7. Zucchero filato

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Sei anni prima...

Bran

Erano passate ormai due settimane da quel primo giorno di ripetizioni di Scienze con Joel.

Bran, nel mentre, era giunto a tre conclusioni diverse.

Prima: la Scienze non gli piaceva molto, nemmeno se gliela spiegava Joel.

Seconda: Joel, invece, gli piaceva e pure tanto.

Terza: quel giorno, alla fine dell'ora di ripetizioni, avrebbe trovato il coraggio per chiedergli di uscire.

"Stai aspettando il tuo ragazzo?"

Bran spostò velocemente gli occhi sul suo migliore amico che lo stava fissando sogghignante mentre mangiucchiava degli stick di carote.

"Io non ho nessun ragazzo. Fino a poco tempo fa eri tu," replicò.
Simon scosse il capo. "Sei incredibile. Hai una capacità di sviare gli argomenti che ritieni spinosi impressionante. Mi riferivo a Joel. Stai fissando la porta della mensa da quando ci siamo seduti al tavolo."

Bran irrigidì le spalle e si tenne impegnato per non guardare ulteriormente quella faccia di cazzo del suo amico, prendendo una forchettata di maccheroni al formaggio insipidi.

"Joel non è il mio ragazzo," affermò, lapidario, ignorando la sua affermazione per quanto concerne il suo fissare insistentemente la porta della mensa perché sì, stava aspettando Joel.

"Ma vorresti che lo fosse, ne sono sicuro," ribatté Simon.

Bran iniziò a innervosirsi, inforcò con stizza la pasta giallognola. Alle orecchie gli giunse la risatina snervante di Simon.

"Fottiti," ringhiò Bran.
"Prima lo facevi tu, adesso che è arrivato Joel
sto un po' a secco perché non mi pensi più."
La risata di Simon si fece più chiassosa quando Bran tentò di infilzargli una mano con la forchetta.

Poi si sentì il rumore di un vassoio che cadde a terra e delle risate meschine rimbombarono nella sala mensa.

Bran balzò in piedi come una molla perché sapeva già cosa stesse succedendo.

Vide il vassoio con il pranzo di Joel rovesciato a terra e Logan Spears che sghignazzava come un sadico, accompagnato dai suoi due tirapiedi.

Vide Joel che come al solito tentava di farsi ancora più piccolo, la testa incassata nelle spalle, e nessun studente presente in quella mensa che provò ad aiutarlo.

In quel liceo di merda c'era tanta di quell'omertà da far venire il vomito. Ognuno pensava solo ed esclusivamente ai fatti propri.

Ma Bran non era così e, istintivamente, corse da Joel, mettendosi davanti a lui come un muro protettivo.

Dopo quella prima volta, Logan si era divertito altre volte a bullizzare Joel. Una volta gli aveva buttato il pranzo a terra, una volta gli aveva fatto volare i libri, un'altra volta gli aveva fatto trovare dei bigliettini molto simpatici nell'armadietto oppure aveva incaricato i suoi amici cretini di fargli lo sgambetto all'improvviso.

L'anno scorso la sua preda era stata Simon. Bran era finito spesso dal preside perché aveva picchiato quella faccia di cazzo per difendere il suo migliore amico.

Logan, come molti della sua categoria, era un bullo codardo. Se la prendeva sempre con coloro che non potevano difendersi.

Era omofobo e nonostante anche Bran fosse gay dichiarato, non lo aveva mai preso di mira perché sapeva che da lui le avrebbe prese di brutto.

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora