Capitolo 42

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Beautiful Sunset.

Wendy

Abbraccio forte mia sorella prima di lasciare la caffetteria in cui abbiamo deciso di fermarci e prendere un caffè o magari un pasticcino in una bellissima giornata di un magnifico e mite pomeriggio di fine inverno qui a Charleston. Le stagioni della pioggia non hanno ancora finito di rovinare alcune mattinate ma ormai di questo non dovrò più preoccuparmi.
"Mi mancherai tanto." Sussurra Emily, stringendomi a sé con Dyan e Sidney alle sue spalle che sorridono malgrado prima erano sul punto piangere per questa mia partenza.   

"Anche tu." Replico prima di lasciarla andare e con un sorriso allontanarmi da lì. Domani mattina, con un solo volo di andata, io e Bryan finalmente, dopo tre settimane dalla sua ripresa partiremo per una nuova avventura. Solo io e lui. È strano. Ho ancora quella sensazione che tutto ciò sia più grande di me ma questa sensazione evasiva dura poco. Ogni giorno dopo l'accaduto quando lo guardo non ho ripensamenti. Non aspetterei un secondo di più per realizzare qualcosa di così inimmaginabile insieme.
Prendo un taxi per tornare a casa, anche lì mentre passo davanti alle strade che non ho mai lasciato di questa città, ripenso al mio ultimo giorno nella cucina della tavola calda dello zio.  È stato difficile convincere quel uomo che non stavo scappando per colpa sua. Gli altri invece se lo aspettavano, soprattutto papà. Per la millesima volta mi ha detto di essere fiero di me, che era al settiamo cielo per la mia decisione perché ora finalmente il mio sogno stava diventato realtà. L'unico conto in sospeso sarà quello con mia madre. Quando ho comunicato loro della mia decisione, erano tutti felici tranne lei. Il suo viso era sbiancato ed è chiaro che non ha ancora visto nulla di buono in quello che sto facendo della mia vita ma ormai non mi interessa. Mi aveva detto che sono troppo avventata, che sono troppo presa da lui e mi ritroverò per pentirmene un giorno ma con un sorriso che non le ho fatto vedere ho pensato che è normale che non tutto sia perfetto. Forse ci saranno sempre delle difficoltà ma perché dovrei tirarmi indietro di fronte ad esse? Sono le particolarità dei difetti che ci uniscono a rendere tutto ancora più interessante, ancora più spronante a fare passi in avanti e mai indietro. 

Ci sono così tante cose che cono impaziente di fare che a stento sono riuscita a dormire in questi giorni. Varcare la soglia della nostra nuova casa, arredare il mio ristorante e soprattutto sperimentare una vita insieme a Bryan lontana da tutti che non ci hanno compresi fino a fondo. 

Appena scendo dal taxi, mi fermo solo un secondo davanti alla porta di casa e fisso le chiavi e il pulcino come portachiavi che mi fa sempre sorgere un sorriso spontaneo sulle labbra. L'altro giorno passando davanti ad una baracca di un vecchio signore che vendeva giornali ho notato un interessante portachiavi che mi ha ricordando il soldato e non sono riuscita a trattenermi, acquistandolo subito. Un regalino stupido forse ma non vedo l'ora di vedere la sua reazione quando glielo darò come benvenuto nella nuova casa.  Sospirando con un'immensa gioia che mi scalda il petto apro la porta. Non faccio nemmeno in tempo a varcare la soglia che il profumo di cibo invade le mie narici e sento quasi l'acquolina alla bocca. Mi blocco per un'istante e chiudo gli occhi, inalando a fondo quel profumo come se non l'avessi mai fatto ed è tutto un richiamo immediato per le mie papille gustative. Immagino con una scena a grandi colori un Bryan indaffarato in cucina che cerca in tutti i modi di stupirmi con le sue doti che migliorano ogni giorno di più e non posso che esserne fiera e sempre più innamorata. 

Quando apro gli occhi, lancio una veloce occhiata intorno e mi sento lievemente spaesata per tutto lo spazio libero che c'è. Prima era tutto pieno di scatoloni e oggetti con cui non ho fatto altro che riempiere la sua povera casa. Fra poche ore saranno già tutte a San Francisco dove dovrò di nuovo trovare loro nuovi posti in cui disporli. Con quel senso di smarrimento seguo comunque con piccoli passi il profumo di cibo, passando davanti alla sala da pranzo di fronte a cui sono costretta a fermarmi nuovamente. Sul tavolo in mezzo alla stanza sono poste due candele già accese con la piccola fiamma che illumina l'ambiente di un colore caldo, molto intimo. C'è anche una bottiglia di vino e due calici ad affiancare la tavola apparecchiata per due.  Sorrido per quel piccolo allestimento e proseguo verso la cucina. Al suo interno, dove le mensole sono vuote, con solo il necessario rimasto per quest'ultimo giorno nella casa, il mio Bryan sta decorando due piatti con...purè di patate e polpette, uno dei miei piatti preferiti! Mi fermo sulla soglia e anche oggi come ogni altro giorno lo ammiro. Lui è magnifico se non impeccabile con i suoi capelli non tagliati da un mese ormai e quei vestiti casual che lo fasciano alla perfezione. Non riesco a fare a meno di toccarglieli. Lo faccio sempre involontariamente o forse di proposito ma non manca mai attimo che sollevi la mia mano e la passi fra quella morbida chioma castana.

La Cerbiatta Innamorata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora