Pʀᴇᴘᴀʀᴀᴛɪᴠɪ.

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"Stai dicendo seriamente?! E allora per quale motivo deve comportarsi in questo modo?!"
Non avevo mai visto Mikasa così infuriata, se non ogni tanto quando Eren ne combinava una delle sue.

Ero tornata dagli altri, raccontando loro della discussione avuta con Ayako, Jean aveva già detto a tutti che stavo parlando con lei e appena ero tornata mi avevano assalito di domande.

Eren sembrava quello più indifferente alla situazione, mi rendevo conto anche io che sarebbe stata dura continuare ad avere lo stesso rapporto che avevamo prima.

Io non volevo ferire i suoi sentimenti, non provavo nulla che andasse oltre all'affetto, ma non volevo nemmeno perderlo.

Speravo che prima o poi sarebbe potuto tornare tutto 'normale' tra noi, mi mancava quella spensieratezza.

"Non ne ho idea Mikasa, ma comunque ora sicuramente non andró a parlargli. Deve venire lui da me, ha sbagliato un'altra volta, non che sia una novità."

Jean:"Infatti. Ora pensiamo a finire di caricare questi carri, magari riusciremo a partire prima del previsto e toglierci anche questa preoccupazione."

Aveva ragione, eravamo tutti a buon punto e di questo passo saremmo davvero riusciti a partire qualche giorno prima.

Non vedevo l'ora di rivedere la mia città, quello era sicuro, ero solo ansiosa perchè immaginavo che Rainer e Bertoldth avrebbero cercato di rapire Eren di nuovo.

Stavolta peró saremmo riusciti a non far accadere nulla, avevamo anche delle nuove armi, che a detta di Hanji sarebbero riuscite a rompere la corazza di Rainer, riuscendo così a catturarlo, visto che quando ci avevamo provato durante l'ultimo scontro le lame si erano spezzate immediatamente.

Alcuni erano fiduciosi, altri già temevano il peggio.
Non sapevamo cosa aspettarci da quella missione, l'unica cosa che potevamo fare era impegnarci al massimo per riuscire finalmente a venire a capo di questa storia e scoprire il segreto dei giganti.




Finimmo in fretta quel pomeriggio quasi tutti i preparativi, i carri erano pronti.
Mancavano solo le ultime provviste.
Il sole stava piano piano iniziando a calare, mentre la fatica si faceva sentire.

Una volta terminato tutto quanto, andammo verso le nostre camere tutti esausti, non so nemmeno questa sera con che forze avremmo fatto le scale per scendere in mensa a mangiare.

"Pensi che ti parlerà?"

"Non credo Mikasa, ormai ho imparato a conoscerlo e so che non lo farà. Di questo passo potremmo partire anche tra due giorni, Erwin sicuramente non si aspettava che finissimo tutto così in fretta. Prima torniamo, prima chiariró questa faccenda. Ma ora, voglio avere la testa concentrata su quello che faccio, a Levi penserò più avanti."
Mikasa mi sorrise.

"Sono fiera di te, sai? Così si fa!"

"Ti voglio bene, lo sai."
Erano poche le volte che ci parlavamo così io e lei, ma sapevamo entrambe che potevamo contare l'una sull'altra.

Ci abbracciammo e ci salutammo, dirigendoci ognuna verso la propria stanza.




Rimasi sotto la doccia per non so quanto tempo, completamente con la testa fra le nuvole.
L'acqua calda che scorreva sul mio corpo era così rilassante, soprattutto dopo una giornata passata a sollevare cose pesanti quasi quanto me.

Il bagno era ormai pieno di vapore, sembrava di essere in una sauna.

Quella bellissima atmosfera fu interrotta da un insistente bussare alla mia porta.

𝚄𝚗 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚒𝚜𝚘 𝚒𝚗 𝚍𝚞𝚎.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora