<<Diamine!>> Imprecò Harry ad alta voce.
In risposta sua madre gli urlò di moderare i termini.
Lei era una donna tutta casa e chiesa, immaginatevi una quarantenne che passa la metà del suo tempo reclusa in casa a fare i mestieri o a ricordare quanto fosse importante la religione e l'altra metà in Chiesa, a pregare perché il suo unico figlio gay tornasse etero, dandole così i suoi tanto agognati nipotini biologici. Questa era la madre di Harry Styles...bella merda vero?
Harry sbuffò e uscì velocemente di casa sbattendo la porta, per evitare di doversi sorbire un altro inutile sproloquio della donna.
Al ragazzo non era mai piaciuta sua madre, infatti nonostante le somigliasse molto esteticamente, soprattutto per i suoi occhi verde smeraldo che parevano vedere il mondo in un modo tutto loro e l'indomabile chioma riccioluta e color cioccolato che si ritrovava al posto degli usuali capelli, caratterialmente erano completamente diversi: lei decisa (in particolare quando a essere citata era la sua adorata chiesa) e dalla bassa propensione nell'accettare le diversità di pensiero altrui, lui molto timido e gentile verso chiunque. Come potrebbero persone così diverse tra loro andare d'accordo?
Camminava per le strette viuzze di Doncaster immerso come al solito nei suoi pensieri mentre rileggeva alcune frasi scritte sul suo fedele quaderno, quando un urto lo fece cadere violentemente a terra, vide la sua maglietta sporca di chissà quale bevanda e alzò lo sguardo per guardare il ragazzo che gli era ruzzolato addosso e che rimaneva tuttora parzialmente sdraiato a peso morto sulle gambe.<<STAI ATTENTO IMBECILLE!>> Gli urlò contro con fare drammatico il moro che aveva davanti, mentre alzandosi gesticolava in preda a una crisi di nervi.
Harry cercò di mettere insieme una frase di senso compiuto, ma riusciva solo a balbettare scuse e parole sconnesse.<<S-scusa, i-io n-non volevo>> Disse lui cercando timidamente di placare l'ira del giovane.
<<SCUSA UN CAZZO! HAI UNA VAGA IDEA DI QUANTO MI SIA COSTATO?!>> Continuò a sbraitargli contro l'altro.
<<Sinceramente penso a malapena due dollari, Grimshaw. Scusati subito che l'unico imbecille sei tu che gli sei andato addosso e smettila di urlare come un ossesso>> disse con fare pacato un ragazzo che aveva osservato tutta la scena mentre stava tranquillamente fumando una delle molte sigarette giornaliere, appoggiato al tronco di un albero.
Harry alzò lo sguardo nel tentativo di associare un volto a quella voce tanto acuta quanto melodiosa che suonava come musica nelle sue orecchie.<<Bada a come parli Tomlinson, ti conviene non farmi girare troppo i coglioni o la prossima volta ti spacco la faccia!>> minacciò l'altro con gli occhi ridotti a due fessure e, dandosi una ripulita con una mano ai pantaloni sporchi di terra, se ne andò, lasciando il suo accanitore e il riccio, ancora a terra.
<<Grimshaw, come penso tu abbia capito, non è molto a posto, stai lontano da lui, sa essere violento>> Disse il ragazzo accennando a un sorriso rassicurante mentre porgeva una mano a Harry per aiutarlo a rialzarsi, dandogli così la possibilità di osservare i suoi magnifici e stranamente famigliari occhi azzurri come il ghiaccio.
<<Grazie>> sussurrò lui con le guance leggermente imporporate.
*flashback*
<<Sei tornato!>> esclamò il bimbo con gli occhi azzurri.
Harry sorrise e fece ripetutamente cenno di sì con la testa.<<Mi sei mancato.>> disse ancora l'altro abbracciandolo gioiosamente mentre lui arrossiva.
<<Anche tu.>> sussurrò, non era mai stato loquace o bravo a parlare con gli altri, ma quel bambino gli rendeva tutto ancora più difficile.
Il loro rapporti era un po' strano, ma lo adorava: le farfalle nello stomaco ogni volta che le loro manine si sfioravano nella sabbierà e mentre gli passava i fiorellini che poi intrecciava creando coroncine per entrambi, i sorrisi dolci che gli rivolgeva, i suoi occhioni blu che sembravano guardarlo costantemente, i bacini che gli lasciava sulle guance quando la sua mamma gli diceva che dovevano tornare a casa...<<Ehi! Harriet! Come ti sta bene quella coroncina di fiori!>> lo derise Max insieme agli altri bambini che ridevano della sua ultima creazione composta da margherite incastrata fra i suoi riccioli castani.
Ma lui stava zitto e sorbiva tutti quegli insulti e le prese in giro, perché non riusciva a trattare male gli altri e a rispondere a tono.
Ritrovandosi però ogni volta con gli occhi che pizzicavano e le lacrimucce che rigavano le sue guancie rosee.<<Non farci caso, sono solo invidiosi...io penso che ti stia davvero bene!>> lo rassicurò il suo amichetto asciugando le lacrime con il dorso della piccola mano leggermente sporca di fango.
Ad Harry non importava se il bimbo gli avesse sporcato il viso con il fango, gli piaceva quando lo aiutava.*fine flashback*
Harry era seduto su una panchina in un parco e guardava i passanti che sembravano sempre di fretta, guardava i bambini che giocavano sullo scivolo e sorrideva.
Aprì il quaderno e scrisse una frase pensando al bambino che tanto tormentava i suoi pensieri:
"Can we fall one more time? Stop the tape and rewind"
E sì, lui vorrebbe riavvolgere quel nastro, sarebbe voluto rimanere nella sua amata Holmes Cheaple, rimanere...da lui...conoscerlo meglio. Forse un giorno avrebbe anche potuto dargli quel quaderno, che gli era tanto caro, e fargli vedere quanto c'era di lui in ogni pagina di quel piccolo pezzo cartaceo; pagine e pagine che parlavano di occhi color ghiaccio, capelli lisci e sempre sporchi di almeno un po' di fango o terra, tranne quando era Harry a sistemaglieli: immergendo le piccole e paffute mani in quei capelli che scoprì essere incredibilmente morbidi e, in fine, poggiandoci sopra una coroncina di fiori, sempre rossi.
Quel quaderno era pieno dei sorrisi, quelli che coinvolgevano anche lo sguardo e creavano delle piccole pieghe ai lati dei suoi occhi...quegli stessi sorrisi che rimangono tutt'ora nel cuore del riccio.Hi, questa è la mia prima storia.
Già il fatto che le autrici siano una capra volante (la cui presente) e un unicorno (Bea_Hemmings__ ) dovrebbe incuriosirvi.
Spero che vi piaccia e che commentiate molto, mi raccomando voglio spanciarmi dalle risate 😏.
Byeee
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Notebook of Thoughts
FanfictionPerché dopotutto a lui il bambino con gli occhi azzurri era sempre piaciuto