Quel maledetto giorno

1

*Driiiin*
Ecco, diamo inizio a un'altra giornata di merda.
Spengo la sveglia e appoggio i piedi sul pavimento freddo, mentre il senso di malinconia comincia già a pervadermi. Mi alzo lentamente e mi avvio verso il bagno. Mi guardo allo specchio. Provo ribrezzo nel vedere il riflesso: quei capelli che non stanno mai a posto, quegli occhi spenti, quel falso sorriso, e soprattutto, quei fianchi e quelle gambe. Mi odio. Mi odio con tutta me stessa. Mi preparo e vado a bere un bicchiere di acqua e zucchero, giusto per non svenire. Apro la porta, e quel gelo mi entra fin dentro le ossa. Salgo sull'autobus, e mentre sono con le cuffie nelle orecchie mi racconto di me stessa per calmarmi, è un trucco che funziona, a volte.
Mi chiamo Francesca.
Ho 15 anni.
Abito a Londra.
Sono castana, occhi verdi, sono bassa e decisamente troppo in carne.
I miei sono separati.
La mia unica amica è la mia lametta.
Sono sola.
Voglio morire.
Improvvisamente l'autobus si ferma e io scendo velocemente. Mi ritrovo davanti a quell'orribile scuola, quella scuola popolata da persone che sanno solo insultare. Mentre cammino a grandi passi e con lo sguardo basso, cerco di ignorare gli sguardi taglienti di quelle che un tempo erano le mie migliori amiche. Ora non ci diciamo neanche ciao. Salgo in fretta le scale e mi siedo al banco, il mio vicino è già là.
"Ciao" "Ciao". Entra la prof di italiano: una donna di mezza età che crede di avere ancora 20 anni, da come si veste. Subito prende il gesso e va a scrivere alla lavagna il titolo del tema di oggi: "Descrivi come ti senti". Stiamo scherzando? Non poteva scegliere titolo peggiore. Come mi sento? Non lo so neanche io. Sono depressa. Voglio morire. Ma di certo non posso scrivere questo sul tema, e così comincio con un <Solamente un po' triste, ma passerà.>
Il tema va avanti per le due ore successive, e quando consegno sento di essermi tolta un peso. Merda! Mentre allungavo la mano la manica si è alzata e si sono visti tutti i tagli. Spero non se ne sia accorto nessuno.