Capitolo 46: Rabbia

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Quando apro i miei occhi sono tornato alla realtà, nella mia stanza buia, sento il mio viso si contorcersi in un'espressione piena di rabbia e frustrazione, batto un pugno sul letto e mi alzo in piedi.

-CAZZO! CAZZO!
QUAL'È IL SUO NOME!?-

La mia memoria era vuota, non riuscivo a ricordarlo, non importava quanto ci provassi, era come un sogno sparito subito dopo essermi svegliato, continuo a imprecare arrabbiato.

Non mi accorgo neanche di alcuni passi pesanti in avvicinamento, mi zittisco appena la porta viene aperta in maniera violenta sbattendo contro il muro con un tonfo, mi ritrovo davanti il viso deformato dalla rabbia di mio padre, non lo avevo mai visto così infuriato, riesco solo a sussurrare alcune patetiche scuse.

-S-scusi..n-non v-volevo.. m-mi..-

Lui era in silenzio, sembrava la falce della morte che calava lentamente sul mio collo e con questa lentezza si avvicina a me e stringe con una presa ferrea il mio braccio.

Neanche provo a ribellarmi, senza neanche guardarmi inizia a trascinare il mio corpo immobilizzato dalla paura verso la porta dell'inferno.

Mentre attraversiamo il corridoio mi sembra di notare mia madre che accoglie alcuni ospiti, la festa stava iniziando e io avevo fatto un casino, non sarebbe finita bene.

Arriviamo davanti all'uscio che si apre con un cigolio acuto, mi sento mancare la terra sotto i piedi quando vengo lanciato nel suo abisso.

Cerco di avvicinare le braccia e le gambe al petto, mi raggomitolo per ridurre i danni ma il mio corpo urta contro gli spigoli acuti delle scale più volte, altri lividi e ferite.

Quando sbatto contro il freddo pavimento mi sento stordito, faceva male ma ero riuscito a proteggermi abbastanza bene, non avevo nessun osso rotto questa volta.

Noto che il raggio di luce che mi illuminava inizia a ridursi, sollevo lo sguardo sulla porta che si sta chiudendo e sento la sua voce sussurrare tre parole che suonavano come una condanna a morte.

-Tornerò più tardi-

*messaggio dell'autrice*
Scusate dell'estremo ritardo, quest'anno ho la maturità e ho molta difficoltà ha scrivere in maniera decente, appena tornerò libera cercherò di tornare a pubblicare in maniera regolare

L'ombra che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora