Capitolo 19

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È una giornata annuvolata e il cielo minaccia di scoppiare in un tempolrale molto forte, nonostante questo Alex ha in programma di uscire e questo farà visto che si deve ritingere i capelli di azzurro. Dalla fine delle vavanze di natale la sua vita é migliorata in un certo senso: si è messo a cercare un lavoro che potesse fare da casa visto che registrava e la trovato come programmatore. È cambiato anche fisicamente, non molto ma un po si, é un ragazzo alto, leggermente palestrato, capelli neri ricci, occhi azzurri cielo con sfumature bluastre. Ha uno zaino nero in spalla e indossa una felpa bianca con sfumature grigie che ha fatto lui stesso, dei jeans neri e della scarpe da ginnastica grigie che si abbinano con la felpa.

Esce di casa e cammina per le vie della città in modo tale di arrivara alla sua destinazione senza dover prendere l'autobus visto che soffre il mal d'auto, ha le cuffie collegate al telefono e ascolta musica pop e fa quello che la musica gli ha sempre fatto fare, cioè pensare: pensare al mondo, alla sua vita, aiu suoi amici ecc.

Oggi pensa al suo migliore amico in sicilia che passa una vita d'inferno in cui è praticamente da solo contro il mondo giá da tutto il giorno, per la verità lo pensa da lunedì sera da quando non l'ha più sentito;
pensa a come poterlo aiutare, farlo sentire meglio, farlo sfogare o altro;
pensa a come poterlo far sorridere, far ridere;
pensa a come poter.... far finta di abracciarlo.
Pensa a come risentire il calore che quelle esili braccia gli dato ad ogni singolo abraccio che si erano dati, a risentire la sua risata dal vivo, a come tornare a dormire abbracciandolo sotto le coperte al caldo, a come ritrovarlo che lo guardava di nascosto per poi far finta di nulla, a come prenderlo per le braccia, di peso, o costringerlo a stare fermo a letto per fargli dire cosa gli passacmva per la testa, a come tornare a vederlo dormire, respirare l'aria a pieni polmoni...
Gli manca, gli manca tantissimo e non vuole negarlo, anche perchè sarebbe un'impresa inutile. Lo rivuole tra le sue braccia, accanto a lui, è come se gli mancasse metà di se stesso e rivuole indietro questa metá.

Alex dovette fermare la camminata perchè aveva le lacrime agli occhi e rischiava di scoppiare a piangere, decise quindi di fermarsi al bar che c'era a pochi metri da lui per proseguire verso il parrucchiere quando si sarebbe calmato. Doveva rifarsi il ciuffo azzurro che era andato via con la crescita dei capelli e tagliandoli quindi il parrucchiere era d'obbligo. Stava bevendo un cappuccino caldo quando gli arrivò una chiamata. Prese il telefono per vedere chi fosse e notando essere Anna rispose.

Al: ciao anna!

An: Alex! Come va??

Al: bah... tutto apposto sono fermo in un bar

An: che bello. Io invece sono a casa da sola

Al: perchè da sola?

An: lyon mi ha abbandonata qui

Al:HAHAHAHA scusa ma ammetti che è divertente

An: si lo è abbastanza

Al: comunque, di che hai bisogno

An:di sapere cosa ne pensi della situazione di Giorgio

Al: che ne penso? Penso che vorrei volare a casa sua, prenderlo di forza e salvarlo dall'inferno che vive.

An: mi sembra una buona idea ma non fattibile

Al:lo so

An: mi preoccupa il fatto che non si è fatto sentire tutta la settimana

Al: pure a me...

An: ma voi non vi scrivete ogni ora?

Al: si però legge ma non risponde

Chi dice Che Non Possiamo stare insieme ~TheBadNauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora