8. Ma non ero tuo amico?

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Oggi...

"Bran? Ehi... Bran!"

Bran sussultò e sbatté gli occhi ripetutamente quando si sentì scuotere per una spalla.
Spostò l'attenzione su suo padre. "Dimmi, papà."
"Il pranzo è pronto. Ti stavo chiamando da cinque minuti buoni, ma tu eri come sempre immerso nei tuoi pensieri."

Bran si alzò dal divano e ignorò, come spesso capitava, quello che suo padre aveva detto sul suo essere frequentemente con la testa da un'altra parte.

Lui era con la testa altrove solo per un motivo e quel motivo era un ragazzo con gli occhi blu.

"Vorrai dire che la cena è scaldata. Dovresti finalmente chiederle di uscire a quella santa della signora Gonzalez che ti aiuta a non morire fame," disse Bran a suo padre, facendo riferimento alla signora messicana che abitava al piano di sotto, la signora Marie Gonzalez, la quale aveva una cotta stratosferica per Josh O'Neil da quando si era trasferita nel loro stesso palazzo, circa due anni prima.

Suo padre sbuffò e cacciò dal microonde una teglia piena di tacos dall'aria divina, che fecero venire l'acquolina in bocca a Bran.

"Io e Marie siamo solo buoni amici," replicò suo padre. "Io l'accompagno quando posso a fare la spesa con l'auto e lei si sdebita preparandomi da mangiare."

Bran roteò gli occhi al cielo. "Andiamo papà, quella donna ti idolatra. Chiedile di uscire una buona volta prima che sia troppo tardi."

Suo padre riempì due piatti di tacos fumanti. "Tardi per cosa?"
"Hai quarantasette anni. Sei ancora un bell'uomo, ma rischi che non ti diventi più duro se non ti sbrighi."

La mano grossa di suo padre si schiantò velocemente contro la nuca di Bran, che rischiò di finire con la faccia spiaccicata nel piatto.
"Sei un cretino!" esclamò Josh O'Neil.

Bran sghignazzò e un attimo dopo iniziò a ridacchiare anche suo padre perché il papà di Bran era un papà figo e, soprattutto, non rompeva le palle se il figlio non aveva proprio la dialettica migliore del mondo.

"È la verità, papà."
"Zitto e mangia, Bran."

Bran continuò a sghignazzare perché mettere in imbarazzo suo padre era divertente come infastidire Wesley, il fidanzato professore di Simon.

"Allora, cosa mi racconti? Non so mai nulla della vita enigmatica del mio unico figlio."

Bran masticò ed inghiottì un pezzo di tacos lentamente. Doveva ragionare sulla risposta da dare a suo padre.

"Niente di che. Annie e Sabrina avranno un bambino," rispose, decidendo per un argomento neutro.
"Davvero? Sono felice per loro. Due brave ragazze," affermò Josh, sorridendo.

Bran annuì. Erano davvero due donne splendide.

"Però io vorrei sapere qualcosa su di te, Bran," continuò a dire suo padre.
Bran lo guardò di sottecchi, continuando a mangiare. "Non ho incominciato a drogarmi," rispose a suo padre che alzò gli occhi al cielo.
"Di questo ne sono felice, però, vorrei sapere come stai tu."
"Sto bene, papà," parlò velocemente.

Suo padre lo guardò attentamente. Lo guardò come solitamente faceva un padre che era preoccupato per suo figlio e Bran odiava quando qualcuno, soprattutto suo padre, si preoccupava per lui.

"Non è vero," affermò. "Hai la testa tra le nuvole peggio del solito."

Bran abbassò istintivamente gli occhi, iniziò a fissare il suo piatto mezzo vuoto, avvertendo lo stomaco chiudersi in una morsa.

Suo padre non sapeva nulla di quello che era successo sei anni prima con Joel e avrebbe continuato a non sapere nulla.

Perfino Simon lo aveva saputo da poco perché all'epoca dei fatti nemmeno al suo migliore amico aveva voluto raccontare l'evento che aveva dilaniato il cuore di Bran.

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora