale, Los Angeles. Cloe scrive da quando era bambina e sogna di diventare cantante. Negli anni succes...