Man mano che mi avvicinavo il cuore mi saltava in gola, la mia amica ansia è tornata, avevo paura di balbettare o qualcosa del genere ma allo stesso tempo le gambe andavano e non si fermarono fino a quando non arrivai di fronte a Bea che mi guardava con i suoi occhi verdi, il nuovo taglio di capelli le stava bene, aveva piastrato i suoi bellissimi ricci e le arrivavano un po' sotto la spalla...prima di tirare fuori parola pregai che non se ne scappasse come tutte le volte senza neanche salutare...
io: hey...
Bea se ne stava per andare.
Io: no aspetta...non voglio andare avanti così...
Presi Bea per il braccio e si fermò.
Io: eravamo così inseparabili...eravamo così...e adesso non ci salutiamo manco più e non ne so nemmeno il motivo...per favore se ho fatto qualcosa dimmelo, se ho fatto o detto qualcosa che ti ha dato fastidio per favore dimmelo...ho perso la mia migliore amica senza saperne il motivo.
Bea: senti...non è colpa tua ma è meglio così...
Mi mise una mano sulla spalla. Io la spostai.
Io: meglio per chi? Meglio per me? No no forse non mi sono espressa bene, voglio sapere cosa ti ha portato a non guardarmi manco più negli occhi...
Bea: VISTO CHE CONOSCENDOTI NON MOLLERAI MAI, VUOI PROPRIO SAPERE PERCHÉ MI SONO ALLONTANATA COSÌ ALL'IMPOVVISO? HO IL CANCRO, OK, L'HO DETTO HO IL CANCRO E HO USATO LA TUA TATTICA, MI FACCIO ODIARE COSÌ TANTO CHE QUANDO NON CI SARÒ PIÙ, NESSUNO SENTIRÀ LA MIA MANCAZA.
Rimasi senza parole. Lei pure.Bea: il primo lunedì in cui ti ho ignorata...è stato perché nel weekend prima mi hanno diagnosticato il cancro al fegato...
Rimasi shoccata. Senza parole. Lei cercava solo di proteggermi dalla sua potenziale perdita. Sapeva che avrei sofferto. 'la mia mancanza, la sua mancanza' queste parole mi giravano nella testa e girarono talmente tanto da farmi cadere a terra incosciente.
DAL PUNTO DI VISTA DI BEA:
Dopo aver detto, urlato quelle parole mi sentii un po' in colpa per averle dette, urlate con così tanta brutalità. Ma la cosa che non mi sarei aspettata fu il suo svenimento davanti ai miei occhi.
DAL PUNTO DI VISTA DI NATHAN:
Quando mi chiamarono in presidenza pregai solo che i miei amici non abbiano combinato un'altra delle loro cazzate per cui io ci dovrei andare di mezzo. Ma al sentire delle parole della preside mi cadde la faccia. Mia sorella era svenuta in cortile prima delle lezioni mentre stava parlando con...Beatrice.
DAL PUNTO DI VISTA DELLA MADRE:
I bambini se ne erano andati da un po', a quest'ora saranno già a scuola. Io e mio marito non riuscivamo a smettere di ridere dopo aver visto dalla finestra nostra figlia saltellare mentre si metteva le scarpe sul vialetto di casa.
Il telefono squillò. Era la presidenza che chiamava me e mio marito a scuola di urgenza. Panico. Domande volanti. Troppe direzioni per seguirle tutte. Arrivati a scuola la preside ci diete la notizia. Mia figlia cadde incosciente prima delle lezioni davanti a...Beatrice.
DAL PUNTO DI VISTA DEL PADRE:
I ragazzi se ne erano andati da un po', a quest'ora saranno già a scuola. Io e mia mogie non riuscivamo a smettere di ridere dopo aver visto dalla finestra nostra figlia saltellare mentre si metteva le scarpe sul vialetto di casa, con la signora Teresa shoccata.
Il telefono squillò. Era la presidenza che chiamava me e mia moglie a scuola di urgenza. Marta era tutta agitata, io ero sicuro che Nathan si fosse cacciato in un altro guaio da cui noi dovevamo tirarlo fuori. Arrivati a scuola la preside ci diete la notizia. Mia figlia cadde a terra prima delle lezioni davanti a...Beatrice.
NATHAN:
Salimmo tutti in macchina. Papà alla guida. Mamma non riusciva a guidare, era sotto shock.
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La storia di una disagiata
AcakFamiglia Smith Mamma= Marta Papà = Massimo Fratello = Nathan Protagonista= Hope Cagnolina di Hope= Betty Famiglia Martinez Migliore amica = Bea (Beatrice) Mamma di Bea= Francesca Papà di Bea= Alberto Cagnolino di Bea= Toby Antagonisti Signori J...