XXIX

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«Tesoro mio!!» mia madre mi carezzò una guancia prima di abbracciarmi forte, non ci vedevamo da più di due anni ormai.

«Non c'è niente di cui tu debba preoccuparti!» cominciò mio padre notando il mio sguardo sempre più pieno d'ansia «Nick è con i genitori di Sarah, sta benissimo, ma dobbiamo aggiornarvi sul motivo per cui siamo qui e non vogliamo che lui sappia ancora.» anche lui mi strinse in un abbraccio prima di seguirmi in casa.

«C'è anche Michael?»

«No, è uscito da qualche ora, rientrerà nel pomeriggio.»

Li accompagnai in soggiorno, li feci accomodare e offrii loro qualcosa da bere.

«Devo fare delle chiamate, avevo un appuntamento e devo avvertire che non ci sarò, potete aspettarmi qui?»

«Certo, Tesoro!»


"Hey Everybody! Your favourite Teddy Bear's not home. Leave your messages after the beep. Beeeep! No, not this one. "

"Teddy ciao, sono io, ho avuto un'emergenza e non potrò venire in studio; Tranquillo, non è niente di cui preoccuparsi. Chiamami stasera, ti aggiorno."


"Hey Little One!"

«Mike...»

"Ti sento preoccupata, è successo qualcosa?"

«I miei sono qui. Devono parlarmi, mi hanno anche chiesto di te.»

"I tuoi?"

«Sì, a quanto pare hanno portato anche Nicholas e non vogliono che sappia il motivo per cui sono tornati. Sto decisamente andando nel panico.»"

"Amore, sta tranquilla, tra due ore sono lì, ok?"

«Non voglio farti lasciare lo studio, davvero io-»

"Tu hai bisogno di me e l'incontro con Andraé Crouch era comunque saltato. Non preoccuparti. Sto arrivando; intanto fagli fare un giro per il parco."

«Va bene, grazie amore, ti aspettiamo.»

"E sta' tranquilla, vedrai che andrà tutto bene!"


Attaccai e tornai dai miei genitori.

«Michael arriva tra un paio d'ore, che ne dite di fare un giro?»

Accettarono con piacere e gli mostrai per primo il piano terra.

«Qui c'è la family room, a destra la sala colazione e andando avanti la cucina.»

«Wow! È davvero-»

«Enorme? Lo so, è decisamente molto diverso da casa nostra a Roma!» dissi mentre percorrevamo gli enormi corridoi per tornare di nuovo verso il soggiorno.

«Questa invece è la nostra camera.»

«Tutte le finestre delle camere sono così?»

«Uhm penso di sì... non che io ne abbia viste altre, insomma... ho sempre dormito qui, con Michael.» mi resi conto di aver parlato un po' troppo e mi imbarazzai, non avevo mai parlato ai miei genitori degli uomini con cui avevo dormito, finora. Si scambiarono uno sguardo l'uno con l'altra prima di focalizzarsi di nuovo su di me.

«A-Andiamo fuori? C'è un sole pazzesco!» piazzai una mano sul viso, camminando a testa bassa verso l'ingresso.

Non li portai molto lontano, non avevo un golf cart a disposizione quindi girammo intorno alla proprietà e al giardino, e ci sedemmo per un po' vicino al lago.

•Falling In Love Wasn't My Plan•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora