Yoongi: Fotografie

55 3 25
                                    

«Ti ho detto di restare immobile, scema!»

Hyerin scoppiò a ridere e con un saltello arrivò a mezzo metro di distanza da Yoongi, sorridendogli calorosamente quasi per scusarsi «Preferisco fotografare, non essere fotografata.»

Yoongi alzò gli occhi al cielo, fingendosi disperato «Non lo avrei mai detto, sai?» chiese retoricamente per poi arruffarle giocosamente i capelli.

Hyerin scrollò le spalle e prese la mano di Yoongi con delicatezza. Ancora una volta il suo cuore sobbalzò, stupendola: era ormai abituata ad avere contatti fisici con il ragazzo, tuttavia soltanto sfiorandolo provava delle emozioni sempre più forti, sempre più indelebili ed inimmaginabili.

Lo amava, lo amava con tutta se stessa, il suo cuore gli apparteneva dal primo giorno in cui lo aveva visto e sempre gli sarebbe appartenuto.

Glielo aveva saputo mostrare in diverse occasioni, lo aveva sempre trattato diversamente dagli altri, con molta più attenzione e cura: era la persona giusta da amare.

«Perché vuoi scambiare i ruoli? Sei tu l'idol, io sono una semplice fotografa!» reclamò dopo un po' Hyerin, dopo essersi riscossa dai suoi stessi pensieri.

Yoongi le donò un sorriso sincero «Lo faccio per lavoro, e di solito ci sono gli altri membri con me. È un po' diverso, no?»

Hyerin sbuffò, ma non seppe replicare in alcun modo: era vero, a Yoongi non era mai piaciuto posare. Forse fu anche per quel motivo che lei ne rimase subito attratta. In mezzo a tutte quelle luci e videocamere, le truccatrici e gli altri membri... Yoongi era l'unico sempre un po' a disagio. E anche quando, tra i vari fotografi, c'era proprio Hyerin, lui si comportò in maniera fredda, educatamente fredda.

Solo quando tutti gli altri ragazzi erano già tornati al dormitorio, le luci si erano spente e i vari membri dello staff andati via, Yoongi si lasciò andare e si accasciò su una sedia, distrutto da quella giornata. E Hyerin non avrebbe mai dovuto vederlo in quello stato, eppure capitò proprio quel giorno un imprevisto che la costrinse a tornare nel luogo delle riprese.

E capitò anche che Yoongi non si accorgesse subito della sua presenza. Lei, però, se n'era accorta: ci aveva lavorato tutto il giorno, ma in quel momento non si stava atteggiando e non stava recitando. No, non era professionale, quanto più... umano. Lì, seduto sulla sedia, con gli occhi chiusi, i capelli spettinati, struccato ed esausto, Yoongi non era più l'idol del gruppo più famoso della Corea del Sud, ma era soltanto un ragazzo che si stava riposando dopo una giornata di lavoro intenso.

Lui, dopo qualche minuto, aveva aperto gli occhi e l'aveva vista. Si era accorto di lei per la prima volta, perché prima, a lavoro, neanche l'aveva guardata negli occhi. Invece quella sera erano solo loro due, e lei non doveva esserci. Si sentiva violato, la sua privacy era già inesistente, ma aveva bisogno ogni tanto di momenti per se stesso: quella ragazza, chiunque ella fosse, gliene aveva negato uno.

Eppure, fu in quel momento che qualcosa cambiò. Quello scambio di sguardi sbloccò qualcosa in entrambi.

«A cosa stai pensando, Hyerin-ie? Ti vedo distratta.» mormorò dopo un po' Yoongi, circondando la schiena della ragazza con un braccio.

«Al nostro primo incontro. Ancora mi vengono i brividi.» scherzò lei, che ancora una volta si era persa nei propri pensieri.

Yoongi abbozzò una dolce risata «Andiamo, ti ho terrorizzata a tal punto?»

«Assolutamente sì! Ricordi che mi hai detto?»

«"Vattene"» recitò lui, sogghignando.

Hyerin gli diede una piccola gomitata, annuendo con vigore «E secondo te una persona normale come reagirebbe di fronte ad una persona così cortese ed invitante?»

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

One Shot - BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora