Namjoon lo osservò in silenzio, lo sguardo da volpe che lo scrutava con circospezione dall'alto della sua statura.
-Ne sei sicuro? Non si torna più indietro. E non azzardarti a pensare che riuscirai a fregarmi una volta che ti avrò portato ciò che desideri. Farò in modo che il popolo richieda la tua incoronazione a gran voce, non avrai alcuna possibilità di fuga.
Yoongi sbatté pigramente le palpebre, il corpo rilassato in una posa che trasudava una confidenza che non possedeva. Il macigno rendeva ogni respiro più doloroso, più lento, più agonizzante, ma lui forzò il suo petto a muoversi con naturalezza.
-Potrei sempre fuggire oltre il confine, rinchiudermi in una catapecchia e vivere il resto della mia miserabile vita da contadino.
Suo cugino sembrò cogliere il sottotono ironico nella sua risposta ma il suo volto rimase freddamente impassibile. Aveva anche un pessimo senso dell'umorismo.
-Sappiamo entrambi che non saresti in grado di far crescere neppure un filare di sterpaglie.
Yoongi sollevò un sopracciglio. Forse il suo senso dell'umorismo non era poi così pessimo.
Il principe trasse un sospiro. Aveva bisogno di lasciarsi andare, almeno per un momento. Non ce la faceva. Non riusciva a fingere che andasse tutto bene, che l'idea di diventare re non lo terrorizzasse o che non avesse paura che ogni istante che passava la vita di Diana fosse sempre più in pericolo. Si strofinò le palpebre con le dita, cercando di dissolvere il bruciore che vi si era annidato da un po'.
-Manterrò la mia parola. Ma dato che il prezzo che mi chiedi è assai alto, le mie condizioni cambieranno leggermente.
Namjoon non replicò, ma lo osservò con insistenza e un velo di scetticismo dipinto nella piega in mezzo alle sopracciglia. Yoongi ignorò il bruciore agli occhi e tornò a fissarlo.
-Dovrai portare qui anche Taehyung.
Finalmente. Finalmente la maschera di indifferenza e di rigidità sul volto di suo cugino si spezzò. La sua espressione si contrasse in una di pura sorpresa, le sue palpebre spalancate e il suo corpo proteso in avanti.
-Sei impazzito? Rischia la vita se viene associato a te, sopratutto contando che diventerai il nemico pubblico del re!
Il principe contemplò con sadico compiacimento il modo in cui Namjoon si scioglieva sotto alla potenza delle sue emozioni. In fondo, c'era ancora qualcosa che era in grado di smuoverlo.
-Lui è già associato a me. Tutti a palazzo sanno che non ha mai smesso di scrivermi e che non avrebbe voluto che me ne andassi. Pensi davvero che nel momento in cui mi rivolterò contro il re, lui non inizierà la sua vendetta proprio da Taehyung?
Il giovane fermo in piedi fece per aprire la bocca ma, dopo un istante di esitazione, la richiuse in una morsa rabbiosa.
-Lui... lui è l'unica parte della mia famiglia che non ho rinnegato. È mio cugino! Se dovesse essere anche solo lontanamente in pericolo-
-Namjoon.
La voce di Yoongi tagliò la stanza con un colpo affilato e ferreo. Passato era il terrore. Passate erano l'angoscia e l'esitazione.
-Sai bene cosa significa per me Taehyung.
Il ragazzo serrò le labbra, fissandolo con uno sguardo colpevole.
-Lo sai bene. Lui è tuo cugino ma per me...- Yoongi abbassò lo sguardo -... per me è diverso.
Trasse un breve respiro, che gli tagliò la gola con la sua freddezza.
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Il principe del calmo mattino (M.YG)
Fiksi PenggemarChoson, 1503 La condizione di principe esiliato aveva portato Yoongi a fidarsi unicamente delle persone che vivevano sotto al suo tetto. La cosa, però, in fondo non gli dispiaceva. Erano pochi quelli che tollerava e ancora meno quelli a cui concedev...