"Scrivo di giorni sensibili,
e con le mani tengo il segno
delle sillabe rotte sui margini,
conto il silenzio della mia stanca riga,
dove cade l’accento
sulla mia lettera tronca;
un punto sul mio foglio vuoto,
sporco d’un’idea becera,
d’una grafia elementare,
strappo il silenzio dalla matita,
soffio la noia con i pezzi di gomma bruciata.L’inchiostro duro sott’i denti
scioglie l’angoscia e gli occhi svelti
nascosti sotto il buio della paranoia,e la finestra s’apre e pure stretta
la luce trapassa, ma io non trovo aria:
Raccolgo il respiro,
diventa un cerchio sommosso
il moto a lato col mio banco,
resta la barca su cui tenermi
dove senza remi mi proteggo.