George Russell

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E se I media l'avessero derisa per le lentiggini e i capelli ramati?

E se non sarebbe stata la benvenuta lì?

T/n si faceva troppe paranoie quando si trattava di andare in posti nuovi e conoscere persone nuove, nonostante fosse campionessa europea di dressage e fosse abituata a girare il mondo conoscendo ragazzi di diverse lingue ed etnie.
Era destinata a fare grandi cose, come le diceva sempre la nonna, su quella sella, esattamente come George su quella monoposto.

Tramite la sua passione aveva incontrato Flo Norris, showjumper e sua fan, che successivamente le aveva presentato suo fratello Lando, un simpaticissimo pilota di formula 1 che inevitabilmente divenne il suo migliore amico tra risate e scherzi.
Lui invitò T/n ai test pre stagionali in Bahrain, per farla entrare nel suo mondo e farle vedere come si vive, tra le amicizie e le rivalità; ciò era anche dovuto al fatto che lei aveva sempre desiderato andare a vedere una corsa dal vivo, soprattutto dopo le sue tre lauree, una in ingegneria meccanica, una in ingegneria chimica e una in ingegneria aerodinamica. Era giovanissima eppure aveva fatto un percorso accademico con i fiocchi, al termine del quale aveva conseguito a solo ventiquattro anni questo magnifico risultato. Si era voluta prendere poi una pausa prima di iniziare a lavorare per potersi dedicare al campionato di dressage, per poi fare domanda alla scuderia Alphatauri per un tirocinio come ingegnere di pista.

La sua più grande paura era sembrare raccomandata per via della sua amicizia con il pilota inglese e quindi spesso si rifugiata nelle sue insicurezze e paranoie per scappare dalla realtà, dalla realtà in cui tutti la volevano nelle loro azienda, nella loro scuderia, per via delle sue capacità.

Fatto sta che ai test, come predetto, lei se ne stava in disparte troppo imbarazzata per intavolare una conversazione con qualcuno. Aveva estremamente caldo e i capelli lisci le si appiccicavano alla fronte per il sudore ma era sorridente, perché riusciva a vedere quelle auto sfrecciare davanti ai suoi occhi verdi.

-Devi essere T/n! Carlos, un amico di Lando. Piacere hermosa-

-Piacere! Ti ringrazio per essere venuto, stavo iniziando a pensare che avessi qualcosa in faccia, tutti mi guardavano e non dicevano nulla-

- No, hai solo un bellissimo viso-

-Grazie...-

Sarà stata la simpatia contagiosa dello spagnolo che spinse T/n, intanto lei si fece un giro per la Pitlane sorridendo a non finire quando passò davanti a quelli bianchi e blu della scuderia italiana che le avrebbe risposto da lì a poco.
Quando tornò nei box arancioni, diretta da Flo, un omone dai capelli grigi, ben piazzato e con una camicia della Mclaren la invitò a sedersi con loro al muretto. Era Zak Brown, il team principal del team del suo migliore amico, che le stava facendo vivere un sogno con le cuffie sul capo, un sogno doloroso per via della pelle bianca e delicata al sole cocente del Bahrain. Si stava maledicendo per non aver portato la crema solare, sua fedele compagna di vita, quel giorno ma presto si dimenticò di ciò, osservando attentamente i dati delle prestazioni dei due piloti.

-Flo, Lando stamattina mi ha detto che avrebbe portato la sua migliore amica... Sai per caso dov'è?-

George Russel, pilota Williams.
Si era avvicinato silenziosamente alla sorella di uno dei suoi amici per chiederle notizie della ragazza che se ne stava tranquillamente seduta sullo sgabello con le spalle al sole.
Flo fece un cenno con la testa verso il muretto arancione marchiato Mclaren.
George osservò attentamente T/n.
Aveva una maglietta bianca di tessuto sangallo che le lasciava le braccia e le spalle lentigginose al sole, indossava dei bermuda eleganti da uomo ed aveva un pass al collo mentre sul capo stavano comode delle cuffie, appoggiate ai capelli ramati legati in una treccia per il caldo. Ciò che colpì il ragazzo erano i suoi occhi verdi, coperti da occhiali da vista simili a quelli di Harry Potter, saga che amava vedere con Lando e Alex ogni tanto. Erano così belle quelle iridi del colore dell' Aston Martin di quell'anno, che quasi lo distraevano dalla bellezza singolare della ragazza in se e dal suo meraviglioso sorriso.
Ci rimase male, ma non voleva disturbare oppure interromperla, quindi quando la giornata al circuito finì chiese ad un Lando poco convinto di fare qualcosa per fargliela conoscere.

Flo escogitò un piano davvero funzionale mentre Lando parlava con lo spagnolo della Ferrari.
I due si misero d'accordo e decisero che lui avrebbe dovuto fingere di avere un impegno così che il pilota Williams sarebbe riuscito ad accompagnarla a casa.
La rossa arrivò saltellando ai tornelli d'uscita dove raggiunse i due fratelli che fingevano di litigare appoggiati ad una transenna.

-Grazie ragazzi, ho vissuto un sogno-

-Sai che faremmo di tutto per te ma c'è un problema...-

- Scusami T/n, mi sono dimenticato che ho un impegno improrogabile, non posso portarti in hotel. Perdonami! Sono un disastro lo so-

-Sei sempre il solito, fa niente tranquillo-

La ragazza si sedette a terra, con le spalle doloranti ben distanti dal muro e le mani intrecciate attorno alle ginocchia. Nel frattempo, arrivati in macchina, Flo e Lando stavano litigando, stavolta realmente.

-Deficiente, impegno improrogabile, ma come caspita parli?!-

-E cosa devo dire? Devo lasciarti andare in macchina con Russel? Parla tu no se fai di meglio.-

T/n intanto toglieva granelli di sabbia dalle sue superstar, in overdose di felicità. Aveva creduto a quella messinscena perché conosceva bene il suo migliore amico e sapeva che ogni tre per due dimenticava qualcosa di importante; ed ecco che il suo autista le si parò davanti.

-T/n, sono un amico di Lando, mi ha chiesto di accompagnarti in albergo. George, George Russel milady-

- T/n T/c. Troverò un taxi, grazie lo stesso-

-Insisto, non posso lasciarti andare in taxi con questa situazione...-

Russel porse la mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi e la condusse alla sua Mercedes brillante e nuova di zecca.
Quando si sedette ed appoggiò la schiena color Ferrari al sedile in pelle fece una smorfia di dolore, seguita da un sospiro.

-Stai male?-

T/n si sistemò con i gomiti sulle ginocchia, tenendo la pelle lentigginosa ustionata lontana da qualsiasi superficie. George notò il rossore e allungò la mano fino al portaoggetti davanti alla ragazza, afferrando un tubetto di crema doposole riparante.

-Posso?-

Titubante la ragazza accettò, aprendo i bottoni della camicetta posti sulla schiena e si girò per permettere al ragazzo di spalmarle la crema. La trattò con una delicatezza inaspettata non facendole sentire dolore e non facendola sentire in imbarazzo. Così lei si riaccomodò nella posizione di prima e si mise gli occhiali da sole ringraziando il pilota che le faceva da autista.
Chiacchierarono per tutto il viaggio dei loro lavori, delle loro passioni, dei rispettivi campionati e delle loro famiglie, dei viaggi e ancora dei loro amici.
Lei non si trovava male a parlare con lui come a lui piaceva conversare con lei, tanto che il tempo passò in fretta e l'hotel dei Norris, che ospitavano T/n era lì davanti in tutta la sua imponenza.

-Grazie George, il migliore taxi che io abbia mai preso!-

-L'ho fatto volentieri, anzi, ogni tanto quando sei libera magari possiamo anche andare a mangiare qualcosa se non ti dispiace-

-Altroché! Grazie ancora, ci vediamo allora-

Si tirò su gli occhiali da sole, appoggiandoli sulla folta chioma rossa legata in una treccia, mentre cercava di riabbottonarsi la camicetta.
Entrò di spalle nella hall dell'albergo mostrando la schiena chiara nuda e rossa con la crema ormai assorbita, faceva fatica a chiudere i bottoni con il telefono in mano e il pass a penzoloni dal collo e ci mise più del tempo previsto arrivando al centro della sala con solo metà dei bottoni nella loro asola.
Flo fraintese ciò che vedeva e subito diede sfogo ai suoi pensieri.

-Ah proprio così, che scostumata. Solo voi potevate copulare al primo incontro-

-Cosa? Copulare?! Lo ammazzo quel Russel-

Chissà che settimana avrebbe trascorso con quei due.
George invece già pensava alla loro prossima uscita mentre se ne tornava in Hotel con il profumo della ragazza ancora nell'abitacolo.

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