La notte trascorre serena, come spesso succede da qualche giorno a questa parte. Gli incubi non popolano più i miei sogni e soprattutto, cosa che mi è sempre riuscita difficile, riesco a riposare.
Niente incubi, niente problemi o sensi di colpa. Niente.
Forse è il luogo così tranquillo, forse è il vedere mio padre sereno o forse, più probabilmente è sapere di avere la mia Sanem, a pochi passi da me.
Sono di nuovo qui con lei e la mia anima, sembra essersi ricongiunta alla sua. Il mio cuore è sereno, in confronto ai mesi passati in mare, sembra essersi rasserenato.
Non avrei mai pensato di rivederla, di riuscire a parlarle. Non avrei mai pensato, che dopo quello che le ho fatto, lei avrebbe voluto parlare con me. Invece, ora viviamo nello stesso posto e a me sembra ancora un sogno.
Resto per qualche secondo al letto e, solo dopo essermi sfregato il viso con le mani, mi alzo. Mi dirigo direttamente in bagno, pronto a lavare velocemente il viso e dare il via a questo nuovo giorno.Torno in cucina per preparare un caffè e, fatta colazione, torno in camera per prepararmi per il mio allenamento quotidiano, deciso ad approfittare del bel sole per andare a correre nel bosco.
Metto la mia canottiera sportiva rossa e un paio di pantaloncini ed esco di casa. Iniziando a correre nei dintorni della tenuta per poi, ritrovarmi nel bosco.
Dopo qualche falcata, il mio telefono inizia a squillare. Così rallento ed estraggo il cellulare dalla tasca e, leggendo il nome di mio fratello sul display, non esito a rispondere.
«Che succede fratello? Come stai?» mi chiede Emre. «Bene fratello. Tu come stai? Come sta andando?» rispondo, mentre cerco di respirare per farmi passare il fiatone.
Emre, con un tono che a me appare sarcastico, mi risponde che ama le automobili, che con il suo nuovo lavoro si trova bene, ma io lo conosco, e so che lo dice solo perché vuole cavarsela da solo e non darci preoccupazioni.
Vorrei aiutarlo in qualche modo, vorrei provare a cercare un nuovo lavoro per lui, ma non me lo permette. Gli chiedo se sia sicuro di non aver bisogno di denaro, che se vuole posso chiamare un paio di persone che possono offrirgli un lavoro migliore, ma lui, testardo come al solito, non accetta. «Posso prendermi cura di me stesso» mi dice con tono sicuro. Sono davvero preoccupato per lui, per la sua situazione, ma mio fratello è testardo, esattamente come me e nostro padre, e non posso far altro che piegarmi alla sua volontà.Allargo le braccia in segno di resa mentre Emre, mi dice che se dovesse avere bisogno di aiuto, non esiterà a venire da me.
Improvvisamente, cambia discorso, spostandolo su Ygit del quale lui non sa più nulla.
«A proposito, come va con la questione Ygit?» chiede, lasciandomi ribbollire il sangue nelle vene solo a sentirlo nominare. «Ah Ygit?! Non ha nessun posto dove stare! Adesso va e viene come un parassita.. Sanem scoprirà il suo vero volto, vedrai! Lascia che il detective mi aggiorni sulle novità. Sto aspettando il momento giusto per intervenire» rispondo con sicurezza, pensando a quanta gioia mi regalerà quel momento.
Emre mi dice che quest'anno di lontananza da tutto e tutti, mi ha cambiato molto, e a quelle parole, sorrido.
Rispondo che non sono l'unico ad essere cambiato tra i due, e che anche lui, non è più lo stesso Emre.
Neanche il tempo di dirlo che, in sottofondo, sento la voce di Leyla, chiamarlo "Maritino" e rido, lasciando che mi senta forte e chiaro.
«Ecco, diciamo che è l'amore ad avermi cambiato» mi dice. Anche a me fratello..
Ci salutiamo divertiti entrambi e alla fine, mettiamo giù.
Prima di mettere in tasca il telefono, do un'occhiata all'ora e, quando mi rendo conto che si sta facendo tardi, torno di corsa alla tenuta, per prepararmi alla riunione con gli altri.
STAI LEGGENDO
GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
Fiksi PenggemarCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...