L'interrogatorio

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- Simone pov's -

Sofia: Non portarmi a casa. Restiamo qua e parliamo.

Simone: Te la senti di parlare? In queste condizioni? Sei uno zombie, domani avrai dimenticato tutto.

Sofia: Voglio parlare ora.

Dice biascicando le parole.

Simone: Dimmi tutto quello che vuoi.

Sofia: Ti odio.

Simone: Lo so, e fai bene. È tutta colpa mia per quello che è successo.

Si alza di scatto dal sedile.

Sofia: Di cosa parli?

Simone: Di quello che ti ha fatto Aurora. Amedeo mi ha raccontato tutto. Quando l'ho saputo sono subito tornato a casa per starti vicino, ma Amedeo non ha voluto, ha preferito prendersi cura lui di te. E l'ho lasciato fare, ho sbagliato? Si. Me ne pento? Assolutamente si. Ma posso dirti che ho contatto immediatamente Aurora e le ho detto le peggio cattiverie. Fidati, so che ti ha pagato per i danni che ti ha causato, ma non è abbastanza. Ho in mente qualcosa per farla sentire una merda, vedrai. E per quanto riguarda Davide beh..

Sghignazzo.

Simone: È stato travolto dalla furia di Awed Owed Od.

Sofia: Cioè?

Simone: Sono andato a cercarlo, e il resto te lo risparmio.

Sofia: Lo hai picchiato?

Simone: Forse.

Sofia: Simo ma sei matto!

Simone: No, era giusto così. È un verme, nessuno deve fingere di amare una ragazza per denaro, nessuno.

Non dice niente, ma vedo il suo viso incupirsi. Capisco che la sua ferita è ancora aperta.

Simone: Scusa la smetto, so che fa male ricordare. E mi dispiace.

Sofia: Già.

Simone: Altre domande?

Sofia: Si. Perché quella sera mi hai contattato? E poi perché non hai più richiamato come avevi promesso?

Simone: Ti avevo cercato perché non riuscivo a toglierti dalla testa, e vedere te assieme ad un altro mi faceva impazzire. L'indomani non ti ho più cercato perché ho pensato che potessi stare meglio senza di me. Pensavo che con lui eri felice, e che ti potesse dare quello che io non ti ho dato. Non eravamo fidanzati lo so, ma credo che tra noi da quando ci siamo conosciuti c'è qualcosa che va oltre all'amicizia. Posso garantirti che questo viaggio mi ha fatto bene.

Sofia: Ora mi dirai che sei pure cambiato.

Simone: Lo sono. Anche se tu fatichi a credere. Mi sento diverso e lo vedrai pure tu più avanti, se mi darai modo.

Sofia: Darti modo. Gira e rigira non riusciamo a separarci, anche se siamo cane e gatto.

Simone: Banale dirlo ma, gli opposti si attraggono baby.

Sofia: Baby no ti prego.

Simone: Ora mi togli tu un dubbio?

Sofia: Vai.

Simone: Ti piaceva veramente Davide?

Sofia: Si. Le cose ultimamente si erano fatte più forti, l'avevo presentato ai miei, pensavo fosse una cosa seria. Abbia condiviso molto. Ma nonostante tutto, non ti ho mai dimenticato.

Simone: Se lui non avesse finto, e io mi sarei presentato nuovamente nella tua vita, come ti saresti comportata?

Sofia: Credo che sarei rimasta con lui, ma forse lo avrei tradito con te ahaha.

Dice nascondendosi la faccia tra le mani.

Simone: Seh, sei ubriaca. La Sofia sobria non avrebbe mai risposto così.

Sofia: Già, lo penso pure io.

Simone: Altre domande? O l'interrogatorio può concludersi qua?

Sofia: Perché da quando sei tornato non mi hai mai cercato? Hai detto che Ame non voleva, ma perché?

Simone: Perché voleva che ti riprendessi dal dolore. E averti me tra le palle non ti avrebbe aiutato.

Sofia: Ma non ha senso. Magari mi sarebbe piaciuto curare questo dolore affianco a te.

Simone: Ora ci sono.

Sofia: Si, ora.

Dice con una voce un po' acida, si volta dandomi le spalle.

Simone: Che hai?

Non risponde. Decido di lasciarla stare e di riaccompagnarla a casa.

Dopo venti minuti di strada, mi accosto nel parcheggio sotto casa sua e dolcemente la sveglio.

Simone: Sofi siamo arrivati.

Mugugna qualcosa, ma non riesco a capire cosa.

Simone: Sofiii dai.

Non si sveglia.

Esco dalla macchina, e accendo una sigaretta. Prima non osavo toccare una sigaretta, con quel retrogusto schifoso di tabacco, invece ora, quando sono stressato mi aiuta molto a calmarmi.

Controllo l'orologio, sono le quattro del mattino. Attorno a me il vuoto più totale.

Faccio l'ultimo tiro di sigaretta e la getto per terra. Mi avvicino alla macchina e guardo Sofia, sta dormendo come un angioletto. I suoi allineamenti sono perfetti, la vedo rilassata. Come si può farle del male? Con quale coraggio Aurora le ha fatto tutto questo? Decido di mandarle un messaggio. Ho in mente un piano.

Simone: Ciao. Scusa l'ora. Ti va se ci vediamo a casa mia nel pomeriggio? Volevo parlarti e chiarire delle cose. Fammi sapere.

Ho una crisi d'identità!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora