Capitolo 21 - Parte 2

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Zulema


L'ho fatto.

Mi sono condannata all'infelicità eterna.

Mi sono condannata a una vita di merda, vuota, a una vita senza la donna che amo.

Probabilmente se le avessi detto la verità, senza mentirle un'altra volta, avremmo potuto trovare una soluzione.

Il fatto è che conosco mia madre e quella lettera mi ha mandato totalmente in crisi.

Forse ho reagito d'impulso, lasciando così Macarena, probabilmente ho fatto una delle mie solite cazzate. Io però preferisco vivere senza di lei piuttosto che vederla in una bara.

La mia potrebbe sembrare una paura esagerata, d'altronde quale madre ucciderebbe la fidanzata della figlia solo per una stupida vendetta? La risposta è molto semplice: la mia, mia madre lo farebbe.

Cammino sotto la pioggia, senza ombrello.

Non voglio coprirmi, le condizioni atmosferiche rappresentano perfettamente il mio stato d'animo. Infilo le mani nelle tasche e trovo un vecchio MP3, credo sia di Maca, chissà com'è finito qui.

Mi fermo un attimo sotto un chiosco e guardo le canzoni che ci sono, alla fine scelgo della musica triste e metto le cuffie.

Cammino per un'ora sotto la pioggia con la musica più triste che trovo nella playlist di Macarena, scelgo minuziosamente tra più di mille canzoni.

James Blunt, Coldplay, Green Day, Adele, basta che non sia musica allegra, non voglio sentire qualcosa di allegro mentre sto di merda.

Non ho frequentato le superiori, è già tanto se ho finito i primi anni di scuola, ma ho sentito dire che in matematica negativo per negativo fa positivo. Suppongo che nella vita questo voglia dire che se stai sprofondando in un profondo baratro di disperazione, decidere di essere ancora più tristi è la scelta migliore.

I miei capelli e i miei vestiti sono fradici per la pioggia, probabilmente domani avrò la febbre, ma non me ne frega un cazzo.

Non voglio stare senza Maca, ci siamo lasciate poco fa e sento già un dolore insopportabile, mi chiedo come farò a resistere, come farò a non crollare.

Piango, lo faccio ora che nessuno può vedermi, singhiozzando forte sotto la pioggia. Non riesco a smettere di piangere, non riesco a calmarmi, fatico a respirare, credo di avere un attacco d'ansia.

Odio essere così fragile, odio sentire tutto questo dolore, è per questo motivo che non volevo provare dei sentimenti, è per questo che sono stata a lungo la Zulema senza cuore.

Non so dove andare, ma poi mi trascino fino a casa di Rajab. Mi avvicino alla porta, per suonare il campanello.

No, non posso farlo.

Non da lui.

Io non provo più niente per Rajab da molto tempo e per lui è lo stesso, però se Maca dovesse scoprire che sto a casa sua penserebbe chissà cosa.

Rifletto, forse è meglio che si faccia strane idee, almeno vorrà dimenticarmi il più in fretta possibile e sarà al sicuro, lontana da me, lontana da mia madre, lontana da tutta questa merda.

Suono il campanello, Rajab viene subito ad aprire.

"Zulema, che ci fai qui?"

"Posso entrare?"

"Sì, certo."

"Cazzo, i miei vestiti sono fradici..."

"Devi cambiarti..."

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora