혈통 🩸 ʟᵉᵍᵃᵐᵉ ᵈⁱ ˢᵃⁿᵍᵘᵉ {ⁿᵃᵐʲⁱⁿ}

Meeting

Nel corso della mia lunga vita mi sono chiesto spesso come sarebbe se avessi la possibilità di raccontarmi, spiegando al mondo intero chi sono veramente e come vivo.

Ovviamente questa è solo una fantasia, perché non posso assolutamente rivelare a nessuno il mio segreto. Sarebbe troppo pericoloso.
E poi, chi diavolo mi crederebbe? Di certo nessuno, a meno che...be'. a meno che non mi rivelassi nella mia vera natura, allora sì che mi crederebbero.
Nessuno oserebbe negare l'evidenza di ciò che vedrebbe se solo mi azzardassi ad esibire il mio lato mostruoso.
Ma se lo facessi, per me sarebbe la fine.
E non ho intenzione di correre un simile rischio. Non sono pronto a morire per la seconda volta, è decisamente troppo presto.
La verità è un'altra. conduco un esistenza solitaria, mantenendo un basso profilo, evitando la folla più che posso, vivo da solo, dormo da solo, mi sveglio da solo.

Lo so, sembra piuttosto deprimente e a volte lo è davvero, ma non posso fare altrimenti.
Con gli anni ho imparato a costruirmi attorno più parvenza di normalità che mi ha reso l'uomo disponibile di cui tutti si fidano ciecamente.
La mia casa sembra un'abitazione normale, non importa se i cassetti della dispensa e il frigorifero sono sempre vuoti. Nessuno può notarlo visto che non ricevo mai visite a sorpresa.
E comunque posso tirare fuori la scusa che sono un uomo troppo impegnato al lavoro per concedermi il lusso di avere un'abitazione ben fornita di viveri. In realtà la mia cucina ha un frigorifero nascosto dietro la cristalleria con le bottiglie di alcolici e vini francesi disposti in bella vista sui ripiani in vetro.
C'è una vetrinetta nascosta che si apre, un nascondiglio dove tengo dove tengo le mie scorte alimentari, conservate al fresco.

Ho bisogno di nutrirmi se voglio un bell'aspetto e mantenermi in forma, e cosa c'è di meglio di una saporita sacca di sangue come primo pasto mattutino? È energia vitale pura! Copre le prime dodici ore della mia giornata, e quando alla sera rientro dal lavoro e me ne bevo un'altra sacca sono sazio fino al mattino dopo.
A dire il vero uno spuntino pomeridiano sarebbe l'ideale, ma posso sopportare la sete per qualche ora e aspettare l'ora di cena senza dare di matto. Dopotutto non sono più un novellino affamato, ho novant'anni suonati, e due pasti al giorno possono bastarmi. Il mio frigorifero nascosto ha una riserva di sacce di sangue sufficienti per una settimana.
La domestica è il giorno in cui faccio un salto all'ospedale poco prima sorga l'alba. L'obitorio è il mio supermarket di fiducia, e Jung hoseok è il mio rifornitore personale. Appena un cadavere arriva all'obitorio lui ne preleva il sangue e lo tiene da parte per me.

Si fa pagare, ovviamente, ma è un amico discreto e affidabile, senza di lui morirei di fame, letteralmente parlando.
Come faccia a non farsi scoprire dai suoi superiori non lo so, però anche lui ha i suoi segreti proprio come me.
Il sangue dei cadaveri non ha la stessa energia del sangue caldo succhiato dalla vena di un essere umano vivente, questo è certo, e anche il sapore è meno inebriante, però azzannare le persone non è mai stato nel mio stile, sono tutto fuorché un assassino.
Il mio migliore amico, Min yoongi, ha una visione diversa dalla mia e si concede il lusso di pagare delle bellissime escort per nutrirsi di loro ogni qualvolta lo desidera.
Mi è capitato spesso di piombare a casa sua per una visita e ritrovarmi a banchettare insieme a lui del braccio di una consenziente fanciulla pagata apposta per offrire il suo sangue a due tipacci come noi.
Ammetto che è assai piacevole finché la ragazza di turno non sviene ai nostri piedi, ma questi assaggi di nettare fresco mi lasciano sempre con l'amaro in bocca.
Quando sono diventato ciò che sono mi sono ripromesso di convivere con gli umani proteggendo la loro vita, per questo le prelibate ragazze di yoongi preferisco lasciarle a lui.
Ma da qualche tempo ha smesso, fatta eccezione per un ragazzino biondo, credo che ci sia qualcosa sotto ma tanto yoongi non lo ammetterebbe neanche sotto tortura.

Ho un codice morale che mi impone di comportarmi bene, a meno che non dovessi ritrovarmi sul punto di morire.
In tal caso potrei piantare i denti nella carotide di un umano per salvarmi la vita, ma anche in questo caso sarei in grado di fermarmi prima di ucciderlo.