15. Seconda famiglia

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Bran

"Ehi... Piccioncini! Sveglia! Sveglia!"

Bran sobbalzò, svegliandosi di scatto; istintivamente prese un cuscino e lo lanciò contro la porta chiusa.

"Vai via, Simon!" disse con voce arrochita.
Bran si strinse maggiormente addosso il corpo caldo e dormiente di Joel. Non avrebbe lasciato quel letto nemmeno per tutto l'oro del mondo.

Baciò la nuca di Joel e il ragazzo, con ancora gli occhi chiusi, borbottò qualcosa di incomprensibile, ma che fece sorridere Bran.

Cazzo, quanto era felice.

Aveva ancora paura che quel figlio di puttana di Jason se la prendesse con suo padre o, peggio, che arrivasse a prendersela in qualche modo anche con Joel. A quel punto Bran non sapeva come avrebbe reagito, ma, arrivato a quel punto, non si poteva più tornare indietro.

"Forza! Ha chiamato Annie, si è presa il sabato mattina libero perché Sabrina vorrebbe passarlo con la sua famiglia. Mi sono permesso di anticiparle la vostra reunion, visto che voi ancora non lo avevate fatto, e Sabrina per poco non ha partorito per la felicità."

"Testa di cazzo!" replicò Bran.
Simon ritornò a battere fastidiosamente contro la porta. "Alzatevi, sù!"

"Ti odio! Come fai ad essere così preso bene alle..." guardò la sveglia sul comodino, "dieci della mattina?!" Bran solitamente iniziava a collegare tra loro i neuroni alle due del pomeriggio. Era rincasato quasi alle quattro e voleva trascorrere quel sabato mattina a letto con Joel visto che lui non lavorava. Simon doveva sempre rompere il cazzo.

"Perché sono sempre spumeggiante! Vi dò un quarto d'ora, dopodiché, ritornerò all'attacco!"

"Ti odio!" ripeté Bran, nel mentre si accorse di un paio di occhioni blu assonnati che lo stavano fissando. Istintivamente, sorrise come un ebete.

"Non è vero! Un quarto d'ora, Bran!"
Detto ciò, Simon se ne andò, portandosi via la sua carica di good vibes che Bran di prima mattina non concepiva molto.

"Cosa è successo?" brontolò Joel, strusciando una guancia leggermente ispida di barba contro il petto nudo di Bran.

Bran fece scorrere le dita tra le ciocche bionde e arruffate del ragazzo. "Annie ci ha invitato a pranzo e quella pettegola di Simon ha detto a lei e Sabrina che siamo ritornati insieme."

Joel sospirò. "Sicuro, adesso, lo saprà anche Lisa."
"Ed è un problema?" domandò Bran.
Joel alzò il capo e posò il mento sul suo petto. "No, non credo. Spero solo che Lisa non corra a dirlo alla mamma. Volevo godermi questo momento felice per un po', senza rompimenti di scatole da parte di quei due bigotti dei miei genitori. Per questo, ancora non avevo detto nulla alle mie sorelle."

"Tutto questo perché Simon ha sempre la bocca larga," replicò Bran.
Joel in un attimo rotolò su di lui e Bran ne approfittò per stringergli il bel culetto con le mani.

"Non fa niente. Tanto prima o poi sarebbe dovuto uscire fuori," disse Joel, dandogli un bacio delicato sulle labbra.

Bran gliene diede un altro perché uno non gli bastò. "Non voglio alzarmi," borbottò.
Joel ridacchiò. "Dobbiamo, se non vuoi che Simon sfondi la porta."
Bran gemette, ma non di piacere, e nascose come uno struzzo la testa sotto al cuscino, si appiccicò meglio Joel addosso e sentì il suo uccello già mezzo duro apprezzare decisamente la vicinanza con il corpo del ragazzo.

Joel gli levò il cuscino da sopra la testa, avvicinò le labbra all'orecchio di Bran e sussurrò: "Possiamo fare la doccia insieme."

Bran si mise in un attimo con la schiena dritta. "Okay, andiamo."

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora