Italia, settembre 2019
Oggi a Torino è una giornata piovosa, gli alberi hanno un colore incredibile, rendono l'autunno meno spento, con i colori rossicci e e gialli, dando colore anche al marciapiede; in tutto questo lei è davanti alla finestra, con il viso corruciato, vestita da casa con il solito maglione pesante e pantaloni da casa, rigorosamente rosa e grigio chiaro, mentre sbuffa per il tempo, tiene in mano una cioccolata calda fumante "che tempo" pensa, non vede l'ora di partire per New York con i suoi, la valigia pronta e i documenti in posizione sul comodino.
Mentre è immersa nei suoi pensieri più tristi, sente un rumore di chiavi che entrano nella toppa della porta "è finita la tranquillità", entra in casa sua madre, una donnna di quaranta-cinque anni, con i capelli rossicci e la sua carnagione chiara, coperta da sciarpe e cappotto e cappello :-Hei, sono tornata, c'è qualcuno in casa?-, lo chiede sempre come se l'appartamento fosse grande, ma in realtà è giusto giusto per due, poi con l'arrivo di lei si sono dovuti arrangiare con una camera piccola
-Ma', dove vuoi che sia-, alzando gli occhi al cielo
-chiedevo, siamo di buon umore eh?-, lei non risponde
-Com è andato il lavoro oggi?- chiede lei, per evitare la solita discussione sul suo carattere metereopatico e sgradevole
-bene dai, pieno di malati, c'è una brutta polmonite in giro, fai attezione per favore e copriti quando esci-, la madre lavora come infermiera alle Molinette in pneumologia, un reparto molto conosciuto da lei, oltre ad essere metereopatica e stronza, come tutti sottolineano, è anche asmatica, ma la fortuna vuole che non sia solo allergica, ma anche bronchiale, quindi fortunata il doppio.
Mentre sorseggia la cioccolata calda, sua madre la ringrazia per aver lavato i piatti, poi nel momento in cui arriva la frase "mi aiuteresti con le compere", lei tira butta giu la carta-oggi devo studiare- lo riferisce, non ci pensa due volte a dirlo, questa frase la dice quando la voglia di muoversi è pari a zero, zero assoluto e sa quanto i suoi genitori ci tengano che finisca l'università.
L' università all'inizio era un miraggio alle superiori, tutti con voti eccellenti, lei era nella media, non era la migliore, ma neanche la peggiore; dopo l'università alcuni puntavano a Giurisprudenza, altri per Medicina, altri invece erano rivolti verso il lavoro, lei era rivolta a niente, non si sentiva pronta per lavorare, ma non aveva più voglia di studiare, molti suoi amici parlavano di anno sabatico, un anno dove scegli in che direzione la tua vita deve andare, ma i suoi genitori erano contrari, le avevano imposto di scegliere "o studi o lavori ", lei ha deciso la prima, si è lanciata verso medicina, ma sapeva che le basi non c'erano per poter entrare; poi ha provato Tarm, puntando verso Girisprudenza, fortunatamente lo aveva passato, ma nella sua testa si continuava a chiedere se stesse facendo la scelta giusta. Si ricorda ancora quel giorno, era con le sue amiche, intente a ripetersi un paio di concetti chiave, aspettavamo il pullman verso il palasport, agitate, loro per se stesse e lei per evitare una delusione ai propri genitori, faceva parecchio freddo e il clima prometteva pioggia, quando sono state accompagnate alla loro postazione si fecero gli imbocca al lupo; quando quando uscirono, si ritrovarono alla fermata, eravano tutte felici, ma con motivi differenti.
Da quando il gruppo si è diviso, l'amicizia che le legava si è raffreddata, non erano più ragazze, erano donne, con problemi più importanti, pagare l'affitto, gli esami, le tasse, l'ansia,
non c'era più sintonia tra loro, quando s'incontravano o discutevano oppure parlavano di quanto manca il periodo di spensieratezza che si aveva a scuola; da quei pochi aperitivi che si facevano, adesso praticamente non ci si vede più, a malapena ci si parla al telefono; ogni tanto la madre chiede che fine hanno fatto quelle ragazze così spensierate e felici insieme, lei con freddezza rispondeva :-sono diventate adulte mamma- ,il discorso si perde lì, in quelle semplici frasi.
- gio ricordati di sistemare la valigia- una minaccia, un classico, con uno sbuffo richiude il libro di diritto privato e si prende la valigia davanti alla porta di camera sua: maglioni, magliette, giubotto e via così, tanto poi alla fine sa che userà la stessa cosa per una settimana; richiude tutto -Mà HO SISTEMATO TUTTO- urlando come se dovesse dirlo ad un sordo, la madre prende la valigia e la riapre, inizia a risistemare tutto sbuffando e borbottando quanto sua figlia fosse disordinata sempre, in tutto questo Giovanna la sentiva, stufa delle invettive silenzione, reagisce :-senti ma alla mia età potrò sistemarmi la valigia come voglio o no?!-
- ma ti sembra una valigia fatta con criterio? hai buttato tutto quello che avevi dentro senza calcolare i casi tipo la pioggia o il sole- lo dice mettendosi una mano sulla fronte
-allora fammela te, cosa mi chiedi se poi non ti va mai bene niente- Giovanna era stanca di essere criticare ogni volta, ogni giorno, anche su cavolate come questo, Marianna, la madre, aveva sempre da ridire
in tutta questa discussione, il padre Riccardo, torna a casa, stanco dal lavoro e invece di ritornare in un luogo di calma e silenzio, gli capita due donne che litigano per cosa portare in vacanza; comunque va da sua moglie e sua figlia e le saluta
- com è andato il lavoro?-
-bhe dai ho fatto un paio di visite, sono ruscito a portare a casa un cliente- lo dice il padre soddisfatto, lui è un agente di commercio, vende prodotti per capelli alle parucchiere, anche per lui non era il lavoro dei suoi sogni, avrebbe voluto fare il barbiere, ma suo padre era troppo geloso del suo traguardo e non voleva condividerlo con il figlio o tramandarlo
-sono contenta per te, cosa vuoi per cena?-
-a me va bene tutto basta sia caldo-
- va bene va bene, sistemati e io intanto inizio a preparare, Gio per favore rifa sta valigia dai-
sa benissimo che non si sarebbe messa li a rifarla, avrebbe ributtato le stesse cose e l'avrebbe messa davanti alla porta di casa, pronta per un altro viaggio.
La cena si svolge abbastanza tranquillamente, Marianna ha preparato un po' di riso con la salsiccia e i porri; successivamente la pace viene troncata dalla domanda:-Riccardo domani mattina presto prepariamo la tua valigia? o lo facciamo stasera?- questa domanda è arrivata in concomitanza con il caffè, lui sbuffando accetta passivamente, ma nel mentre che si cerca cosa mettere arrivano le discussioni, le paturnie del non aver voglia di partire, ogni volta la stessa storia.
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2020
RomanceL'anno 2019 va verso la fine, tutti non vedono l'ora che arrivi il nuovo anno, sopratutto per Giovanna, ma quando scatta 2020 qualcosa cambia, gli eventi porteranno a conseguenze devastanti Una storia d'amore e di dramma, voglio revisionare la vecch...