Lui la riaccompagnò a casa e quando si fermarono davanti al vialetto lei lo ringraziò .
"Vuoi entrare?"chiese la ragazza con voce tremante .
"No"rispose lui con tono secco.
"Volevo solo ringraziarti per quel che hai fatto , ci sarà pur qualcosa che io possa fare"
La ragazza stava lì in piedi con una mano rivolta verso lo sportello per tenerlo aperto .
In quel momento il timore verso quel ragazzo era sparito .
"Non dev'essere poi così cattivo."pensava Carlotta mentre la riportava a casa .
"Fidati c'è qualcosa che tu puoi fare"
Queste furono le parole che uscirono dalla bocca dei Vizzi prima che Carlotta perse la visione della macchina che si era persa nel traffico di Dover.
Entrò in casa, non stava bene .
La testa non c'era più , era solo un grande pallone per Carlotta .
Forse era semplice quel che doveva fare .
Basta
Avrebbe dovuto dire basta quella ragazza perché non si era resa conto che le persone cambiano .
Quel cuoricino di un bambino di 6 anni che strappò il cuoricino di una bambina di nome Carlotta nel corso degli anni si trasformò in un unico pezzo di metallo.
Ma Carlotta in fondo sapeva che le persone cambiavano .
Gli sfuggiva un particolare che alle volte le persone non cambiano, si trasformano .
In questo caso sarebbe meglio dire "diventano"
"La cena è pronta" annunciò la madre di Carlotta dal piano di sotto .
"Io vado a letto"rispose la ragazza .
"Devi mangiare qualcosa ,lo sai che peggiorerà sennò ."
"Non importa ,queste mondo non mi appartiene"
La porta di camera di Carlotta si chiuse, come i suoi occhi gonfi che si erano addormentati .
La sveglia dava fastidio , ma a chi non da fastidio la sveglia?
In 18 minuti era pronta e aveva già fatto colazione se così si poteva definire qualche cereale messo velocemente in bocca .
"Buongiorno Professore" salutavano gli alunni .
La lezione proseguì, quando venne interrotta da un ragazzo .
"Scusi per il ritardo"si intromise e con nonchalanchè andò a sedersi .
Carlotta era lì rannicchiata con il cappuccio sul capo , mentre la sua testa bighellonava tra le parole del professore .
"Che fai? dormi ?" La prese in giro il ragazzo biondo .
Carlotta si soffocava con la sua stessa saliva a sentir quella voce .
"Come mai sei venuto?"chiese.
"Non sei molto furba,quanto ricordassi ... Sai com'è questa è una scuola dove le persone normali vengono "
"E perché le altre lezioni no?" ribatté .
Con quel ragazzo aveva subito la domanda pronta .
Luke si sedette , si avvicinò a lei tanto che il suo orecchio venne riscaldato .
"Hai presente quelle occhette ?"fece indicando le altre, per poi proseguire.
"...Avevano delle esigenze"
A sentire quelle parole , la nausea si impossessò di Carlotta .
"Come facevi a sapere che ero lì?"domandò lei dopo 20 minuti di silenzio tra loro.
Si riferiva alla sera precedente .
La campanella suonò.
"Ricordati : io so tutto e di tutti"fece per avvicinarsi a lei .
Quelle mosse non funzionavano con Carlotta, non con lei .
"Tu non sai un emerito cazzo Hemmings" gridò in faccia al ragazzo.
Aveva paura , sapeva che aveva sbagliato .
Luke Hemmings era lì da poco e aveva già la fama di più duro .
Si avvicinò a lei , la sbattè al muro e le prese i fianchi con forza .
"Non farlo mai più , nessuno tratta così Luke" disse il ragazzo avvicinandosi a lei .
Le labbra di Carlotta stavano andando a fuoco per il tocco di dito che Luke le stava imponendo .
Il ragazzo ,nonostante veniva continuamente distratto da quelle labbra carnose , proseguì il suo discorso.
"Ti ricordo che mi devi pur sempre un favore "disse questo per poi sparire nella folla di adolescenti , intenti a consumare la loro merenda .
Una lacrima scese sul volto a Carlotta.
Prese i suoi libri , si asciugò il suo visino ancora ingenuo, e andò verso l'aula di matematica .
"Dove sei?" Si chiedeva
In effetti nessuno sapeva dov'era .
Era svanito .
Il ragazzo di 6 anni era andato via .Era rimasto solo un demone a tormentare i ricordi di Carlotta .
🐣🐤🐥
Scusate se è corto ma ho già pronto il capito 7
Continuo solo se riusciamo ad arrivare a 15 🌟 e 4 commenti .
Pooof
