Capitolo 7

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Fissarla era una distrazione così grande, ma non poteva, non doveva farlo. Camila era davvero bella, con la testa poggiata sul sedile e quasi rannicchiata sul sedile passeggero. I capelli le ricadevano davanti al viso, coprendoglielo, e lei stringeva le mani sul volante per costringersi a non sistemarglieli dietro le orecchie. Riportò per l'ennesima volta lo sguardo alla strada, superando un'auto che andava decisamente piano.

Le piaceva guidare quell'auto, era così scattante rispetto alla sua, vecchia e malandata. Non credeva che Camila, una volta uscite dal ristorante, le avrebbe lanciato le chiavi senza averla vista guidare nemmeno una volta. Si era fidata ad occhi chiusi, e la cosa l'aveva fatta sorridere. E dopo circa dieci minuti di viaggio, la cubana si era addormentata pesantemente. E ogni tanto faceva qualche piccolo sbuffo, facendola sorridere. Controllò nello specchietto retrovisore, giusto per assicurarsi che sia Dinah che Normani dormissero. Sembravano così innamorate, e fu contenta per la sua amica.

Il cellulare le vibrò ancora una volta nella tasca dei jeans. Lo tirò rapidamente fuori, rifiutando per l'ennesima volta la chiamata. Lucy insisteva imperterrita a cercare di parlarle.

"È la Vives che continua a chiamarti?" Mormorò assonnata il suo capo, senza aprire nemmeno gli occhi.

"Scusa, non volevo svegliarti."

"Non sei stata tu... è stata lei. Vuoi che le parli?"

"Cosa? No! No! So cavarmela da sola!"

"Si, ho visto..." Le rispose ironica Camila. Aveva aperto gli occhi, e ora la fissava col suo sguardo profondo.

"Ehi... Ieri sera mi ha presa alla sprovvista, ero mezza ubriaca e non me l'aspettavo. Ma sono riuscita ad evitarla anche lavorandoci insieme, ti ricordo."

"Perché ti ha colpita?" Le chiese interessata, sistemandosi sul sedile.

"Era ubriaca..."

"Non ti ho chiesto questo, Lauren." Le rispose con tono pungente. La corvina alzò gli occhi al cielo, poi decise di essere sincera, e dopo aver cercato le parole migliori, confessò.

"È convinta di essere stata sbattuta fuori dal progetto perché crede che noi due..."

"Noi due cosa?" Le chiese, dopo aver aspettato qualche secondo.

"Lei crede che noi due andiamo a letto insieme." Camila rise sonoramente.

"È ridicolo!"

Ecco, l'aveva detto. Togliti tutti questi pensieri dalla testa Lauren, lei pensa che sia una cosa ridicola. Pensò con una punta di amarezza, concentrandosi sulla guida.

"E quindi ti ha colpita perché è gelosa di me." 

"Beh si... Credo di si. Questa macchina è una vera bomba, sai?" Cercò di cambiare discorso la corvina. Non le andava di parlare di Lucy, né in quel momento, né in altri. La cubana annuì, doveva aver recepito il messaggio perché alzò il volume della musica e iniziò a canticchiare. Aveva una espressione così sbarazzina, rilassata, mentre tirava indietro la testa con gli occhi chiusi e si muoveva a ritmo di musica. Era decisamente una distrazione troppo grande, e Lauren non poté evitare di sorridere.



Arrivarono a New Orleans che era appena scesa la sera. Camila controllava spesso l'orario.

"Hai un appuntamento, Chancho?" Le chiese Dinah alzando un sopracciglio, avendo notato il comportamento insolito dell'amica. Quest'ultima le lanciò un'occhiata eccitata.

"Ce l'abbiamo tutte e quattro." Quasi saltò sul sedile. "Siamo nella città del jazz... e del voodoo!"

"Mila..." La rimproverò Dinah. "Cosa hai combinato?"

"Siamo perfettamente in orario... noi andremo al voodoo tour!!! E a seguire, abbiamo una prenotazione in uno dei più esclusivi locali jazz della città." Iniziò a battere le mani eccitata come una bambina davanti ad un luna park.

"Non l'hai fatto davvero!" Esclamò sbalordita Dinah. "Tu te la fai letteralmente addosso dopo un film horror, e ora vuoi andare al voodoo tour?"

"Ma è solo voodoo. Non sarà mica spaventoso!"

"Per stanotte abbiamo prenotato due camere, una dovevamo dividerla io e te, e l'altra Normani e Lauren, ma mi rifiuto categoricamente. Dormirai con Lauren."

Lauren strabuzzò gli occhi. Non poteva dormire col suo capo.

"Oh andiamo, Cheechee. Non possiamo non farlo, siamo a New Orleans! C'era anche il ghost tour, ma non ho avuto il coraggio di prenotarlo." Ammise la cubana. "Andare in un cimitero, di notte, sulla tomba di Marie Laveau... No, no... Grazie."

"Magari incontriamo anche un vampiro... un Originale... sperando si tratti di Rebekah e non di uno dei suoi fratelli!" Rise Lauren, riferendosi alla serie tv.

"Non è divertente, Lau!" Lo sguardo terrorizzato di Camila la fece ridere ancora di più, unito alla sua voce bassa e tremula.

"Oh si, invece. Vuoi fare il voodoo tour, ma sei una fifona! Sai che spesso, durante quel tour, avvistano lo spirito della Lavaeu che fa dei riti?" Il viso agitato della cubana la fece ridere ancora di più. Il navigatore le informò che erano arrivate al punto impostato dal suo capo, che si guardò attorno spaventata, mentre Lauren si infilava facilmente nel primo parcheggio disponibile, spegnendo poi il motore dell'auto.

"Oh si, dormirai con Lauren stanotte. Non ne voglio sapere nulla, definitivamente!" Confermò Dinah, che cercava solo la scusa buona per dividere il letto con la sua fidanzata quella notte. "Ora, andiamo." Scese dall'auto con un sorrisino soddisfatto, subito seguita dalle altre. La serata era fresca e leggermente umida. Raggiunsero la loro guida, che le guidò nel museo del voodoo, e poi lungo le caratteristiche strade del quartiere francese, scarsamente illuminato, con gente ad ogni angolo che faceva riti, bruciava candele e diceva cose strane.

"Ok, forse un po' di paura la fa." Disse Camila, stringendosi al braccio di Lauren, che rise di lei.

Al termine del tour, Camila era di nuovo eccitata. "Abbiamo un'ora per andare in hotel, fare una doccia e ripartire. Vestitevi eleganti, ma portate qualcosa per coprirvi." Le condusse al loro alloggio, e dopo aver fatto il check-in, entrarono nelle camere per prepararsi.

Camila e Lauren erano un po' in imbarazzo a dover dividere la stanza, ma si organizzarono bene, e in un'ora erano quasi pronte. Sentirono bussare alla loro porta, e Lauren aprì per far entrare la coppia.

"Siete splendide."

"Anche tu." Reciprocarono. "Dov'è Chancho?"

"Eccomi." Uscì dal bagno finendo di indossare un orecchino. "Chi mi aiuta con la zip?" Disse girandosi. Lauren era la più vicina, così l'aiutò a tirarla su, con pensieri non molto adatti alla situazione. Pensava sinceramente che il suo capo fosse uno schianto. "Vamos."

"Ci dirai dove stiamo andando?" Le chiese DJ.

"Nope. Fidatevi!" Le condusse in auto, guidò con un sorriso fisso sul volto, si vedeva la trepidazione in ogni suo gesto. Si parcheggiò infine lungo il Mississippi, invitandole a scendere. Davanti a loro era attraccato un battello fluviale vecchio stile, illuminato da tante piccole lampadine, e Camila le guidò proprio lì.

"Cabello." Disse all'uomo sulla passerella, che le lasciò passare con un piccolo inchino, dopo aver spuntato il nome dalla lista. L'atmosfera era calda e rilassata, furono accolte con dei cocktail colorati che sorseggiarono guardandosi intorno. Dopo qualche minuto un cameriere le accompagnò ad un tavolino, e furono servite senza dover ordinare nulla. Il battello iniziò a scivolare sull'acqua, mentre dal fondo alcuni uomini presero posto e iniziarono a suonare musica jazz.

Lauren era stupita ancora una volta dalla location, dall'atmosfera (romantica?) e dalla bellezza del paesaggio, mentre dal fiume poteva ammirare la città sfilare sotto i suoi occhi in tutta la sua grandezza. Avrebbe dovuto portare quella Sofi, qui. Non me. Né Nor o DJ. La sua mente formulò questi pensieri, mentre si perse nell'ammirare l'immagine più bella di tutte. Camila.

La cena (che il cameriere gli aveva detto essere creola) fu accompagnata da un vino francese dal sapore favoloso, e quella musica era davvero celestiale. Lauren decise di godersi la serata, non le importava se il giorno seguente sarebbe cambiato tutto, se quella Sofi avrebbe raggiunto il suo capo rovinandole la vacanza. Ora era lì, ed era tutto dannatamente perfetto.

Better together - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora