1.
Non appena la campanella suonò, uscì dalla scuola, affiancata dai miei due migliori amici.
"Oggi pomeriggio usciamo?" chiese Leo, mentre camminavamo verso casa.
"A che ora?" chiese di rimando Sia, alla mia sinistra.
"Verso le tre" rispose Leo, mentre io mi guardavo attorno.
La mia attenzione fù rapita da un ragazzo tatuato che mi guardava, dall'altra parte della strada. Lo fissai per pochi secondi, prima di tornare nella conversazione di prima.
"Io ci sono" risposi, annuendo.
"Allora vi passo a prendere io" sorrise Leo, guardandoci.
Arrivammo davanti casa mia e ci fermammo davanti al cancelletto che circondava il mio giardinetto verde scuro.
"Ci vediamo pomeriggio" sorrisi, abbracciando entrambi.
"A dopo" dissero in coro sorridendomi, dopo aver ricambiato l'abbraccio.
Superai il cancelletto ed arrivai alla porta d'entrata, chiusa a chiave. Segno che la casa era vuota. Cercai le chiavi nel mio zaino e, una volta trovate, aprii la porta, chiudendola subito dopo dietro di me, non appena fui dentro casa.
Buttai lo zaino a terra e tolsi il mio giubbotto, che appoggiai poco delicatamente sul divano, prima di dirigermi in cucina.
La casa, come pensai, era vuota. Probabilmente mio padre era andata a fare la spesa. Mia madre era certamente a lavoro. Tirai fuori due uova dal frigo e le misi in una padella, con dell'olio.
Mentre aspettai che si cuocessero, andai in sala, dove mi misi a guardare un pò di televisione.
Circa cinque minuti dopo mi alzai, per controllare le mie uova. La porta d'entrata si aprì, segno che mio padre era appena arrivato.
"Ciao papà" sorrisi, mentre prendevo la padella e versavo le uova nel piatto. "Hai bisogno di aiuto con le bus-"
Non riuscii nemmeno a finire la frase che subito un pezzo di stoffa contenente del cloroformio si posò prepotentemente sulla mia bocca.
Mi agitai, nella speranza di riuscire a liberarmi della presa stretta della persona dietro di me. Nel farlo, la padella cadde a terra con un tonfo e le uova finirono sul pavimento.
Ci volle davvero poco prima che il mio corpo perse del tutto le forze, svenendo nelle braccia della persona dietro di me.
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Stockholm Syndrome [Z.M.]
FanfictionNon capisci il vero valore della libertà finché questa non ti viene strappata via. [La storia presenta accenni di violenza fisica]