CAPITOLO PRIMO - Routine

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La sua giornata era iniziata come tante altre prima di quella, con la stessa ripetitiva routine.

Spegnendo la prima sveglia impostata, si girò verso il letto di sua sorella, sempre perfettamente ordinato, come se anziché dormire SOTTO le coperte, in realtà ci dormisse sopra. 

Se lo si paragonava col suo si poteva dire che li ci aveva dormito un drago. 

Le coperte e le lenzuola non erano neanche più incastrate tra il letto e la rete del materasso, complice il cuscino che abbracciava la notte per aiutarla a dormire.

Rimase con gli occhi chiusi fino a che la seconda sveglia non suonò.

Sua sorella le fece un mugugno indicandole di spegnerla, e di non lasciarla suonare troppo a lungo come al suo solito.

Lei sospirò, si tolse di dosso quello che era rimasto delle coperte, ma rimase a fissare la luce emessa dal soffitto, nuovo upgrade della sua stanza.

Al suono della terza sveglia decise di alzarsi, nonostante la stanchezza dovuta all' essere andata a dormire tardi la sera prima.

Non appena alzò la schiena dal materasso sua madre, svizzera come un orologio, entrò nella loro stanza e le chiamò, dicendo loro di alzarsi altrimenti avrebbero fatto tardi.

Lei si chiese: come può una persona che si alza alle sei e mezza di mattina fare tardi, nonostante l'ora? In fondo è così presto...

La risposta non si fece attendere, e venne da parte di sua madre, che come se le avesse letto nel pensiero disse:

"E non è presto signorine, alzatevi e fate colazione su, che la giornata vi aspetta, ma il tempo continua a scorrere."

La ragazza alzò gli occhi al cielo per la prima di molte volte in quella giornata, infine scese dal letto, azionò il robottino comandato per rifarle il letto, premette l'interruttore per alzare la serranda, in modo da far entrare la luce, e da svegliare così anche la sorella, che al richiamo della madre aveva mugugnato per poi girarsi con la testa dalla parte opposta alla direzione della voce, e verso la finestra.

Un altro mugugno provenne dalla sorella, che si decise ad aprire gli occhi solamente per guardare male la ragazza, e poi imitare il suo comportamento precedente alzando gli occhi al cielo, e successivamente uscendo dal letto, lasciandolo miracolosamente intatto.

Si misero le loro ciabatte coordinate, posizionate all' entrata della porta della loro stanza e si diressero in cucina.

-La loro casa non era grande ma neanche piccola, diciamo giusta per una famiglia di quattro persone come la loro.

Prima di entrare in cucina si fermarono all' entrata di casa per salutare il padre, più assonnato di loro, che stava uscendo per andare a lavorare, con un bacio sulla guancia.

In cucina presero la loro brioches con un bicchiere di succo lei e un bicchiere di latte la sorella.

Il caffè già ribolliva nella caffettiera, e a spegnere il gas, dopo una intensa lotta di sguardi, alla fine ci pensò lei, ma solo dopo aver sbuffato e alzato gli occhi al cielo per la seconda volta.

Versò il caffè caldo per se e per la madre in una tazzina, e per la sorella ne versò un po' nel latte.

Dei quattro lei era l'unica a cui non piaceva il gusto del caffè. E quindi oltre a pretenderlo nel latte, ci aggiungeva pure almeno due cucchiaini di zucchero.

Finita la colazione si diressero in bagno, per la precisione, una in uno e una nell' altro, si prepararono ed uscirono quasi allo stesso momento, per poi finire di vestirsi in camera loro, i vestiti già scelti dallo specchio in bagno, che oltre a mostrare i capi del guardaroba, mostrava anche l'attuale meteo e quello della giornata. Proprio guardando il meteo la ragazza alzò gli occhi al cielo per la terza volta, a testimoniare il tempo uggioso che le aspettava fuori di casa.

Dopo essersi messe gli scarponcini abbinati, si diressero nuovamente verso l' entrata questa volta per salutare la madre e uscire di casa dirette ad affrontare quel viaggio in treno che le portava verso l' ennesimo giorno di scuola e il cui solo pensiero fece alzare gli occhi al cielo contemporaneamente a entrambe le ragazze per l' ennesima volta.

A breve però sarebbe stato il loro compleanno, l'unico giorno di scuola in cui i loro genitori permettevano loro di saltare la scuola (a patto di non avere verifiche o interrogazioni) per rimanere a casa e festeggiare. Però questo sarebbe stato diverso perché non era un compleanno qualsiasi ma era il loro diciottesimo compleanno, ciò significava che oltre ad essere maggiorenni nella loro vita modana, avrebbero ricevuto la tessera per accedere alla vita magica, preclusa a molti ma aspirata da tutti quelli che erano a conoscenza di quel mondo.


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Ciao! 

Benvenuti nella mia storia!!

Tre cose: 

- so che il capitolo è un po' corto e noioso ma è solo il primo e spero che nonostante ciò continuiate a leggerlo!

-le protagoniste sono due gemelle, anche se non ho ancora dato loro un nome definitivo :)

-scusate eventuali errori di digitazione o punteggiatura, nel caso segnalatemeli pure e provvederò a correggerli!

detto ciò grazie per aver letto fino a qui! Al prossimo capitolo!



Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 14, 2021 ⏰

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