Capitolo 33 - Labirinto di paura

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La professoressa Patil mi portò di fretta ad uno spazio di fronte al labirinto, dove si erano radunati gli altri campioni. Étienne era già all'imbocco del labirinto, e quando mi avvicinai, un cannone sparò, segnalandogli di entrare.

Guardai gli spalti. Wren ed Albus correvano per le file alla ricerca di un insegnante. Non vidi nessuno che poteva aiutarli nelle vicinanze. La mia famiglia era in prima fila, che salutava ed applaudiva. Feci finta di non notarli, perché in quel momento volevo solo vomitare.

Il signor Potter era a parecchi metri da me e parlava con alcuni dei suoi auror migliori. Mi mossi verso di loro, ma Kirsten mi si parò davanti.

"Dove vai?" Chiese curiosa. "Tra poco inizi."

"Astra! Vieni!" Mi girai e vidi Faith di fronte all'entrata che fissava le siepi nervosa. "Stiamo per entrare!"

Non avevo scelta. Un auror mi spinse verso l'entrata. Avrei dovuto affrontare qualunque cosa mi aspettasse lì dentro. Dovevo solo restare all'erta. Sarebbe andata bene.

Il cannone sparò, e Faith ed io entrammo insieme nel labirinto.

Appena entrammo, ogni suono si interruppe. Potevo girarmi e vedere la folla esultare, ma era come guardare un film muto. Faith ed io andammo in avanti, fianco a fianco, per qualche attimo, finché il labirinto non si divise in due direzioni.

"Destra o sinistra?" Faith mi chiese, tenendo alta la bacchetta illuminata.

Feci spallucce. Per me non faceva differenza. Ripensandoci, però, il buco nel labirinto era a destra. "Sinistra," dissi, e Faith annuì.

"Credo tu te lo sia perso, ma se ti serve aiuto lancia scintille rosse in aria. Verranno ad aiutarti."

Annuii. "Grazie."

"Buona fortuna, Astra."

"Anche tu."

Ci separammo, e non mi ero mai sentita tanto sola.

Camminare nell'oscurità con solo la bacchetta a farmi luce fu estremamente disturbante. Le siepi torreggiavano sopra di me, bloccando quel poco di luce rimasta della giornata. Alzai la bacchetta più in alto possibile, ma il cerchio di luce non sembrava estendersi molto lontano. Era come se l'oscurità fosse troppo densa per essere penetrata dalla luce.

Non era affatto silenzioso. C'erano un sacco di rumori. Rumori inquietanti. Avrei giurato di aver sentito un urlo una volta, ma non sapevo se fosse umano o no. Non provai ad investigare. Un paio di volte delle piccole creaturine zampettarono avanti a me, rifugiandosi sotto le siepi quando passavo.

Una volta vidi un bagliore di fronte a me. Mi abbassai, non sapendo se fosse un altro campione o un trucco. La luce se ne andò in un altro percorso, e tirai un sospiro di sollievo.

Non sapevo dove stessi andando, ma avevo l'istinto di continuare a muovermi. Dovevo spostarmi, o... O qualcosa sarebbe successo. Qualcosa di brutto. Le siepi parevano quasi muoversi quando ci passavo vicino. Mi guardavo continuamente alle spalle. Sembrava che ci fosse qualcosa appena fuori dal cerchio di luce della mia bacchetta.

All'improvviso sentii un formicolio. C'era qualcosa di fronte a me. Una persona, all'apparenza. alzai di più la bacchetta, e vidi il contorno di una donna alta con lunghi capelli neri. Che diamine ci faceva nel labirinto? La donna si girò lentamente, e quando lo fece, capii che non era affatto una donna.

La banshee aveva una pelle grigiastra e morta. Aveva la faccia di un cadavere, e i capelli le scendevano sul corpo come un personaggio di un film horror babbano. Mi coprii le orecchie con le mani appena prima che aprisse la bocca per urlare, ma quel suono assordante mi stordì comunque. Sentii un brivido lungo la schiena. Feci un passo indietro, con le mani saldamente chiuse sulle orecchie, e l'urlo salò di ottava, finendo su un acuto che fino a quel momento non ritenevo potesse esistere al mondo.

Champions - Star of Gryffindor libro 4 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora