Capitolo 31.1: Con occhi diversi

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Dopo essere riuscita a dormire tutta la notte, crogiolandomi finalmente in sogni belli e non più incubi, avverto una sensazione di benessere

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Dopo essere riuscita a dormire tutta la notte, crogiolandomi finalmente in sogni belli e non più incubi, avverto una sensazione di benessere. Mentre sono nel dormiveglia, all'improvviso, un raggio di sole penetra tra le mie tende di un bianco candido, e sfiora il mio viso. Sorrido per la sensazione di calore che mi dona, sorrido pensando che oggi è un nuovo giorno, sorriso al pensiero che da oggi potrei vedere Can, in qualunque momento, senza più il timore che scappi via.
Resto a godermi ancora un po' le mie lenzuola fresche, e solo dopo essermi stiracchiata, mi alzo dal letto, avvolta da una sensazione di serenità.
Vado verso la porta della mia camera passando davanti uno specchio, e se in tutto questo tempo ho sempre fatto fatica ad osservare il mio riflesso, per paura di vedere una persona diversa, questa volta mi specchio decisa.

Inizio a rivedere Sanem, quella ragazza spensierata, sorridente. Quella Sanem che avevo perso quando Can se ne era andato, abbandonandomi nelle corsie di un ospedale freddo.
Per un anno intero, non ho fatto altro che sentirmi a metà, incompleta. Ma oggi, dopo tanto tempo riesco a vedere finalmente uno sprazzo, seppur piccolo, di quella Sanem che pian piano sta sembri abbia voglia di riemergere. Quella stessa parte che fino a poco tempo fa, ho lasciato scivolasse via da me, rimpiazzandola con la rabbia e il dolore. Lo stesso dolore e la stessa rabbia che adesso sembrano solo un vecchio ricordo.
Dopo essermi osservata ancora per un po' allo specchio sorridendo, mi dirigo verso il bagno per poter fare una doccia.
Apro il getto dell'acqua e quando percepisco che la temperatura è perfetta per me, entro in doccia, lasciando che il flusso mi accarezzi il corpo.
Continuo a sorridere e forse nemmeno me ne rendo davvero conto. Solo ma quando sento la mia stessa voce, rimbombare nelle pareti, capisco che sto canticchiando un motivetto.

È passato molto tempo dall'ultima volta e forse non è più successo perché fino ad ora non mi sono mai sentita così: leggera, felice, serena.
Quando vivevo a casa con i miei genitori mia madre mi sgridava sempre, perché la mia voce allegra e spensierata, riempiva il corridoio della nostra casa e lei, non riusciva a sentire una parola del suo programma preferito in TV.
A quel ricordo, rido appena e scuoto la testa, ripensando alla faccia di mia madre in quelle occasioni.
Chiudo l'acqua ed esco dalla doccia, avvolgendomi nel mio morbido asciugamano. Asciugo lo specchio dalla condensa e mi ci rifletto ancora. Sorrido di nuovo, e penso che per oggi, non farei altro che questo.

Sistemo i capelli alla buona, corro in camera per cambiarmi. Apro l'armadio e fisso i miei vestiti, prendendone alcuni e osservandoli con attenzione. Chissà se piacerebbero a Can..
Un istante dopo sgrano gli occhi, rendendomi conto di ciò che mi è passato per la mente. Ah Sanem, AH! MA COSA VAI A PENSARE!?
Rovisto nell'armadio ed infine indosso un vestito semplice e fresco, ideale per una giornata come questa.
Una volta pronta, vado in cucina per mangiare qualcosa. In questa casa solitamente c'è sempre una gran confusione, così ogni volta, cucino sempre per tutti e ancor di più da quando l'agenzia è stata ricreata.
Prendo il mio caffè caldo gustandone il sapore, nonostante continui a preferire il tè. Dopo aver lavato la tazza, prendo il telefono e mi dirigo verso l'orto, pronta ad iniziare una nuova giornata.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora