Un passo indietro

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Victoria

La band è insieme da ormai 5/6 anni, e che anni indimenticabili sono stati...sono l'unica ragazza nel gruppo, e condivido un rapporto speciale con ognuno degli altri tre, per me sono come dei fratelli, siamo una famiglia, e non ci lasceremo mai.

Però devo ammettere che tra me e Damiano c'è un rapporto che va oltre l'amicizia, oltre la fratellanza, oltre l'amore, oltre ogni cosa, è un rapporto che supera ogni limite, ogni confine, proviamo un affetto infinito, lui riesce a capirmi meglio di chiunque altro e io riesco a capire lui, il che, onestamente, non è una facile impresa.
Ci lega un rapporto talmente forte che, qualsiasi cosa accada, abbiamo la consapevolezza che quello che abbiamo non svanirà mai, è come se le nostre anime fossero collegate, ed è qualcosa che ti capita una volta nella vita.

Lui ormai sta con Giorgia da svariati anni, lei è una ragazza eccezionale, è una delle mie migliori amiche, le voglio davvero bene. Inizialmente quando si sono fidanzati ho avuto paura, molta, pensavo lei potesse essere gelosa del nostro rapporto molto stretto, o che Damiano potesse iniziare a trascurarmi. A dire la verità temevo più la seconda opzione, temevo che lui si potesse lentamente scordare di me, così iniziai ad allontanarmi io...questa è la tipica cosa che faccio quando temo che qualcuno mi possa ferire. Ora la mia mente vola indietro nel tempo, ad una sera, una delle tante passate nella nostra casa-studio mentre scrivevamo Il Ballo Della Vita. Damiano e Giorgia stavano insieme da diversi mesi e le cose iniziavano a farsi più serie, e io inconsciamente stavo iniziando ad allontanarmi.

Eravamo tutti e quattro fuori in giardino, Thomas ed Ethan concentrati a creare delle nuove armonie per i brani, e Damiano preso a scrivere. Io ero seduta in disparte,un po' scossa perché qualche minuto prima avevo origliato Dam che parlava al telefono con Giorgia, e lo avevo sentito pronunciare un "Ti amo". Non pensavo che una cosa apparentemente così stupida avrebbe potuto farmi spaventare così tanto.
Chiaramente Damiano dopo poco si accorse che avevo qualcosa di strano, così si alzò dalla sua sedia e venne a sedersi sul lettino vicino a me.
Lo guardai dritto negli occhi, ero sull'orlo del pianto, e lui sembrava già aver capito tutto, mi chiese "Mi hai sentito parlare con lei, vero?", distolsi subito lo sguardo ed ebbi a malapena la forza di annuire con la testa. Distolse lo sguardo anche lui, e sbuffando assunse una posizione più eretta. A quel punto ebbi il coraggio di proferire parola e gli dissi "Scusami davvero, non so perché io abbia reagito così, voglio che tu sia felice e basta", i nostri sguardi si incrociano di nuovo, lo guardai dritto nei suoi occhi color nocciola che riuscivano a guardarmi dentro e farmi perdere la testa, passò qualche secondo e quando lui prese fiato per dire qualcosa io mi alzai di scatto dicendo "No tranquillo non fa niente" e andai a rifugiarmi nella mia camera.
In queste occasioni lui era solito venire da me a consolarmi e provare a farmi ragionare, ma sapevo che questa volta non lo avrebbe fatto, avevo rovinato tutto.

Da lì, quasi senza accorgermene iniziai a distaccarmi. Le nostre giornate si svolgevano normalmente, tra scherzi, risate, musica e battute stupide, gli eventi di quella sera sembravano non aver colpito particolarmente Damiano, però qualcosa di strano c'era, lo percepivo, ma invece di andargli a parlare decisi di continuare a vivere come se nulla fosse accaduto.

Un giorno, stranamente, mi alzai prima di tutti, mi diressi verso la cucina per fare colazione, e sul tavolo trovai il quaderno di Damiano, dove era solito scrivere i suoi testi, sapevo che non avrei dovuto farlo, ma la tentazione era troppa e decisi di dare una sbirciatina. Sull'ultima pagina che aveva usato lessi questo...

Come l'aria, mi respirerai
Il giorno che ti nasconderò
Dentro frasi che non sentirai
Che l'errore tuo è stato amarmi
Come se domani il mondo fosse uguale
A com'era ieri...

Il tempo brucerà tutti i fogli che
Parlan di te, piangerai con me
Sotto il sole poi diluvierà
Per portare via le parole forse inutili
Canteremo insieme ma restando muti
Ma adesso portami a casa, che mi spaventa l'inverno
Le gambe stanno cedendo
Non vedi che ho troppo freddo
Marlena, portami a casa, che il tuo sorriso è stupendo
Ma, sai, se adesso ti perdo
Non vedo neanche più a un metro,
Perché ti sento lontana,
Lontana da me...

Le lacrime calde scivolavano sulla mia faccia, una dopo l'altra, quelle parole mi avevano colpita dritta al cuore, adesso avevo la consapevolezza del fatto che Damiano fosse rimasto amareggiato dalla mia scenata dell'altro giorno e che si era reso conto della mia aria indifferenza.
In quel momento sentii i suoi inconfondibili passi farsi più vicini, senza nemmeno fare lo sforzo di posare il quaderno e far finta di non aver letto nulla mi girai verso di lui, si era fermato a pochi metri di distanza, capí subito che avevo letto quelle parole e si affrettò a dirmi che era solo la bozza di un testo e che era ancora incompleto...ma non era quello il punto della situazione, lo sapevamo entrambi.
Dopo altri momenti di silenzio, a guardarci con le lacrime agli occhi decise di interrompere la quiete e disse queste testuali parole "Victoria nessuna ragazza sarà mai importante come lo sei tu, mai e poi mai qualcun'altra prenderà il tuo posto, pensavo che lo avessi capito..." a quel punto tutte le mie barriere crollarono, lo andai ad abbracciare, lo strinsi a me con tutta la forza che avevo in corpo e lui fece lo stesso, non c'era bisogno di aggiungere altro, era tutto perfetto così.

Quello, fu il momento in cui capii che non lo avrei mai perso. E anche ora, a tre anni di distanza, ne ho la certezza.

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