1. Per sempre?

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Kim Taehyung aveva sempre seguito l'unica strada illuminata nella sua vita

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Kim Taehyung aveva sempre seguito l'unica strada illuminata nella sua vita. La sola che gli aveva permesso di plasmare se stesso liberamente, senza più alcun timore di perdersi per l'ennesima volta.

All'inizio aveva chiuso gli occhi, perché non voleva vedere le ombre vertiginose che si stagliavano accanto a lui, che strisciavano lentamente vicino alla sua piccola figura. Aveva fatto piccoli passi, solo per assicurarsi di non inciampare in qualche sassolino che gli intralciava la strada, perché lui non voleva farsi male. Non più.
Questa mi piace, aveva detto una volta, sicuro finalmente di se stesso, felice della piccola vita che stava costruendo con fatica. In quel momento sapeva che nessuno gli avrebbe più fatto del male, se avesse continuato a percorre la strada che aveva intrapreso. La strana sensazione che avvertiva, doveva essere per forza solo un errore. Il peso della sua precedente scelta non esisteva per davvero, era soltanto una cosa stupida, dovuta all'immaginazione.

o almeno, Taehyung avrebbe voluto che fosse per davvero così.
Più andava avanti, più la strada diventava luminosa. Più splendeva, più le ombre si facevano fitte. Camminava veloce, senza riuscire a vedere nulla, tormentato dalle voci che esplodevano nella testa. Correva, senza riuscire a respirare, circondato dalla luce che sentiva di non voler più intorno a se.
Non voglio splendere così, fu la prima cosa che pensò, quando inciampò a causa proprio di quel sassolino che aveva tanto temuto all'inizio. Allontanò lo sguardo dal calore ustionante solo per vedere le mani macchiarsi di sangue in un istante, grazie a quel desiderio che tanto aveva compiuto.
Il corvino urlò sopra la sua ombra deforme, che lo pregava di allontanarsi per sempre. Osservò i rami serpeggiare solo per tatuarsi sopra la pelle come segni indelebili. Vide i rami spezzarsi e parlare attraverso il rosso scarlatto che impregnava le sue dita.
La sua scelta non era un'ombra.
La sua scelta era lui.
Il suo peccato non era solo un errore.
Il suo peccato era l'ombra.

Lacrime amare rigavano il viso di sangue, mentre finalmente la sua anima si piegava sotto i colpi della verità che aveva sempre cercato di allontanare per sottrarsi dal dolore.
Finalmente la sofferenza iniziò a bruciare dentro di lui, allontanandolo da un mondo che non era mai esistito. Le ombre si abbatterono con ferocia su di lui, fino a creare scintille sotto la luce potente di un temporale.
Le urla disperse nel vento di una tempesta eterna, dove nessuno poteva più sentirlo.
I rami gli strinsero le gambe malignamente a terra, mentre la figura del giovane tentava di strisciare lentamente su quella strada spinosa per fuggire da un destino che non voleva più vivere.
Viveva velocemente con le urla delle ombre che vegliavano sulla sua figura, affinché si ricordasse chi era e chi sarebbe sempre stato. Si era arreso ormai all'idea di non poter tornare a percorre alcuna strada, perché nessuno gli avrebbe più ridato la possibilità di camminare sotto la luce morbida.

Nessuno.

Finché una voce leggera gli aveva fatto alzare la testa di scatto, colto di sorpresa poiché scoprì di poter avvertire ancora qualcosa di così debole. Non poteva vederlo bene a causa degli occhi che bruciavano come fiamme e della luce potente che ancora si abbatteva con potenza su di lui.
L'unica cosa che vide fu la mano piccola e colorata di qualcosa che non assomigliava alle solite ombre. Colori che mai aveva visto sembravano attorcigliarsi con delicatezza sulla pelle bianca come lo zucchero.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2021 ⏰

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