Il contadino

4 1 0
                                    

All'improvviso, dalla desolata strada in pietra, tra le campagne ,fuoriesce un grande furgone color bianco, un Fiat 615 del 1952. Un furgone tutto sporco, pieno di terra, soprattutto nella parte posteriore, dove poggia ,un' altrettanto grande cisterna. L'idea è quindi ,quella di poggiare al di sopra, Andrea Vitale così da poter arrivare prima possibile in ospedale. Il modo però, è il loro.
Albert e George, si posizionano dinanzi al guidatore, e, fermandolo nel bel mezzo della strada ,si avvicinano ,Albert da una , e George dall'altra parte degli sportelli ,e gli aprono.
Dopodiché,muniti entrambi di una pistola ,la puntano verso il guidatore. Albert ,che è di fianco al guidatore,invita l'uomo nel furgone, ad uscire:-"Esci figghiu ri arrusa!! Questo da oggi è nostro!",con prepotenza ,con voglia di sopraffare, di incutere timore ,di dominare, il prossimo.
L'uomo,un povero signore siciliano ,molto probabilmente agricoltore con un aspetto segnato dalle rughe ,dall'esperienza di campagna, un uomo che da quando è nato non ha fatto altro che lavorare in campagna, solo ed esclusivamente questo. Con la sua coppola grigia, un maglione nero e dei pantaloni lunghi con tanto di cintura nel mezzo, e scarpe chiodate nere.
L'atteggiamento del contadino ovviamente ,non è contradditoria , perché un uomo che non ha mai visto questo tipo di violenza e di prepotenza nella sua vita ,ora si stupisce e resta impotente, perché non può e sostanzialmente non vuole neanche fare niente, perché il contadino,di questa vita ,non conosce ne l'inizio ,nel la fine ,e neanche vuole conoscerla, perché legato radicalmente e originariamente alla famiglia, che per anni si sono sacrificati per difendere e produrre sempre la loro piccola o grande area di campagna che sia.
Albert dunque ,che della vita di quell'uomo non ne sa niente, lo obbliga a scendere da quel furgone che con tanto sudore e fatica ,ore e ore di sole incessanti, svanite in un istante ,l'istante in cui uno come Albert viene ad obbligarti con una pistola in mano ,e te la punta in testa ,obbligandoti quindi a tacere e ad obbedire.
Le parole di Albert sono disperatamente state ascoltate dall'uomo ,che ha solo la colpa di essere capitato nella strada sbagliata al momento sbagliato. Quindi scende dal proprio autocarro, dove salgono :Nando, Albert e George nei tre posti anteriori ,mentre Joseph Briatta ,Vito Buccieri, Gaetano "Tanuzzu" Inglese, Lorenzo Volpe,e Andrea Vitale
steso prudentemente, nella cisterna posteriore.
Il contadino,uomo di circa sessantacinque anni ,prova ingenuamente ,oltre che inutilmente,a ribellarsi:-"O ma cu cazzu siti ! Ridatemi u'me furgone criminali!".
Il furgone stava per partire ,ma dopo questa affermazione,ascoltata da tutti praticamente,si ferma.
Albert ,che è alla guida, apre lo sportello, e scende.
Poi si avvicina al contadino e dice :-"Cos'hai detto ? Non abbiamo sentito bene, ripeti". L'uomo compie lo sbaglio ,ripete la frase pronunciata ,questa volta però ,ancora più sentita ,carica ,piena di voglia di rivalsa, voglia di giutizia:-"Ah nun aviti sentito? Haju rittu chi siti sulu di sporchi criminali ! Iu sugnu 'n omu onesto ,supra i mia mani putiti vìriri i segni du travagghiu duru ,cosa chi vuatri nun sapiti mancu cos'è ,bastardi! Ridatemi subito u'me cazzu ri furgone!!"
La frase dell'uomo non attira di certo area positiva ,anzi accoglie solo negatività,voglia di padroneggiare,di comandare ,di prevalere sul prossimo, con Albert che prende un coltello ,alludendo ad un potenziale attacco ,ma prima ,riferendosi al contadino ,dice :-"Sai cosa, forse hai ragione, siamo solo dei coglioni a fare questo ad un povero contadino" ,poi ,improvvisamente lascia una via ,una strada verso l'entrata al furgone, come un tappeto rosso ,anche se in questo caso sarebbe nero, un tappeto di morte, che porta alla morte, ogni passo in avanti.
Passi che l'uomo compie ,andando sempre più avanti ,nella strada segnata da Albert, che dopo aver detto:-"Prego allora, riprendetevi il furgone, carusi scendete! Andiamocene!", aspetta che il povero contadino arrivi al punto d' entrata nel furgone ,e poi succede. Albert alza il braccio destro con la pistola impugnata ,dopodiché la punta verso la testa del contadino ,poi richiama l'uomo :-"Aù contadinu!"
Il pover uomo si gira ,è la sua fine. Albert scarica tre colpi ,tutti entranti nel cranio dell'ex proprietario del furgone, che muore lì,a terra, sulla sua terra ,è morto vicino al suo furgone, quello che ha lottato e lavorato duramente per ottenerlo, è morto sulla terra dove è nato e vissuto per tutta la sua vita, orgogliosamente e dignitosamente. È morto per aver avuto il coraggio di parlare ,di ribellarsi, di non farsi sottomettere, di non tacere. Il corpo del contadino viene preso a calci da Albert , che quindi lo sposta più in là, sempre sul ciglio della strada,ma più in là,così tutti possono vedere la crudeltà e la spietatezza del clan Morfeo.
Clan che quindi ,è riuscito a spodestare la famiglia di Castelbuono ,il clan Valenza.
Il gruppo quindi ,dopo aver ottenuto con la forza un furgone passante per caso da lì, si dirige di nuovo verso Castelbuono ,per poter curare Andrea Vitale alla gambe, allo scopo finale,di partire e tornare ad Altantic City. La cura riesce ancora, sempre lì, sempre in quell'ospedale. Questa volta però, la faida creatasi ,ha generato mediaticamente, un notevole scalpore, e quindi le forze dell'ordine, sono pronte ad affrontare il gruppo Morfeo. Gruppo che però, ovviamente, a questo punto, ,trovatosi in prossimità del paese e accortosi dei vari posti di blocco della polizia, non è più intenzionata ad andare in ospedale.
Le condizioni di Andrea Vitale però, di conseguenza peggiorano ,anche se lui, con una faccia completamente pallida ,sudatissima, e quindi un aspetto fisico nella sua totalità ,in una condizione critica, con una rinquorante sicurezza, afferma:-"Non vi preoccupate ,sto bene, andiamo nell'aereo" ,con una voce altrettanto decadente.
La scelta più saggia da fare ,sostanzialmente sarebbe questa ,per non rischiare uno scontro ravvicinato con le forze dell'ordine.
Il gruppo quindi ,sempre a bordo del furgone bianco ,fa inversione di marcia e si reca ancora una volta ,verso l'aereo ,questa volta in maniera definitiva ,per salire e partire alla volta delle Americhe.
Il blocco però ,avviene a metà percorso, tra il paese e l'aereo: Andra Vitale non risponde più ai colpi ,agli schiaffi, ai vari colpetti. Non risponde più a niente ,gli occhi non si aprono più. Andrea Vitale è morto ,silenziosamente,rinchiuso nel suo dolore all'interno di un furgone in fuga.
Il dolore è ovviamente raddoppiato.

Welcome To Little Italy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora