Capitolo 45

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 Quando, alcuni giorni dopo, Can accompagnò Sanem all'aeroporto per prendere il volo che l'avrebbe riportata in Turchia, non c'era tristezza tra di loro. Finalmente avevano chiarito le cose, sapevano di amarsi, di appartenersi l'un l'altra ed avevano la certezza di poter gestire quel rapporto nonostante la distanza.

Ed, infatti, per un po' funzionò. Quando Can era libero da impegni lavorativi la raggiungeva ad Istanbul, in caso contrario era Sanem a correre da lui. Ma poi, poco a poco, quella situazione cominciò a stancare entrambi. Non riuscivano più a godersi il loro stare insieme: quando erano lontani si mancavano e quando si incontravano vivevano quei momenti con l'angoscia di sapere che sarebbero finiti troppo presto. Entrambi volevano di più, ma nessuno dei due era disposto a confessarlo all'altro. Can avrebbe voluto chiedere a Sanem di sposarlo, ma era terrorizzato che rispondesse di no, come aveva fatto Melis e Sanem pensava che non glielo chiedesse perché il rifiuto di Melis lo avevo portato a non di credere più nel matrimonio.

"Sanem, secondo me non è così" cercava di tranquillizzarla Osman "forse sei tu che hai troppa fretta. Non rifare lo stesso errore, non vedere cose che non esistono. Can ti ama e se proprio non ce la fai ad aspettare, prendi coraggio e chiediglielo tu di sposarti. Chi ha mai detto che la proposta debba sempre partire da noi maschietti. Che diamine siamo nel XXI° secolo!"

"Tu dici?" replicava poco convinta Sanem

"Dico, dico..."Ma in verità anche Osman si chiedeva come mai l'amico non si decidesse a compiere quel fatidico passo.

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"Come va con Sanem?" chiese Luke a Can mentre, al termine di una giornata di lavoro, stavano sorseggiando una birra in un pub londinese.

"Bene....credo..." ripose poco convinto quest'ultimo.

"Credi?...Ti va di parlarmene?" lo incitò Luke

Can lo guardò per un lungo momento soprappensiero.

"In realtà non c'è niente che non vada. Lei è sempre dolcissima, disponibile, ma ho come l'impressione che si stia allontanando. Io cerco di non starle troppo addosso, di lasciarle i suoi spazi, ma la verità è che vorrei di più Luke! Vorrei trovarla a casa ogni sera, condividere ogni giornata con lei, formare una famiglia..."

"E allora diglielo Can, chiedile di sposarti..."

"Ho paura, una fottuta paura che mi dica di no, come ha fatto Melis. Per lei significherebbe lasciare la scuola di danza, la Turchia...non posso chiederle questo.."
Luke rimase in silenzio per un po' e poi riprese a parlare:

"Sanem non è per nulla come Melis. L'ho capito subito, non appena ha chiamato in ufficio chiedendo di te."

Can si incuriosì: "Non me lo hai mai raccontato. Com'è successo?"

"Beh tu eri tornato dalla Turchia dicendomi che tra di voi non aveva funzionato ed in quel periodo eri fuori Londra per un incarico."

"Sì, ricordo" lo interruppe Can.

"Lei telefonò in ufficio per tre giorni consecutivi domandando di te e alla fine capii che si trattava di Sanem. Mi limitai a dirle che una telefonata non sarebbe stata sufficiente e lei mi chiese cosa avrebbe dovuto fare. Devi venire qui, le risposi convinto che lei avrebbe semplicemente riattaccato e sarebbe sparita. Invece, in tutta tranquillità, come se fosse una cosa ovvia, mi rispose va bene. Un paio di giorni dopo andai a prenderla in aeroporto. Quando la vidi mi colpirono la sua aria spaesata ed i suoi occhi: grandi, caldi, espressivi proprio come li avevi descritti tu. Mi offrii di portarle il bagaglio ma lei mi rispose che poteva farlo da sola. Capii all'istante che era una ragazza orgogliosa, che non voleva nessun tipo di favoritismo, che aveva carattere e che se era venuta fin qui era perché sapeva bene quello che voleva! Mi piacque all'istante!"

"Cosa stai cercando di dirmi Luke?"

"Ti sto dicendo di fidarti di lei e di non decidere per lei. Parlale, dille quello che vuoi...secondo me ti sorprenderà!"

"D'accordo, ma rimane pur sempre il problema del lavoro" obiettò Can.

"Forse c'è una soluzione anche per quello...Sembra che Ferit Yilmaz voglia ritirarsi dagli affari e la Turkey Cosmetics è interessata a rilevare le sue azioni..."

"Non vuole cederle al figlio Cemal?" gli chiese sorpreso Can.

"A quanto pare nessuno si fida molto di lui. Ferit è disposto a venderle alla Turkey ad una condizione.."

"Quale?" domandò sempre più incuriosito Can

"Che sia tu il nuovo amministratore delegato della Green Cosmetics!"

"IO?"

"Sì, tu...quindi se accettassi, Sanem non dovrebbe rinunciare a nulla!"

"Ma io dovrei lasciare la Revision & Consulting..."

"Io e Marco ne abbiamo già parlato e siamo disposti a rilevare la tua quota. Ti chiediamo solo di continuare a collaborare con noi finché non troviamo qualcuno in grado di sostituirti."

Can non sapeva cosa dire. Sembrava che tutto fosse già stato pianificato anche se comunque l'ultima parola spettava a lui.

"Perché fareste questo?"

"Perché prima di tutto sei nostro amico Can e ti vogliamo bene e vediamo come questa situazione piano, piano ti stia consumando. Hai avuto la fortuna di trovate una ragazza d'oro, che ti rende felice, non lasciarla andare...Lei ha fatto la sua parte tornando da te e chiedendoti una seconda possibilità, ora tocca a te!"

Can non poteva certo negare l'evidenza e sapeva che Luke aveva ragione.

"D'accordo" disse "le chiederò di sposarmi!"

LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora