Alice
Io e la mia famiglia ci trovavamo all'entrata dello splendido ristorante dove Blake ci aveva invitato. Il locale era bellissimo, elegante ma non eccessivo, con tonalità principalmente sul bianco e grigio. Una cameriera ci accompagnò fino al nostro tavolo dove trovammo già Blake, Chanel e Grace, tutti e tre veramente splendidi.
Lui indossava una camicia bianca che lo avvolgeva lasciando intravedere quanto il suo corpo era possente, mentre i capelli stranamente ordinati gli contornavano il viso perfetto.<<Eccoci qui>> dissi una volta che io e la mia famiglia ci avvicinammo a loro.
<<Bentrovati! Siete bellissimi>> disse Grace alzandosi e salutandoci uno ad uno e, stranamente, dovetti darle ragione. Eravamo tutti vestiti in maniera elegante e per la prima mi sentivo bella anch'io.
Avevo indossato un vestito verde smeraldo lungo e ai piedi delle scarpe con il tacco bianche che, da quando mi ero trasferita a New York, erano diventate stranamente fondamentali per me.Blake si avvicinò a me come incantato dalla mia figura e, con lo splendido sorriso che aveva, mi cinse i fianchi con le braccia e mi strinse forte a sé.
<<Sei bellissima>>
<<Nemmeno tu scherzi eh>> risposi sorridendogli e posandogli un bacio sulla guancia.
Dopo aver salutato tutti ci sedemmo a tavola e poco dopo un cameriere prese le nostre ordinazioni. L'ambiente che ci circondava era perfetto, ma la verità è che per me sarebbe andata bene star con lui anche senza tutto l'ambiente di contorno. Gli sguardi complici, le emozioni contrastanti che invadevano il mio corpo ogni volta che incrociavo il suo sguardo sarebbero sempre bastate per essere felice. Lui era la mia felicità, sin da quando incrociò il mio sguardo su quel pullman colmo di gente. A me bastava lui e viceversa, ma la cosa più importante è che ad entrambi bastava una cosa, il nostro amore.Quell'amore spesso folle che ti porterebbe a fare qualsiasi cosa, l'amore che ti illumina l'anima facendoti avere una visione migliore del mondo, della vita. Decisi di lasciarmi andare a quell'amore incondizionato, di affidarmi a lui e farmi trasportare da quel sentimento tanto improvviso quanto spettacolare.
Dopo aver terminato la cena restammo ancora seduti a tavola parlando del più e del meno, quando quello splendido ragazzo si alzò in piedi e si avvicinò a me.
<<Puoi venire un secondo?>> chiese veramente molto teso.
<<Dove vuoi andare?>> chiesi ancora seduta.
<<Tu vieni con me va bene?>> disse ed io, per cercare di tranquillizzarlo un po', mi alzai sotto lo sguardo confuso dei nostri genitori e lo seguii fin quando non vidi che eravamo diretti verso il palchetto vuoto del ristorante.
<<Blake che cosa...>>
<<Rimani qui ok? Fra poco capirai tutto ma tu rimani qui>> disse prima di lasciarmi lì e salire sul palchetto.
Lo vidi prendere un respiro profondo prima di controllare che il microfono funzionasse e, subito dopo, iniziò a parlare.<<Buonasera a tutti voi, spero stiate passando una buona serata e che possa essere anche solo un decimo speciale quanto di quanto lo è per me>> iniziò a dire prima di guardarmi negli occhi e sorridermi felice.
<<Parto scusandomi se vi infastidirò ma vi assicuro che è per una buona causa, detto ciò volevo esprimere a tutti voi un mio pensiero>> disse prendendo nuovamente un respiro profondo e sistemandosi nervosamente i capelli.
<<Sono un ragazzo giovane, ho ventun anni appena e fino a due anni fa ero veramente un ragazzino che, della vita, vi assicuro non sapeva nulla. Tutto è cambiato però quando, cambiando totalmente vita assieme a mia madre e mia sorella, mi sono imbattuto in una ragazza speciale...>> continuò guardandomi negli occhi, mentre io ero un mix tra l'incredulità e la gioia nel sentire le sue splendide parole.
<<...pensavo che l'amore fosse un sentimento futile, basato solo sul provare a soddisfare ogni proprio bisogno. Mi sono dovuto ricredere però quando incontrai un paio di occhi che, vi assicuro, proprio per la loro semplicità mi hanno stregato come la più potente delle magie. Un paio di occhi appartenenti ad una ragazza splendida, che dalla vita ha spesso e volentieri preso porte in faccia ma ha dimostrato che, lottando, nulla è impossibile. Quando l'ho incontrata pensavo fosse qualcosa di passeggero, di sostituibile, ma vi assicuro che non si è mai più rivelato tale. Ciò che questa giovane e minuta ragazza mi ha fatto capire è che l'amore esiste davvero e non c'è cosa più bella e pura di questo.
L'amore che ho provato, che provo è che spero proverò sempre è solo per lei, principessa puoi venire qui?>> chiese porgendomi la mano e, senza esitazione, salii sul palco fidandomi di lui. Degli applausi si alzarono in sala mentre in me tantissime emozioni scorrevano imperterrite senza darmi tregua.
<<Ecco, lei è la mia ragazza. La musa che mi ha aiutato nella scrittura del mio primo romanzo, la bambina pura e genuina ma con la determinazione ed il coraggio di una donna impavida. Lei è tutto e niente, un totale contrasto ma che la caratterizza, che mi ha fatto innamorare di lei>> disse avvicinandomi a lui ancora molto teso.
<<Perché lei è tanto e spesso non mi sono sentito alla sua altezza. Ne abbiamo passate tante noi due, tra pianti e risate siamo cresciuti o, almeno, io sono cresciuto grazie a te. Mi hai fatto conoscere emozioni e sensazioni nuove, di cui avevo paura ma che infondo mi facevano sentire finalmente vivo. Io ti ho amata Alice, ti amo ora ma la cosa più importante per me sarebbe poterti amare anche in futuro. Per questo ora sono qui, per agire di pancia rischiando tutto ciò che ho ma con la sola voglia di una viva felicità...>> disse posandomi un bacio sulla fronte prima di inginocchiandosi davanti a me.Non riuscivo a reagire, ero bloccata davanti quel gesto improvviso, folle, strano ma maledettamente emozionante.
<<...a te che sei stata una compagna di viaggio perfetta per me, mi concedi di passare il resto della mia vita con te?>> chiese estraendo dalla tasca una scatolina nera. La aprì mostrandomi un anello in argento con una splendida pietra al centro. Le mie gambe tremavano mentre le mie mani erano sul mio viso estremamente stupito ed emozionato.
<<Alice Brown, ti andrebbe di diventare mia moglie?>> chiese con voce tremante ed io, di tutta risposta, lo feci alzare annuendo e baciandolo con amore.
Un grande applauso si fece largo nel silenzio della sala, ma tutto ciò era solo un banale sottofondo per me. In quel momento contavamo noi due, solo lui ed io, due anime in subbuglio che si completavano a vicenda. Due cuori che si appartenevano, che qualsiasi cosa avrebbero affrontato sapevano di poter tornare a casa, tornare assieme assieme all'altro.
Lui mi prese il viso tra le mani sorridendo, mentre io feci lo stesso con le lacrime agli occhi.
<<Ti amo immensamente Blake>> dissi io emozionata.
<<E tu non sai quanto io ti ami principessa, sei pronta ad un futuro insieme?>> chiese guardandomi con occhi lucidi.
<<Lo sono sin dal primo istante, solo noi due?>>
<<Solo noi due, promesso>>.
Riavvicinammo i nostri volti annullando le distanze, mentre tutto attorno a noi spariva lasciandoci soli, con il solo suono dei nostri cuori che battevano all'unisono.
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Fino All'ultimo Respiro
Romance«Perché quando nasci, cresci ed impari a vivere non dando per scontato nulla, impari che nulla conta di più che riuscire a farcela da sola» Nulla si deve dare per scontato, e lei lo sa bene. Lo sa chi, ora dopo ora, inala quell'aria per tutti sconta...