Capitolo 35

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Quel martedì sera era abbastanza fresco, si iniziava già a sentire il profumo dell'autunno, e le foglie cambiavano pian piano colore. Io e Niall avevamo appena finito di cenare al Mac e stavamo scherzando tranquillamente. Cercava di distrarmi dalla mia partenza, -che sarebbe avvenuta a poco-, con dei giochi fatti con i bicchieri di plastica. Sapeva che un po' mi rattristava lasciare la città per andare ad Oxford, quindi cercava qualsiasi diversivo per non farmici pensare.
Ogni volta che indovinavo dove fosse la maionese mi dava un bacio, e più velocemente azzeccavo, più i baci diventavano passionali.

"Oh, vorrei poterti baciare per sempre. Mi basterebbe solo questo, sai?" Mi disse dopo essersi scollato dalla mia bocca.

"Beh, a me non basterebbe, sai?" Inarcai un sopracciglio, ridendo.

"Oh Delia, smettila di parlare così, prima che ti prenda qui stesso."
Risi a quell'affermazione, immaginando noi due far l'amore proprio sul tavolo del Mac. Beh, a dirla tutta non mi sarebbe dispiaciuto, ma solo se fosse stato deserto e le telecamere di sicurezza inesistenti.

"Scommetto che non lo faresti." Lo provocai.

"Quanto vuoi eccitarmi da uno a dieci, Delia?"

"Cento." Curvai la bocca a destra e inarcai il sopracciglio corrispondente.

"Cazzo, vieni qui."
Si alzò dalla sedia e mi afferrò per un braccio, poi mi prese per mano. Con molta calma camminava lungo il locale, mentre io non avevo la più pallida idea di cosa avesse intenzione di fare. Il mio cuore fece una capriola quando vidi che era diretto al bagno del Mac. Cercai di non ridere, ma non potei trattenere un sorrisetto sotto i baffi, intuendo già cos'avesse intenzione di fare.

"Niall, dove andiamo?"

"In un posto dove potrò farti stare zitta."
Risi e lo guardai di sottecchi. Rideva anche lui, ma cercava di nasconderlo.
Scavalcammo la porta e, visto che c'era un bagno per le donne, uno per gli uomini e uno per i disabili, Niall optò per quello dei disabili.

"Perché qui?" Chiesi interrogativa.

"È più largo."
Mentre apriva la porta, la mia mente viaggiava in posti sperduti. Pensavo a cosa volesse fare, ma non poteva essere così eccitato per qualche frasuccia stuzzicante detta pochi minuti prima.
Entrammo in bagno e chiuse la porta a chiave. I suoi occhi furono subito sui miei, mentre si avvicinava cautamente.

"Allora, piccola..." Posò una mano sulla mia guancia. "Cos'è che stavi dicendo?"
Improvvisamente ebbi un vuoto di memoria, troppo brilla a causa sua.

"Non me ne ricordo."

"Oh, non ricordi?"

"No."

"Proprio nulla?" Alzò un sopracciglio.
Scossi la testa e feci spallucce.

"Beh, lascia che ti rinfreschi un po' la memoria."
Immediatamente mi prese il viso tra le mani, catapultandosi sulla mia bocca. Un bacio passionale, che alimentava il desiderio man mano che le nostre lingue s'intrecciavano. Aprii di più la bocca per permettergli di divorarmi. Sì, era questo che stava facendo, mi stava divorando. La sua lingua percorreva ogni centimetro della mia bocca: sul palato, sulle guance, sulle labbra. Improvvisamente sbottonò i miei pantaloni blu, abbassandoli di colpo.

"Niall, cosa vuoi fare?" Chiesi ansimante.

"Ssh."
Fu l'unica sua risposta. Nel frattempo portò il mio capo inferiore fino alle caviglie, poi si precipitò sulle mie cosce. Baciava, leccava, mordeva, mandandomi in tilt tutti i nervi e rammollendomi i muscoli. Sobbalzai quando la sua bocca si trovò proprio lì. La baciava da fuori le mutandine, ed io sentivo una scarica di calore propagarsi lungo tutto il basso ventre. Senza nemmeno accorgermene, iniziai ad andargli incontro con i fianchi, mantenendo il suo ritmo. Solamente con i denti calò il mio intimo, poi lo abbassò fino alle caviglie con le mani. Gemetti quando la sua bocca iniziò ad assaporarmi. D'istinto appoggiai le mani al lavabo, gettando la testa all'indietro. Niall continuava a leccare in maniera dannatamente lenta, era asfissiante.

"Niall." Ansimavo.
Urlai quando la sua lingua s'insinuò dentro me, mandandomi mille impulsi al secondo. Subito dopo mi portai la mano alla bocca, cercando di non farmi sentire da nessuno.

"Apriti a me, piccola."
Annuendo, divaricai ancor di più le gambe, sporgendo i fianchi in avanti e andandogli incontro. La sua lingua entrava e usciva, mentre con due dita stimolava il mio clitoride.

"Niall, ti prego."
Decise di accogliere la mia supplica e non farmi soffrire più di tanto. Mi prese in braccio dopo essersi calato jeans e boxer, e restai immobilizzata per ciò che stava per succedere. Mi scaraventò contro la parete, le sue labbra ancora sulle mie. Lo sentivo proprio laggiù, duro come pietra.

"Non pensavo volessi far questo."

"Oh Delia, ti avevo detto che ti avrei presa qua stesso."

"Non pensavo facessi sul serio." Ansimavo.

"Hai voluto sfidarmi. Adesso zitta."
Immersi le mani tra i suoi capelli, baciandolo con foga e desiderio. Gli morsi il labbro inferiore e lui ricambiò aggrappando e tirando il mio.

"Adesso Niall, ti prego." Lo supplicai.
In men che non si dica fu dentro di me, mandando al limite le mie sensazioni.
Ero poggiata su una parete di un bagno, non mio, non di Niall. Eravamo nel bagno di un locale, e stavamo facendo sesso sfrenato. Beh, forse era un po' imbarazzante, soprattutto se qualcuno avesse udito le mie urla. Ma non m'importava, in quel momento ero esattamente dove volevo essere. Due corpi, una sola anima. Fusi l'uno con l'altra, insieme.
Non aveva mai staccato gli occhi dai miei, ma a sua differenza, io non riuscivo a tenerli sempre aperti. Mi penetrava ancora, ancora e ancora, ed io stavo quasi esaurendo le energie.

"Di più, ti prego, di più!" Imprecavo.
Il cuore mi batteva forte e la fronte gocciolava di sudore. Fremevo a tutto ciò, il mio corpo rispondeva esattamente ad ogni sensazione, ogni stimolo. Non avevo mai provato sensazioni del genere, e non pensavo che provarle fosse stato così meraviglioso. I miei fianchi si dimenavano, alzavo e abbassavo il bacino, gli andavo incontro più che potevo.

"Sei mia."

"Oh mio dio, sì." Curvai la schiena e gettai la testa all'indietro.

"Sì cosa? Dillo."

"Sì, sono tua Niall. Io ti amo immensamente."

"Oh amore mio."
Mi riempì fin dove fu possibile. Ero piena, piena di lui, del suo amore. Un dolce bacio coronò quel momento, mentre io sprofondavo in un orgasmo liberatorio.

"Oh piccola, guardati, sei sfinita."

"Zitto stronzo, mi hai ridotta tu così."

"Ma ti è piaciuto."

"Gne. Adesso liberati."
Mi guardò con un'espressione interrogativa, così scesi dalle sue braccia e mi calai giù. Arrivai all'altezza della sua erezione e la presi in bocca. Dopo un paio di movimenti venne, così caldo a contatto le mie papille gustative.

"Mio dio, Delia."

"Oh smettila, credevi che non avrei fatto nulla?"

"Sei incredibilmente imprevedibile."

"Lo so, grazie. Faremo meglio a sbrigarci, siamo chiusi qui dentro da svariati minuti, e dobbiamo passare dai miei."

"Non sarebbe successo se la signorina non mi avesse provocato."

"Zitto e vestiti." Gli feci la linguaccia.
Lui rise e mi baciò dolcemente. Dopodiché tornò a sistemarsi.

"E comunque è stato bellissimo." Puntualizzai.

"Con te, tutto è bellissimo, anche fatto in un posto del genere."
Divenni paonazza e sorrisi.

"Preparati Horan, non abbiamo ancora finito per stasera."

An angel with blue ocean eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora