17. Degenerato

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Joel aveva talmente tanta di quell'ansia che gli scorreva nelle vene che a breve avrebbe vomitato, ma era anche molto arrabbiato perché era venuto a conoscenza dell'ennesima infamia commessa da suo padre.

Eppure, lo aveva avvertito: doveva lasciar perdere Josh O'Neil, ma Jason Blanchard faceva solo quello che il suo cervello tarato gli ordinava.

Adesso erano lì, a casa dei suoi genitori, lui e Bran perché quella questione doveva chiudersi una buona volta.

Joel infilò le chiavi nella serratura, ma dovette  fare un paio di tentativi perché la mano gli tremò.

Sentì il palmo caldo di Bran avvolgergli, rassicurante, la mano libera dall'operazione.

"Andrà tutto bene," gli disse.

Joel annuì e, preso un respiro profondo, abbassò la maniglia del portone di ingresso.

Si trovò davanti la Signora Smith, ovvero la governante storica della famiglia Blanchard, intenta a spolverare le ringhiere della scalinata principale.

Quando vide Joel e Bran divenne rigida improvvisamente e affilò lo sguardo.

Se esistesse al mondo una scala per calcolare il livello di omofobia presente in una persona, la Signora Smith si troverebbe posizionata al livello più alto.

"Salve, Signora Smith," la salutò educatamente Joel. Bran, invece, si limitò ad un cenno del capo perché tra lui e la governante non era mai scorso buon sangue.

"Signorino Joel, non l'aspettavamo," disse la donna, parlando senza far trasparire alcuna emozione.

"Devo parlare con mio padre. È nel suo studio?"

La donna strinse leggermente le palpebre e una ruga le si accentuò tra le sopracciglia. "È tornato da poco, ma credo che avrebbe dovuto prima prendere un appuntamento. Il Signore ultimamente è molto impegnato."

A Bran scappò una risata aspra. "Signora Smith, da quando un figlio deve prendere appuntamento per parlare con il proprio padre?"

Joel notò come la donna strinse con forza lo spolverino tra le mani consumate dal duro lavoro. "O'Neil, credevo che con gli anni fossi diventato più rispettoso nei confronti delle persone adulte."

Joel afferrò d'istinto la mano di Bran, che a breve avrebbe cacciato del fumo nero dalle orecchie. "Io porto rispetto solo alle persone che mi rispettano, Signora Smith. Adesso, se non le dispiace, dobbiamo andare a scambiare due chiacchiere con il suo stimatissimo capo."
Bran si tirò Joel e, insieme, si lasciarono alle spalle un'indignata Signora Smith.

Raggiunsero la porta dello studio di suo padre e, senza pensarci un istante di troppo, Bran batté due colpi sul legno levigato. Fu solo un proforma, perché un istante dopo spalancò la porta che li condusse direttamente negli Inferi.

Jason Blanchard alzò di scattò la testa da dei documenti che stava revisionando per poi regalare ai due ragazzi uno sguardo di puro odio.

"Solitamente, dopo aver bussato, si deve attendere che vi si venga concesso il permesso di entrare," furono le prime parole del padre di Joel.

Bran scosse una mano per aria. "Bando alle formalità, Signor Blanchard. Lei sa bene per quale motivo siamo stati costretti a profanare il suo antro."

Jason Blanchard intrecciò elegantemente le dita delle mani sulla scrivania e guardò Bran con finta confusione negli occhi.

"Non credo, O'Neil. Non ci vediamo da molto tempo quindi per quale motivo ti saresti disturbato a venire fin qui?"

Riesci a toccare la luna?  (Red Moon Saga 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora