Capitolo 16

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È passato qualche giorno dal ballo e non ho più parlato con Draco, in realtà non mi guarda neanche e se lo fa ha un'espressione di disgusto misto a disprezzo.

Oggi voglio parlare con lui ma prima devo andare da Silente perché mi ha convocato nel suo ufficio, non mi ha detto la motivazione e questo mi preoccupa, ho paura di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Mi dirigo nel suo ufficio e arrivo davanti l'imponente statua di Phoenix e pronuncio le parole  "sorbetto al limone" accompagnate da un gesto della mano per far comparire le scale, gli scalini iniziano ad alzarsi intorno alla statua e io li percorro non appena sono tutti posizionati al loro posto.

Entro all'interno del suo ufficio e vedo una gran quantità di quadri appesi alle pareti che raffigurano tutti i presidi che ci sono stati in questa scuola, non ricordavo fossero così numerosi.

Al centro un tavolino lucido rotondo con sopra appoggiato diverse cose: libri, pergamene, scatole e un contenitore in vetro che contiene le liquirizie.

Salgo i pochi scalini in cemento presenti nello studio passando tra due colonne.

Sul trespolo sopra la scrivania è appoggiata la sua fenice, Fanny, ha il manto completamente rosso tranne il petto che è arancione, strofina il suo becco contro la zappa.

T/n: "Professor Silente mi voleva vedere?" chiedo ad alta voce per farmi sentire, lo cerco e guardo l'immensa collezione di libri presente sugli scaffali e noto che su una delle mensole più alte è posato il cappello parlante.

Poco dopo scende la scalinata con una camminata lenta facendo scivolare la sua mano sul corrimano.

Silente: "Signorina Johnson è arrivata" cammina fino alla sua fenice e le accarezza la testa.

T/n: "Cosa voleva dirmi?" chiedo nervosa.

Silente: "Volevo sapere se ti stai trovando bene a insegnare" si avvicina a me.

T/n: "Sì mi sto trovando molto bene" ed è la verità non pensavo che questa professione potesse piacermi così tanto, sento di essere portata per l'insegnamento, venire qui mi ha fatto scoprire un aspetto di me che non sapevo di avere.

Silente: "Sono contento che ti piaccia, sapevo di non compiere un errore quando ho scelto te per questa cattedra" mi accarezza la spalla con la mano e ammicca un sorriso.

T/n: "La ringrazio ancora per aver scelto me" sposta la sua mano dal mio braccio e dopo qualche secondo riesco ancora a percepire la sua presa su di esso anche se non è più lì.

"Deve dirmi altro?" chiedo per spezzare il silenzio che si è creato.

Silente: "In effetti sì" va dietro la scrivania e appoggia i polpastrelli della mano su di essa "è a conoscenza che in questa scuola c'è il club dei duellanti?"

T/n: "Lo so, ne ho fatto parte anch'io per sette anni", adoravo sfidare gli altri studenti, batterli mi faceva sentire forte, invincibile e vedere con il tempo i miei miglioramenti mi ripagava da tutti gli sforzi che compivo.

Silente: "Vorrei che lo gestisse lei quest'anno", Fanny emette dei versi tuttavia non mi distrae dal discorso.

T/n: "Non c'è nessun problema" credo che sarà interessante rientrare a far parte di quel club anche se non allo stesso modo.

Silente: "Insieme a Malfoy" questo invece è un problema.

T/n: "Posso occuparmene da sola" non ho bisogno di lui, poi non andiamo neanche d'accordo in questo momento, in realtà non siamo mai riusciti ad avere un rapporto decente, l'unica cosa che facciamo è stuzzicarci a vicenda.

Silente: "Lo so che può farcela anche da solo ma vorrei che lo facesse con Malfoy, perché è importante la collaborazione tra insegnanti" si siede sulla sedia in legno.

"Inoltre avete la stessa età, quanto sarà difficile andare d'accordo?" chiede retoricamente, la risposta alla sua domanda è molto, io non apprezzo i suoi modi e lui i miei, quindi in poche parole non ci sopportiamo.

T/n: "Se è quello che desidera" fa un mezzo sorriso accompagnato da un cenno della testa.

Rimango ancora nel suo ufficio per 10 minuti perché mi deve informare sui dettagli per il club e poi esco.

Forse dovrei provare a dare una possibilità a Draco, anche perché se lavoreremo insieme dobbiamo trovare un punto d'incontro per non rendere tutto più difficile.

Alla fine non è più il ragazzo che era qualche anno fa, spero sia maturato, non devo avere preconcetti.

Nel pomeriggio cerco per tutto il castello Draco per parlarci, finché lo vedo uscire dalla sua classe.

T/n: "Malfoy" lo chiamo, non si gira, lo richiamo alzando la voce ma continua ad ignorarmi, così faccio una piccola corsa per raggiungerlo.

"Malfoy dobbiamo parlare" gli prendo il braccio e cerco di girarlo verso di me.

Draco: "Cosa vuoi?" ringhia contro di me.

T/n: "Sono giorni che mi eviti, non mi guardi neanche in faccia, non mi parli e lo so quanto ti piaccia provocarmi" faccio un sorriso.

Draco: "Che c'è ti sei già stufata di Potter?" si stacca dalla mia presa violentemente.

T/n: "No, volevo solo parlare con te" tengo un tono calmo anche se lui non me lo rende facile.

Draco: "Io invece no, non mi piace parlare con le puttane" sputa con tutto l'odio che ha in corpo.

T/n: "Come scusa?" inarco le sopracciglia, non riesco a credere alle mie orecchie.

Draco: "Hai sentito benissimo" la rabbia invade completamente il mio corpo, mi ha dato della puttana e io che volevo dargli una possibilità, come potevo credere che fosse cambiato mi sento patetica per averlo anche solo pensato.

T/n: "Non ti permettere Malfoy qui tra noi due non sono io quella che si scopa ogni ragazza che respira" alzo il tono della voce, non posso vedere la mia espressione ma posso immaginarla ricolma di odio, disprezzo, disgusto, rabbia e delusione.

Tutti questi sentimenti in realtà li provo verso me stessa perché sono stupida, non dovevo neanche valutare l'idea di dargli una possibilità.

Draco: "Perché non ti sei scopata Potter dopo il ballo?" chiede con supponenza.

T/n: "Ah per questo non mi parlavi" faccio una risatina nervosa, gli rode che abbia scelto Harry a lui per un ballo.

Siccome voglio fargliela pagare gli lascio credere che sia successo qualcosa con Harry e lo irrito "hai ragione me lo sono scopato" mi avvicino a lui mentre accarezzo il mio collo "sai non si direbbe ma quel ragazzo è proprio un portento a letto, nessuno mi aveva fatto urlare il suo nome come ha fatto lui" mi mordo il labbro inferiore.

"Lui ha avuto un assaggio di qualcosa che tu non avrai mai" sussurro al suo orecchio sapendo che questo lo avrebbe fatto imbestialire, infatti stringe la mano in un pugno.

Draco: "C'è altro che vuoi dirmi?" distoglie lo sguardo da me.

T/n: "Ero venuta per dirti che Silente vuole che gestiamo insieme il club dei duellanti, il primo incontro sarà domani" faccio qualche passo e mi giro. "Un'ultima cosa, non rivolgermi mai più la parola a meno che non si tratti di lavoro."

Me ne vado lasciandolo con le sue convinzione errate alimentate da me, ma non me ne frega niente, non farò mai finta di niente se una persona mi definisce in quel modo.

Fargli credere che Harry sia riuscito ad ottenere prima di lui una cosa che voleva è la miglior vendetta.

Spazio autrice
Ciao wattpadiane,
Com'è vi è sembrato questo capitolo?
A quanto pare T/n e Draco dovranno gestire il club dei duellanti insieme, chissà cosa succederà...
E soprattutto come si evolverà il loro rapporto dopo questo spiacevole 'incidente'. 🤔
Prossimo aggiornamento venerdì

Secret & Provocation // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora