solitudine.
la gente trova la solitudine spaventosa.
la paura di rimanere da soli con il mondo contro.
si può avere paura di qualcosa che si ha dalla nascita?
sembra esagerato ma oliver, nonché io, l'ha sempre vissuta, figlio unico di un famiglia di una madre single morta durante il parto.
che tristezza vero?
vivo con i miei nonni ma, mio nonno mi rivolge la parola raramente, ce l'ha a morte con me per averli portato via sua figlia, ha questo rancore ancora dopo ben 17 anni.
sicuramente non avrei rubato una vita per una inutile come la mia ,anche se quella di mia madre era già irrecuperabile.
mia nonna è quella che si è presa più cura di me ma ora è impossibilitata dalla sua debolezza data dalla vecchiaia.sono da sempre stato timido, introverso,
fa parte del mio carattere, quella parte che non puoi cambiare.
vedendomi sempre da parte praticamente nessuno ha mai cercato di perdere tempo con me.
ma forse questo prima o poi cambierà?purtroppo non credo nella fortuna.
dopo questi pensieri esistenziali mi alzo dal letto prendo un maglione marroncino,
dei jeans e mi diriggo verso il bagno.
dopo essermi vestito e essermene fregato di sistemare il cespuglio castano che mi ritrovo in testa,
scendo in cucina e mi scaldo una tazza di latte.mia nonna dorme e mio nonno si trova fuori in giardino a guardare il cielo e a fumare una sigaretta.
dopo avre indossato una giacca di jeans, esco dall'entrata principale, quindi non passo nemmeno a disturbare il vecchio con la mia presenza poco desiderata.
il tempo è nuvoloso, potrebbe piovere da un momento all'altro.
ce la nebbia e fa freddo, ma non troppo, amo questo tempo, col le foglie secche sul terreno e l'odore di terra bagnata.
aspetto l'autobus con nessuna voglia di entrare in quel edificio pieno di essere umani intelligenti quanto delle mattonelle.
arrivato quel cammioncino che trasportava almeno una decina di persone, entrai e mi sedetti nei posti in mezzo.
sono la mia salvezza quei posti, negli ultimi ci sono quelli che è una miracolo se non hanno ancora spaccato un finestrino e avanti ci sono le anziane pettegole e quel inquetante conducente.
intanto il volume delle cuffie si fece sempre più alto, penso che ciò che ascolto sia la mia unica casa.
suono una chitarra classica, era di mia madre, l'avevo trovata tipo 3 anni fa in soffita, mia nonna mi ha aiutato con le basi e poi ho fatto da solo.
non credo che ci sia qualcosa che mi rilassi di più di quel suono così dolce che esce da delle corde che io faccio muovere, a mio piacimento, il suonare la chitarra forse è l'unica cosa che fa notare la mia presenza.la frenata un pò brusca dell'autista mi fece tornare alla realtà, fra poco dovevo scendere e avviarmi alla solita giornata monotona.
quell'entrata di quell'edificio mi fa venire i brividi ogni volta.
cosa ci può essere di così spaventoso in ciò?
il fatto di essere l'escluso? l'emerginato? quello stupido che non sa relazionarsi con le persone? probabilmente si.oggi i corridoi sono pieni di gente.
da quello che ho capito una classe si sposta nel mio stesso piano.
magnifico.
persone nuove,
nuove persone che mi odieranno.o almeno era quello che pensavo...
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heyheyebbene si, l'ennesima storia gay su wattpad.
non penso nemmeno che qualcuno la consideri, ma spero che a quelle due persone che mai la leggeranno piaccia.
e scusatemi per gli errori ortografici :)
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alone togheter
Fanfictionoliver conosce la solitudine da quando è nato ma presto capirà di non essere solo (boy×boy con alcune parti smut) ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ amici è la mia prima storia siate clementi :)