Capitolo 19 - L'ora del tè

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- Sei Saito Akane giusto?-  chiese sorridendomi.

- Perché non facciamo un giretto da soli?- aggiunse avviandosi verso il corridoio. Come se fossi incantata lo seguii senza esitazioni, a bocca aperta. Alcuni ciuffi dei sui capelli rossi gli coprivano gli occhi grigi. Al collo portava una collana di germanio che gli donava molto.

- Che maleducato, non mi sono presentato: Mi chiamo Natsuhiko Hyuga, ma puoi chiamarmi Natsuhiko-senpai!- disse avvolgendomi una mano intorno alla vita. Sentii le guance arrossarsi ma cercai di non farlo notare.

- Senpai è la prima volta che parliamo giusto?- chiesi cercando di non balbettare.

- Esatto! Dobbiamo scambiarci i contatti!- disse tirando fuori il telefono. Mentre parlavamo di guidava verso i corridoi sempre stretto a me. Improvvisamente raggiungemmo una zona deserta della scuola, anzi un vicolo cieco. Si staccò da me e si girò di spalle. Lo guardai dubbiosa e quando si rivolse verso di me, nel suo viso comparve un sorrisetto abbastanza inquietante.

- S-senpai perché mi volevi parlare?- chiesi preoccupata.

- Secondo te?- chiese avvicinandosi.

Improvvisamente sentii una mano fredda accarezzarmi la guancia da dietro. Mi sembrava di conoscere quel tocco delicato...Ma certo Hanako!

Però quella carezza non aveva lo stesso affetto di quelle di Hanako, sembrava più fredda. Sentii qualcosa appoggiarsi sulla mia spalla e girai subito la testa per vedere chi fosse. Mi ritrovai il sorriso agghiacciante di Tsukasa. Dallo spavento caddi a terra e cercai di scappare, mi rialzai per correre verso l'uscita ma il fantasma mi bloccò al muro. Con una mano mi strizzava delicatamente le guance e con l'altra mi impediva di scappare appoggiandola al muro. Cercai di tirargli un calcio nei testicoli ma previsse la mia mossa e mi bloccò la gamba. Avvicinò il suo viso al mio: mi solleticò la guancia con la punta del naso e poi mi sussurrò all'orecchio.

- Non fare la bambina cattiva- solo in quel momento mi ricordai della mia arma. Iniziai a cercarla dentro la mia gonna ma scoprii che non c'era. Tsukasa inclinò la testa da un lato per cercare risposte.

- Cosa diavolo stai facendo con quella gonna? Ti eccito così tanto?- chiese il fantasma facendo il tipico sorrisetto di Hanako. Sgranai gli occhi e cercai di ricordare dove avessi lasciato la mia arma. Non ne avevo la più pallida idea, l'unica cosa che sapevo era che ero in guai seri. 

Mi ero allenata così tanto per poi farmi accerchiare in questo modo stupido senza potermi difendere.

- No schifoso bastardo!- gli urlai cercando di dimenarmi.

- Cosa diavolo vuoi da me?!- gli chiesi.

- Lo scoprirai ben presto tesoro...- disse accarezzandomi la guancia.

- HANAK...!- cercai di urlare il suo nome il più forte possibile ma Tsukasa mi tappò la bocca.

- Shhhh! Non divincolarti così! Non ti farò del male! Forse ahahahah!- disse ridendo e poi mi leccò il collo. Sgranai gli occhi e cercai di colpirlo con ancora più forza ma lui con due dita mi toccò la fronte.

- Buonanotte dolcezza!- sentii le gambe cedermi e caddi a terra addormentata. Le ultime cose che sentii furono frasi lontane e poco distinguibili.

- Non dovresti comportarti così Tsukasa!-

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Da dove proveniva questo profumino invitante?

Aprii lentamente gli occhi e trovai un tavolo bandito di dolcetti. Sotto di me c'era un pavimento d'acqua: questo significava quasi sicuramente che mi trovavo nel dominio di qualcuno. Osservai meglio la stanza in cui mi trovavo. Mi accorsi in quel momento che qualcuno mi aveva cambiato il vestito.

DESPERATE ESCAPE Hanako-kun x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora